La poesia riesce dunque ad integrare sensazioni opposte, come è evidente appunto nelle tematiche di questa raccolta, incanalandole nel medesimo percorso lirico con un’unica impronta originale che può ora riassumersi proprio in quella “tenebrezza” già espressa nel titolo.
Continuiamo il viaggio nel suo mondo poetico di “Tenebrezza” proponendo ai nostri lettori alcuni brani tratti dal libro.
Respiro
e le mie narici sono i piatti della bilancia
dove in ogni istante si pesano
il mio cuore e la piuma.
Io respiro
e non c’è niente che mi scagioni
dall’accusa di essere vivo.
È in tutto somigliante al mio
il viso della tua marionetta.
Ha negli occhi una triste tenebra
a cui il sole ha confidato un segreto.
Gli trema nell’iride un’attesa
che soffia sull’ombra del fuoco.
In tutto somiglianti alle mie
le labbra della tua marionetta:
vi è sopra adagiato un canto
che riposa nel profumo della notte.
Nulla io so del mio spettacolo
come questa tua antica marionetta.
Non siamo che reduci dal più abbagliante degli splendori.
Tutto ciò che di più saggio abbiamo detto,
noi lo abbiamo detto da bambini.
La più alta vetta dell’arte,
l’abbiamo toccata da bambini.
La gloria a cui aspiriamo da grandi,
noi l’abbiamo posseduta da piccoli:
ed era soltanto l’umile tappeto
davanti al tempio sfavillante
della nostra gioia.
Ho vissuto nella mia Lipari
come un naufrago nato sull’isola
che un giorno l’avrebbe salvato.
Disperatamente senza salvezza
perché già salvo senza rimedio.
Mille volte i miei sogni hanno compiuto il periplo
[dell’isola,
come tigre che vortica in una gabbia d’oro.
Naufrago sulla mia isola
ho avuto una tragica sete d’approdo.
Ho creduto a una promessa della tempesta.
A riva ho raccolto il messaggio nella bottiglia
scritto da un demone
di cui nella conchiglia
si ode la voce che sussurra di andare.
Ho speso la luce dell’adolescenza
a immaginare
cosa mai c’era
al di là del mare.
Dimmelo, Terra
nella luce acerba del frutto
sul dorso verde dell’insetto
che mai, tu mai morirai
ché il tuo canto è negli occhi d’oro della tigre
nel volto antico del ragazzo mare
nella pagina segreta del cielo
voltata da un’ala nera.
Prometti, Terra.
Giura fiore al seme.
Solenne, prometti di non morire.
Io non potrò mai in eterno
guardare a te come a un’ultima ape.
(Brani tratti dal libro Tenebrezza, di Davide Cortese, Giulio Perrone Editore, 2023)
Davide Cortese è
nato nell’isola di Lipari nel 1974 e vive a Roma. Si è laureato in Lettere
moderne all’Università degli Studi di Messina con una tesi sulle “Figure
meravigliose nelle credenze popolari eoliane”. Nel 1998 ha pubblicato la sua
prima silloge poetica, titolata “ES” (Edizioni EDAS), alla quale sono seguite
le sillogi: “Babylon Guest House” (Libroitaliano) “Storie del bimbo ciliegia”
(Autoproduzione), “ANUDA” (Aletti). In seguito ripubblicato in versione e-book
da Edizioni LaRecherche.it, “OSSARIO”(Arduino Sacco Editore), “MADREPERLA”
(LietoColle), “Lettere da Eldorado”(Progetto Cultura), “DARKANA” (LietoColle) e
“VIENTU” (Poesie in dialetto eoliano, Edizioni Progetto Cultura). I suoi versi
sono inclusi in numerose antologie e riviste cartacee e on-line, tra cui “Poeti
e Poesia”, “Poetarum Silva”, “Atelier” e “I fiori del male”. Nel 2004 le poesie
di Davide Cortese sono state protagoniste del “Poetry Arcade” di Post Alley, a
Seattle. Il poeta eoliano, che nel 2015 ha ricevuto in Campidoglio il Premio
Internazionale “Don Luigi Di Liegro” per la Poesia, è anche autore di due
raccolte di racconti: “Ikebana degli attimi” (Firenze Libri), “NUOVA OZ”
(Escamontage), del romanzo “Tattoo Motel” (Lepisma), della monografia “I
MORTICIEDDI – Morti e bambini in un’antica tradizione eoliana” (Progetto
Cultura), della fiaba “Piccolo re di un’isola di pietra pomice” (Progetto
Cultura) e di un cortometraggio, “Mahara”, che è stato premiato dal Maestro
Ettore Scola alla prima edizione di EOLIE IN VIDEO nel 2004 e all’EscaMontage
Film Festival nel 2013. Ha inoltre curato l’antologia-evento “YOUNG POETS *
Antologia vivente di giovani poeti”, “GIOIA – Antologia di poeti bambini” (Con
fotografie di Dino Ignani. Edizioni Progetto Cultura) e “VOCE DEL VERBO VIVERE
– Autobiografie di tredicenni” (Escamontage)
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