"Tracce
d'eternità", Edizioni Eva, è la prima raccolta poetica di Chiara Franchitti,
una giovane poetessa molisana che però ha già all'attivo diverse collaborazioni
con testate giornalistiche locali, saggi storici e pubblicazioni interessanti
nel campo religioso. Un'attività poliedrica che la coinvolge totalmente e la
rende partecipe e protagonista in molti eventi culturali del molisano e non
solo, basti pensare all'intensa collaborazione con il compianto Amerigo
Iannacone, giornalista e poeta assai noto, nonché sostenitore dell'esperanto,
di cui egli, come anche la nostra Chiara, fu prodigo e insigne studioso e
divulgatore.
Ma
tornando alla poesia di Chiara, elemento di vita e di studio irrinunciabili per
la nostra autrice, notiamo la sua intensa ispirazione religiosa, di un
religioso però che, come afferma anche Amerigo Iannacone nella prefazione del
libro, non travalica l'aspetto strettamente canonico e dottrinale, bensì si
lascia andare ad autentici slanci pervasi di bontà e di amore, nel senso più
generale del termine, non rinunciando neanche a qualche lieve e delicato
riferimento all'amore fisico, evidente nelle poesie rivolte al suo fidanzato
(ci sono, nel libro, degli acrostici molto belli che si riferiscono proprio a
lui).
Una poesia
delicata, dunque, priva di sovrastrutture inutili e quindi diretta, ma profonda
e sincera nel suo dettato.
Iniziamo
con Chiara Franchitti una nuova rubrica di "Transiti Poetici",
intitolata "Proposte in transito", proprio con l'intento di far
conoscere al pubblico che ci segue, nuove voci poetiche, ma comunque
interessanti e dotate di una impronta sicura e costante.
Da
"Tracce d'eternità" abbiamo estrapolato alcune poesie, che riportiamo
qui di seguito, aspettandoci dai lettori che ci seguono un loro contributo con
eventuali commenti o riflessioni in merito.
Grazia malinconica
Veste di
luce
l’uomo del
mio tempo
antiche
illusioni
che
placano il momento.
Ma oltre
la coltre
di paglia
che arde
tutto è
relativo.
Come in
uniforme
cala
nell’istante,
fermo
adesso e qui,
spinge
luce eterna.
Piccolo in
un nido
desto
l’uomo nuovo
tiene il
fuoco acceso
e, dove
trova un varco,
s’innesta
la potenza.
31
dicembre 2013
Vieni!
Spegni il
caos della mia mente,
fatti
strada tra i pensieri,
scaglia,
getta, butta giú tutte le porte,
irrompi
dentro me, riempimi di te.
Grida,
urla a squarciagola,
fissati
davanti al mio sguardo.
Ti prego,
insisti,
ho sete di
te.
Vieni,
vieni,
io ti
aspetto.
E se già
sei accanto a me
ti
supplico, accendimi la luce.
dicembre
2006
Alla presenza di una corporeità trasfigurata
Io in te,
tu in me
nel
godimento di presenza,
nell’anticipazione
di pienezza,
nell’uragano
della passione.
I corpi si
fondono,
i miei
pensieri si annullano nei tuoi,
mi sazi di
“altro”.
Sei tutto
in tutto.
Mia gioia,
mia speranza, mia vita.
3
aprile 2015
Come una corda di violino
Ti assale
la tensione
quando al
senso di vuoto
si
aggiunge la paura di sbagliare
ed è
sempre piú impellente
quel
bisogno di Riposo
a cui non
puoi tu sopperire...
E in assenza
di Riposo
ti
accontenti di dormire, dormire, dormire.
E ti senti
come l’aria
tra il
cannellino e lo stantuffo
di una
siringa quando
lo
stantuffo viene spinto verso il basso.
E ti manca
il respiro
e il
panico ti assale
sembra
tutto degenerare
e continui
il viaggio stanco,
smarrito
nella corsa
contro il
tempo,
inseguendo
una meta:
il ristoro
dell’anima.
estate
2007
Cosa resta?
Dall’oggi
al domani
tutto può
cambiare.
Un’antica
abitudine,
una
quotidianità consolidata,
un
equilibrio raggiunto.
Un giorno
una notizia
sconvolge
i progetti,
spiazza le
aspettative,
stona
l’armonia.
Era da
mettere in conto,
ma fin
quando non accade
si evita
il pensiero,
non si è
mai pronti,
si resta
aggrappati al presente
che poi è
il quasi passato.
Ma alla
luce dei fatti
bisogna
prendere atto,
il sogno è
finito.
È stato un
sogno meraviglioso,
ma è ora
di svegliarsi.
Cosa
resta?
Insieme a
inevitabili lacrime,
ricordi
magnifici
e
relazioni eterne
che mai
nessuno potrà
cancellare.
19
settembre 2016
Riportiamo anche una poesia che Amerigo Iannacone ha dedicato
alla nostra Autrice (interessante la composizione del libro, al termine del
quale Chiara ha voluto includere tre testi a lei dedicati, di altrettanti
autori)
Coltivare la speranza
A Chiara
Non è
facile, Chiara,
guardare
al futuro fiduciosi
non è
facile coltivare la speranza
in un
mondo che bara.
Ma tu mi
dai una lezione
quando
parli di una selezione
positiva
da fare
dimenticando
il male.
Tu hai
parole che infondono coraggio
e fiducia
nel viaggio esistenziale
anche se
bene o male
con passo
malfermo
cedevole e
passivo ci avviamo
alla
dirittura di arrivo.
8 febbraio 2017, 23.05
AMERIGO
IANNACONE
Questi testi sono stati tratti dal libro "Tracce d'eternità", di Chiara Franchitti, Edizioni EVA, 2017, Collana di Poesia contemporanea L'Albatro, diretta da Amerigo Iannacone. Prefazione di Amerigo Iannacone. Postfazione di Adriano Tollo.
Chiara
Franchitti è nata nel 1989 a Isernia. Vive a Santa Maria Oliveto (IS). Ha
conseguito la Laurea magistrale in Lettere Classiche presso l’Università degli
Studi di Cassino con una tesi in Storia della Filosofia sul “già e non ancora”.
Nel 2016 si è laureata in Scienze Religiose (triennale) presso l’Istituto
Superiore di Scienze Religiose “San Roberto Bellarmino” di Capua con una tesi
in Storia della Chiesa locale sulla storia della Caritas e del Consultorio
Familiare nella Diocesi Isernia-Venafro. Attualmente è studentessa del quinto
anno di Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale
sezione “San Luigi” di Napoli.
Ha
partecipato a numerosi Premi Letterari sin dagli anni della Scuola Primaria
conseguendo vari riconoscimenti. È autrice di testi in prosa e in versi.
È direttrice, insieme a Carmen Buono, della Collana “Il
nastro e la penna di una voce” per le Edizioni Eva.
Scrive periodicamente sulla rivista Molisinsieme e sui
quotidiani Primo Piano Molise e Quotidiano del Molise. È fautrice del movimento
esperantista.
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