lunedì 3 luglio 2023

La "Tenebrezza" di Davide Cortese

Riproponiamo ben volentieri qui Davide Cortese con una sua recente opera letteraria, Tenebrezza, edita da Giulio Perrone con il Marchio “L’Erudita”, ricordando il suo particolare dettato poetico che già avemmo modo di apprezzare e segnalare in Zebù bambino (Transiti Poetici 27 marzo 2022). Anche qui, Davide Cortese dimostra la sua grande padronanza e fluidità del verso, e la sua maestria nell’uso delle parole e dei neologismi costruiti con sagacia a rappresentare schemi e situazioni particolari per le quali, diversamente, sarebbe necessario un lungo giro di parole. Ma veniamo subito al titolo, che è sempre la parte fondamentale di una raccolta poetica (e comunque anche di uno scritto di narrativa o di altro genere), perché richiama immediatamente, e in sintesi, il tema o la modalità espressiva dell’opera. Tenebrezza, dunque: pare più che evidente la fusione di due termini, tenerezza e tenebre, che, come dottamente afferma Anna Maria Curci nella prefazione, sottintende un ossimorico stato d’animo pervaso da un contemporaneo sentimento di tenerezza travagliato da sensazioni di perdita e di abbandono. Naturalmente c’è molto di più, e occorrerebbe un ulteriore approfondimento critico che questo spazio non ci permette, limitandoci solamente ad una breve nota di commento, che sia però utile ad illustrare l’opera e a proporla all’attenzione degli appassionati di poesia che ci seguono su questo spazio virtuale. Davide Cortese, originario di Lipari ma residente a Roma, è poeta di grande valore che merita l’attenzione del pubblico e della critica, perché la sua poesia si distingue certamente, nel grande mare della produzione attuale, per l’efficacia propositiva dei contenuti e per la sua forma espressiva. Ma tornando brevemente a Tenebrezza, il colpo di genio di Davide in questa sua raccolta, che si mostra compatta e robusta, sta nell’individuazione e successiva estrinsecazione lirica dei due aspetti emotivi che lo interessano e lo coinvolgono: la delicatezza, la semplicità, l’innocenza e la meraviglia di fronte all’opera del creato (tenerezza), e il dubbio, l’ignoto, la tenebra che la stessa realtà mostra con l’altra faccia. Tutto ciò è vissuto con un grande equilibrio, o se vogliamo, consapevolezza: “Respiro / e le mie narici sono i piatti della bilancia / dove in ogni istante si pesano / il mio cuore e la piuma.” Il Poeta Cortese vive dunque questo mondo dimidiato tra le due sensazioni emotive, affidando al sé altro la maschera della tenebra: “È in tutto somigliante al mio / il viso della tua marionetta. / Ha negli occhi una triste tenebra / a cui il sole ha confidato un segreto…
La poesia riesce dunque ad integrare sensazioni opposte, come è evidente appunto nelle tematiche di questa raccolta, incanalandole nel medesimo percorso lirico con un’unica impronta originale che può ora riassumersi proprio in quella “tenebrezza” già espressa nel titolo.
Continuiamo il viaggio nel suo mondo poetico di “Tenebrezza” proponendo ai nostri lettori alcuni brani tratti dal libro.


Respiro

e le mie narici sono i piatti della bilancia

dove in ogni istante si pesano

il mio cuore e la piuma.

Io respiro

e non c’è niente che mi scagioni

dall’accusa di essere vivo.

 

 ***

 

È in tutto somigliante al mio

il viso della tua marionetta.

Ha negli occhi una triste tenebra

a cui il sole ha confidato un segreto.

Gli trema nell’iride un’attesa

che soffia sull’ombra del fuoco.

In tutto somiglianti alle mie

le labbra della tua marionetta:

vi è sopra adagiato un canto

che riposa nel profumo della notte.

Nulla io so del mio spettacolo

come questa tua antica marionetta.

 

 ***

 


Non siamo che reduci dal più abbagliante degli splendori.

