mercoledì 8 marzo 2023

L'arguto invito a "Sciogliere le rime", di Stefano Taccone

Sorprende, Stefano Taccone, napoletano classe 1981, con questa davvero voluminosa raccolta poetica dal titolo emblematico, Sciogliete le rime, edita da Campanotto agli inizi di quest’anno. Sorprende, ma fino a un certo punto, conoscendo già la sua destrezza poetica e narrativa, perché l’abbondanza dei suoi versi non oltrepassa mai il limite del già detto, della ridondanza schiumosa e nebbiosa del voler ri-esprimere a tutti i costi, in un flusso impetuoso e incontrollato di versi. Anzi, nonostante le duecento pagine, cosa difficile e insolita per la maggior parte dei libri di poesia (mi riferisco naturalmente a quelli degli autori attuali), il libro di Taccone appare snello e fluido, piacevole da leggere e da rileggere.
Prendendo spunto dal famoso ordine militare “sciogliete le righe”, Stefano Taccone costruisce tutto un mondo attuale pervaso dalle ipocrisie e dalle abitudini che condizionano l’uomo contemporaneo nella sua vita sociale e nel contesto di una realtà omologante e oppressiva, che limita libertà di idee e di comportamenti.
Sciogliete le rime è una raccolta poetica arguta, intelligente, provocatoria persino. Sono versi di denuncia, che mostrano come tutti noi siamo ancora condizionati a certi schemi ripetitivi e banali, a volte privi di ogni illuminazione e creatività personale. Taccone utilizza molto bene un linguaggio poetico ritmato, con giochi di parole basato anche su rime e assonanze, nonché con termini mutuati dal mondo telematico odierno. Un viaggio divertente ma amaro nella realtà di un mondo che sta perdendo i suoi veri valori fondanti, e che Taccone descrive con la speranza che ognuno possa sciogliere le righe e indirizzarsi finalmente verso un mondo non più compartimentato e omologato, ma libero e autenticamente umano.


Storia di un tastinero

 

Tastiera

tasti

che tastano

attraverso test

le teste bianche

e le teste nere

i tasti veri

e i tasti virtuali

le testine oscillanti

e le testate nucleari

che radono al suolo

dalla testa in giù

 

tasti di un bankomat

tasti di un pos

 

tasti di numeri

e tasti di lettere

tasti che preparano

fasti a caratteri speciali

testi laterali

allineamenti orizzontali

 

tasti di un pianoforte

cui spuntano le ali

e non hai più pretesti

per testoni molesti

 


***

 

Strategie di invalidazione

 

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«Io sono Sam»

questa parola non va bene

almeno un carattere numerico

e un carattere spettrale

questa parola è troppo breve

 

ogni tre cateratte letterarie

una cifra risultante

dalla combinazione algoritmica

tra la data e l’ora di nascita

e il ritmo di crescita

delle tue cellule epiteliali

solo così i tuoi dati

saranno preservati

non è una questione ritmica

 

certo potresti dimenticare

è complesso da memorizzare?

allora tutti questi rogiti

digitali su uno spazio neutrale

ma che sia ben chiuso a chiave

ancora una volta virtuale

 

sequenza suggerita:

chiocciolina predone nero freccia in basso

o minuscola con accento circonflesso

poi un tasto che ti venga di riflesso

virgoletta rossa inclinata e spazio vuoto

sole calante torre repressa simbolo di moto

cornicina arancione e fiore di loto

zeta maiuscola con cediglia

arancino verde e sagoma di quadriglia

infine il simbolo che più ti piglia

ora ricopia nello spazio apposito

 

impossibile continuare

inserisci il pedice fecale

e poi spremi invio

ommiodio

risulta inconsistente!

meglio contattare

il numero pisello

 


***


Sciogliete le rime

 

Parlamento ameba

ipnotizzato dai gas

di un banchiere di cuore

 

ma il fuoco nocivo

non gira solo là

avvampa deciso

nelle città e nei campi

scava i letti dei fiumi

rende semplice il guado

la chiamano siccità

 

puntuali le fiamme

avvolgono i boschi

come ogni santa estate

 

hanno la stessa potenza

delle armi di difesa

magari preventiva

la stessa distesa

di sterilità diffusa

si apre all’orizzonte

 

vi chiedo un favore

che non vi so fare

sciogliete le rime

stento ancora a dire

che le cose di prima

non ci saranno più

 

sciogliere per poi

precipitare in un indistinto

smetterla per vivere

senza alcun formalismo

chiudere per meglio

avvertire luce dentro

 

ma poi resto ancora

sospeso al cangiare

del mondo che pare

ancora prematuro

per smettere di sparire

 

(Testi tratti da Sciogliete le rime, di Stefano Taccone, Campanotto Editore, 2023)

Stefano Taccone è nato a Napoli nel 1981. È dottore di ricerca in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica. È attualmente docente di Storia dell’arte alle superiori. Ha pubblicato libri di saggi sull’arte, romanzi e raccolte poetiche. Collabora stabilmente con alcune importanti riviste online.






1 commento:

  1. Recensione attenta e precisa. Descrive bene l'opera di Stefano Taccone

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