giovedì 31 ottobre 2024

Il bene profondissimo, di Antonella Vairano

Il rischio che un poeta deve affrontare è alto quando il tema che lo ha “ispirato” è piuttosto usuale e generico. Sta quindi nella grande esperienza e nella maestria dell’autore a non scivolare in espressioni e versi già ampiamente e a volte anche superficialmente esposti, in composizioni che rasentano la piattezza del significato e che non hanno nulla di nuovo e di originale da suggerire. Il bene, l’amore, la bellezza, e altri valori universali come questi, sono argomenti che potrebbero facilmente indurre il poeta a scriverne cadendo, più o meno inconsapevolmente, nell’ovvietà se non nella banalità.
Ma non è certo il caso di Antonella Vairano, poetessa di grande talento, che ha voluto affrontare questo delicato argomento con la sua recente silloge Il bene profondissimo, edita da Controluna e con una dotta prefazione di Sergio Daniele Donati. Già il prefatore pone l’accento sul luogo comune “bello uguale buono” e viceversa, rimarcando la convinzione classica che l’estetica sia legata all’etica. Ma qui la nostra autrice riesce a distinguere, a separare in un certo senso tale assioma, trattando direttamente il fondamento del “bene”, tanto da raggiungerne la profondità: il bene profondissimo: un assoluto che non ammette paragoni rispetto ad altri piani emotivi, non concede alternative più o meno blande. Il bene profondissimo è il raggiungimento di una consapevolezza interiore tale che “Se una parte dell’amore / ha seme assoluto / Se una parte dell’invincibile / ha labbra scarlatte / E se una parte del volo / ha correnti uniformi / Allora io sarò nella pace della Vita.”
La poesia in questo caso è anche strumento di ricerca, di indagine nel proprio vissuto, nella propria intimità, allo scopo di individuare i segreti messaggi che provengono dalla realtà circostante e, soprattutto, dalla rielaborazione di questi nel proprio io, al fine di raggiungere un equilibrio e una gratificazione alla propria esistenza nel mondo.
Ma la poesia di Antonella Vairano riesce talmente a raggiungere il cuore delle cose e della natura, da evidenziare con coraggio anche la negatività, ciò che è opposto al bene profondissimo e che crea delusione e anche dolore: "La bellezza mi fa male / come un altare di rose /claudicante": tutta l'espressione è ossimorica, ma riesce in tal modo a sintetizzare in modo appropriato l’altro lato del bene, il pericolo di affidarsi ciecamente alle prime impressioni superficiali, nei rapporti con il mondo e nella società, in cui non sempre il bene è veritiero e schietto: “L’ho messa (la vita) nella mano degli altri / e quella stessa mano / di perdizione e scostamento / mi preparava cristalli affilatissimi / sotto i piedi. / Ci ho messo un attimo a farmi male”.

Qui di seguito alcuni brani poetici tratti dalla sua raccolta:

 

Un attimo

 

Se una parte dell’amore

ha seme assoluto

 

Se una parte dell’invincibile

ha labbra scarlatte

 

E se una parte del volo

ha correnti uniformi

 

Allora io sarò nella pace della Vita.

 

Ho parlato al cielo senza guardarlo

mentre davo sussulto al mio ventre

di grano.

 

Ho cavalcato lo sciabordio di

arabeschi di carne

e ho sovvertito la tensione

in quiescenza.

 

L’ho messa nella mano degli altri

e quella stessa mano

di perdizione e scostamento

mi preparava cristalli affilatissimi

sotto i piedi.

 

Ci ho messo un attimo a farmi male

 

 ***

 

Sorgivo

 

Ho fatto un sogno.

 

Abitavo il cielo

tenevo giù la fronte

mi affamavo di vento.

 

Il soffio ammorbava le cervella

e il corpo pesava quanto l’anima.

 

Qui c’è troppo di me – pensavo.

 

E ti chiedevo... stai ancora un po’

in questo spazio sorgivo.

 

E se puoi

scuoiami di splendenza

interiore

nell’attimo calmo che fa conto pari

con la buona sorte.

 

 

 ***

 

Il sole e la luna

 

E comincio dalla fine

perché un verso scritto di notte

è diverso al mattino

 

E perché morire dal ridere

non è uguale al morire d’amore

 

E comincio dalla fine

perché l’uomo che parte

non è lo stesso quando torna

 

E comincio dalla fine

perché il Sole e la Luna

non sono la stessa cosa

 

E la loro somiglianza

del resto

nasce nel gesto

 

E comincio dalla fine

perché avere tutto di giorno

diventa niente

al cielo delle stelle.

 

 

 ***

 

Ormeggi

 

Io so e io non so

concupiscenti e concubine

queste voci del terzo millennio

tutte nella testa.

 

A forza di tirare su gli ormeggi

non c’è più niente che non urli,

 

Nemmeno la Bellezza.

 

Questa fame d’aria e di cilicio

questa macchina umana infame

questo corpo senza sogni

 

È come il terrore di uno squilibrato

che respira aria di violenza inquieta

sui capelli sottili e biondi

di un bambino mentre parla.

 

 ***

 

I Poeti

 

Amo la grandezza dei poeti

solo se è stata miseria

 

non ho paura di dio

è l’ignoto che conosco

e non mi nascondo

 

Non mi sento corpo,

testa, stomaco.

 

Sono appartenenza e…m’aggiungo

 

Come si può non amare il mare?

Come si può non amare il sangue lento

dei poeti?

 

Nelle acque di mare

quel che succede di notte

è scura circostanza d›amore

 

E l’onda instancabile ripete

l’odore crudo dei santi

e la bestemmia

furiosa del poeta!


***

Antonella Vairano, Il bene profondissimo, Controluna Edizioni, 2024, prefazione di Sergio Daniele Donati.

 

Antonella Vairano nasce e vive a Conversano, città d'arte e di storia a pochi chilometri da Bari. Ha conseguito diversi riconoscimenti a Premi letterari nazionali e internazionali. Coautrice in diverse antologie di poesia contemporanea nazionali ed internazionali. Suoi testi sono stati tradotti in inglese e spagnolo. Le sue poesie sono presenti in diverse riviste letterarie e pubblicate su diversi quotidiani (Il Quotidiano di Bari, La Repubblica-Bari...), su siti on line (Versante Ripido, Atelier Poesia...) e blog (anche americani). Ha ricevuto importanti recensioni da parte di critici e poeti. Sue pubblicazioni: 29 Note Poesie (Youcanprint, 2018); Il mondo s’è fatto male, con prefazione di Maria Grazia Calandrone (Csa editrice, 2019). Ultima  pubblicazione Il bene profondissimo (Controluna-Edizioni di Poesia, 2024). Gestisce il “Circolo letterario Vento Adriatico”, con cui promuove e organizza eventi culturali. Fondatrice e caporedattore del Blog “Circolo letterario Vento Adriatico” per divulgare la poesia, la narrativa, la traduzione.




Nessun commento:

Posta un commento

Alda Merini vista da Ninnj Di Stefano Busà