Il progetto poetico di Ginevra Lilli, in questa silloge, dal titolo singolare “Magari martedì”, tende dunque a riproporre, a sé stessa ma anche al lettore, l’importanza dei valori su cui fonda la vera essenza dell’uomo: non soltanto esteticamente, in una ricerca dell’armonia del creato, della bellezza della natura, ma anche soprattutto dei valori inerenti all’essere uomo: responsabilità, libertà, pace e amore, ed inoltre consapevolezza del confine della vita, verso cui noi tutti siamo destinati ineluttabilmente: “Siamo più veri lì / mentre ci avviciniamo con passi sordi / al momento del guado / del fiume stanco della fatica di vivere”, declama la poetessa in una sua poesia, ma questo concetto è sottinteso anche in vari altri passaggi della silloge.
È dunque un panorama completo, quello che descrive e propone Ginevra Lilli, un panorama di emozioni e di visioni, di ricerca dell’essenza nell’uomo e nei suoi rapporti con il mondo, un panorama fatto di sensazioni e di riflessioni, ma anche di ricerca, del metodo più consono ad esprimere poeticamente questo mondo: parole adatte che la poetessa ricerca, ricrea, ritrova speranzosa (… magari martedì!...), nella consapevolezza della precarietà e della fluidità dell’esistenza quotidiana, che vede tutto passare velocemente senza lasciare tracce significative e precise nel tempo e negli spazi delle occasioni.
La sua è una poesia scandita prevalentemente con versi brevi, con parole e termini stentorei ma sempre dolci, affabili e invitanti, a comporre quadri, visioni e riflessioni ben precisi, tanto da fissarli in una sorta di diario virtuale, con l’indicazione del luogo e della data.
Proponiamo ora alcuni brani tratti dal suo libro, invitando i nostri lettori ad esprimere qualche gradita riflessione in proposito.
Vorrei dirti
con lenta dolcezza
delle mie scoperte.
Storie pigre
insensate
e nemmeno questo
è perdersi.
Scordiamo ancora
di contarci.
Noi tutti sopravvissuti.
Roma, 10 luglio 2021
mentre ci
avviciniamo con passi sordi
al momento del
guado
del fiume stanco
della fatica di vivere.
In questi chiaroscuri
fra crepe e incertezze
nell’oro esploso
dilaniante di contentezze
volte a farsi tagli
incisioni e sorte per farci nuovamente tornare
nella notte a mani nude
in cerca di stelle.
Firenze, 12 novembre 2019
Siamo qui
senza avvertire
altro che il peso
delle nostre parti.
E se senti è perché vivi
e, vivendo, si inizia a morire.
Morendo si impara a vivere.
Roma, 5 ottobre 2019
Arrivano, piccoli dromedari in fila
nel deserto. Le parole assetate
in fila, anch’esse legate
l’una all’altra. In fila
in apparenza obbedienti. In fila, acconsenzienti.
Sono qui e prorompono
dispettose, scarmigliate.
Si spingono a vicenda, scolarette
impertinenti.
Scimmie ammaestrate, che si tengono
per mano. Sono così
stasera le parole. Non si sa
dove ci vogliano portare.
Verso il lieto fine o verso uno scivolone
giù, verso la fine della pagina
senza conclusione, senza
un abbraccio o una stretta di mano
che dica: “ecco, ci rivediamo
presto. Magari, martedì”.
Roma, 29 ottobre 2015
Ridere e morire.
Il tuo amore
è un vento
che giunge a confortarmi.
Nord.
Sud.
Vivere e scappare. Vivere e tornare.
E vivere ancora. Vivere e capire.
Vivere e progredire.
Roma, 6 ottobre 2015
Dodici
Hai generato altre mille tue personali
verità, identità
fra loro discontinue
a ricoprire il tuo essere
nudo, di cui non hai più memoria.
Ti è costato fatica
seppellirti lì sotto
ti chiedo, o forse
meno
di quanto non sia stato facile
evitare di fare i conti
con le notti che ciascuno di noi contiene.
Replicante tu, come altri
mille e mille corpi ciascuno
così al riparo dalla propria coscienza.
Roma, novembre 2018
(dalla sezione “Pagine nere”)
Brani tratti dal libro "Magari martedì", di Ginevra Lilli, Marco Saya Edizioni, 2023; prefazione di Francesco Moschini.
Ginevra Sanfelice di Monteforte Lilli è nata a Roma nel 1972, dove tuttora vive e lavora.
Dopo studi in lingua francese e tre anni di permanenza negli Stati Uniti, ha conseguito studi universitari in comunicazione e giornalismo.
Autodidatta sia nella scrittura, fin da bambina, che nel disegno astratto, cui si è dedicata in seguito, Ginevra Sanfelice Lilli, questa la sua firma, è la figlia adottiva di Laura Lilli, scrittrice, femminista, critico letterario, poeta.
Ha esposto a Roma e a Milano. Nel 2013 presenta la sua prima personale, Fronte-retro, presso uno studio artistico di Roma. Nel 2014 esce la sua prima raccolta di poesie, Diario ordinario, edito da Marco Saya Edizioni, Milano, presentato al pubblico in contemporanea con la serie di diciannove opere in bianco e nero con lo stesso titolo.
La raccolta di poesie è stata segnalata al Premio Internazionale di Letteratura Città di Como, 2015. Nel 2016 ha esposto la serie Sogni a Milano, presso l’Officina Coviello, che prosegue la sua ricerca fra segno e parola.
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