Tutto ciò che di più saggio abbiamo detto,

noi lo abbiamo detto da bambini.

La più alta vetta dell’arte,

l’abbiamo toccata da bambini.

La gloria a cui aspiriamo da grandi,

noi l’abbiamo posseduta da piccoli:

ed era soltanto l’umile tappeto

davanti al tempio sfavillante

della nostra gioia.

 

 ***

 

Ho vissuto nella mia Lipari

come un naufrago nato sull’isola

che un giorno l’avrebbe salvato.

Disperatamente senza salvezza

perché già salvo senza rimedio.

Mille volte i miei sogni hanno compiuto il periplo

[dell’isola,

come tigre che vortica in una gabbia d’oro.

Naufrago sulla mia isola

ho avuto una tragica sete d’approdo.

Ho creduto a una promessa della tempesta.

A riva ho raccolto il messaggio nella bottiglia

scritto da un demone

di cui nella conchiglia

si ode la voce che sussurra di andare.

Ho speso la luce dell’adolescenza

a immaginare

cosa mai c’era

al di là del mare.

 

 ***

 

Dimmelo, Terra

nella luce acerba del frutto

sul dorso verde dell’insetto

che mai, tu mai morirai

ché il tuo canto è negli occhi d’oro della tigre

nel volto antico del ragazzo mare

nella pagina segreta del cielo

voltata da un’ala nera.

Prometti, Terra.

Giura fiore al seme.

Solenne, prometti di non morire.

Io non potrò mai in eterno

guardare a te come a un’ultima ape.


(Brani tratti dal libro Tenebrezza, di Davide Cortese, Giulio Perrone Editore, 2023)


Davide Cortese è nato nell’isola di Lipari nel 1974 e vive a Roma. Si è laureato in Lettere moderne all’Università degli Studi di Messina con una tesi sulle “Figure meravigliose nelle credenze popolari eoliane”. Nel 1998 ha pubblicato la sua prima silloge poetica, titolata “ES” (Edizioni EDAS), alla quale sono seguite le sillogi: “Babylon Guest House” (Libroitaliano) “Storie del bimbo ciliegia” (Autoproduzione), “ANUDA” (Aletti). In seguito ripubblicato in versione e-book da Edizioni LaRecherche.it, “OSSARIO”(Arduino Sacco Editore), “MADREPERLA” (LietoColle), “Lettere da Eldorado”(Progetto Cultura), “DARKANA” (LietoColle) e “VIENTU” (Poesie in dialetto eoliano, Edizioni Progetto Cultura). I suoi versi sono inclusi in numerose antologie e riviste cartacee e on-line, tra cui “Poeti e Poesia”, “Poetarum Silva”, “Atelier” e “I fiori del male”. Nel 2004 le poesie di Davide Cortese sono state protagoniste del “Poetry Arcade” di Post Alley, a Seattle. Il poeta eoliano, che nel 2015 ha ricevuto in Campidoglio il Premio Internazionale “Don Luigi Di Liegro” per la Poesia, è anche autore di due raccolte di racconti: “Ikebana degli attimi” (Firenze Libri), “NUOVA OZ” (Escamontage), del romanzo “Tattoo Motel” (Lepisma), della monografia “I MORTICIEDDI – Morti e bambini in un’antica tradizione eoliana” (Progetto Cultura), della fiaba “Piccolo re di un’isola di pietra pomice” (Progetto Cultura) e di un cortometraggio, “Mahara”, che è stato premiato dal Maestro Ettore Scola alla prima edizione di EOLIE IN VIDEO nel 2004 e all’EscaMontage Film Festival nel 2013. Ha inoltre curato l’antologia-evento “YOUNG POETS * Antologia vivente di giovani poeti”, “GIOIA – Antologia di poeti bambini” (Con fotografie di Dino Ignani. Edizioni Progetto Cultura) e “VOCE DEL VERBO VIVERE – Autobiografie di tredicenni” (Escamontage)

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