martedì 21 settembre 2021

Il "Gioco di maschere" nella poesia di Morena Virgini

Un poeta non può mentire. Non può mentire soprattutto a sé stesso. Può fingersi altro da sé, può conformarsi e conformare diversamente la propria aderenza alla realtà, in una illuminata e persino gaudente trasformazione alla Pessoa, può come il grande poeta portoghese ricucirsi addosso diverse apparenze, diverse “maschere”, diverse didascalie, ma sarà sempre la sua “verità”, la sua autenticità profonda, indiscutibile e inalienabile, che attraverso le mille o quasi infinite sfaccettature del comportamento, si manifesterà inevitabilmente.
Qui però il “Gioco di maschere” è diverso, in quanto l’autrice di questa interessante e fresca raccolta, Morena Virgini, ribalta in un certo senso l’essenza della questione, vedendo nelle “maschere” un atteggiamento falso, ipocrita, doppiogiochista, da parte di un ipotetico compagno (“Il grigio copriva / i colori delle nostre giornate / perché tra me e te / era un gioco di maschere”).
La visione di Morena Virgini non è più, quindi, riferita all’essere maschera il poeta in sé in quanto capace di multidisciplinare la propria creatività poetica incanalandola in diverse e molteplici modalità espressive, tutte autentiche di per sé, bensì è addirittura una denuncia, se vogliamo, nei confronti dell’altro, ed estendendo il discorso, nei confronti della società.
Morena Virgini, da poeta autentico, da poeta che non ama i sotterfugi e le falsità, specialmente quando si parla di sentimento, di amore, scrive una poetica che è dunque caratterizzata fortemente da questa mancanza di sincerità nell’uomo e nel mondo. Sincerità che viene meno perché si sorvola troppo spesso sulla risoluzione dei problemi affettivi e sociali, che l’uomo di oggi preferisce aggirare, trascurare, minimizzare, anziché affrontare con coraggio e determinazione. L’uomo, afferma in fondo la nostra poetessa, preferisce “mascherare” le cose e i fatti, perfino i suoi sentimenti. Il mondo va troppo veloce, non c’è tempo per riflettere, di fermarsi a considerare la vera natura di un problema, di sviscerarlo, di togliergli la “maschera”!
La falsità, “i mostri dell’io”, le negatività che spesso inondano e confondono i sentimenti altrui ma anche i propri, non sfuggono alla ricerca interiore della nostra autrice, consapevole della propria sensibilità poetica che le permette di osservare e traguardare bene nell’intimo di sé e degli altri, e con il suo dettato poetico riesce a disvelare la vera natura di sé, immagine riflessa dell’umanità intera, togliendo ogni tipo di maschera e rimanendo “appesa ai pensieri come anima a stendere”, ricercando quella “verità ad ogni costo, che, afferrata, torna a sfuggirmi”: è appunto un gioco interminabile, questo apparire e scomparire, questo ricercare nell’intimo la propria verità, che, una volta raggiunta, capìta, sfugge di nuovo.
La poesia di Morena Virgini in “Gioco di maschere” si basa su un verseggiare breve, incisivo, diretto. Ne proponiamo alcuni brani lasciando ai nostri lettori la gradita opportunità di aggiungere, se lo vorranno, altre interessanti riflessioni o commenti in proposito.


Gioco di maschere

Il grigio copriva
i colori delle nostre giornate
perché tra me e te
era un gioco di maschere.
Una trama di chimere
che tu avevi scritto
a due mani.
Mi mostravo felice
ma collezionavo cocci.
Adesso ritrovo in me
la bellezza
che per troppo tempo
ho nascosto per te.
E le risate
tornano ad essere
la punteggiatura
che scandisce
il ritmo dei miei giorni.


***

Catarsi

Dietro il sipario
delle apparenze
si celano
i mostri dell’io.
Io rimango fedele
a ciò che sono
mentre in me
avvampa la brama
di emozioni
impetuose
e travolgenti.
Scrivere
in questo
rettangolo bianco
diventa il mio rituale
purificatore.
Così in me
avviene la catarsi
che mi guarisce
le corde graffiate
del cuore


***

I versi sono la mia carne

I versi sono la mia carne:
ogni parola racchiude
burrasca e quiete.
L’esistenza è
un respiro di fuoco
impastato di sangue e pianto
che si inclina alla sera
e diventa calore e letizia.
Hai scagliato fasci di luce
nel mio abisso
e mi hai inchiodata
ai tuoi pensieri.
Percorriamo un imbuto
di strade
mentre il giorno
volge al desio
sul tuo sguardo languido
che si accende
sulle mie labbra ansiose


***

L’ebbrezza del trasporto

Solo dall’impeto
traggo nutrimento.
Mi ubriaco dell’aria
anziché respirarla.
È l’ebbrezza
del trasporto,
l’euforia dell’emozione,
l’entusiasmo
dell’esaltazione.
Profili sfuggenti
sono entrati
nella mia mente,
anche il tuo,
orlato di se e di ma.
Avanzi di parole
e di gesti
sul perimetro
dei nostri spiriti
smaniosi di erotismo
e carezze.


***

Non fa rumore l’anima, quando cade

Sei il mio approdo di Ulisse
sul mare infiammato.
Inseguo sulle punte
i giorni dell’arcobaleno.
L’impazienza dell’adolescenza
si è trasformata
in pianto che ulula.
Il cuore appare contrito
nel freddo acerbo di ottobre
mentre il cielo si strugge
e attraversa la cruna di nubi.
Si odono i singulti dei tuoni,
irosi e torvi.
All’improvviso si accende
un’alba di meraviglia
come scoppio di sorpresa.
Non fa rumore l’anima
quando cade.


***

Viventi

Vita,
subitaneo percorso
e libero arbitrio
di risa e di pianto.
Noi, spiriti nomadi,
parti inerti
nel grembo del mondo.
Inghiottiamo immagini
che sono simboli
di un’esistenza frivola
e costruiamo muri
che fermano le scie fragili
del cambiamento.
Io, elisir
di un movimento continuo,
senza posa
in un corto circuito
di eros e thanatos.
Appesa ai pensieri
come anima a stendere
ricerco la verità
ad ogni costo,
che, afferrata,
torna a sfuggirmi.

Brani tratti da:

Morena Virgini, Gioco di maschere e altre poesie, Edizioni Libreria Croce, Roma, 2019; prefazione di Antonella Rizzo.

Morena Virgini, nata a Sezze (LT), insegna Lettere in una scuola media di Latina. Ha vinto il Premio di Poesia "Nero&Giallo Latino-Le Fleur du Noir”, nell’ambito della rassegna noir “Giallo Latino”, nel 2012 e nel 2013. Le sue poesie sono inserite nelle antologie di “Giallolatino” del 2011, 2012, 2013 e 2014 della “Ego edizioni”. Si è classificata quinta alla seconda edizione del concorso di poesia “Latina in Versi” nel 2013 e la poesia è stata pubblicata nell’antologia “Premio Letterario Luigi Cinelli” edita da “La Lettera Scarlatta” nel 2014. Una sua poesia fa parte dell’Antologia di poeti pontini “Sabino Vona”, pubblicata nel 2015. La raccolta di poesie Mentre tutto tace, edita nel 2017 da Laura Capone Editore, ha segnato il suo debutto letterario. Nel 2017 è candidata al “Premio Letterario Camaiore”. Nel 2018 ha vinto il “Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea” VI edizione per la sezione "Poesia Inedita" e le quattro poesie vincitrici sono state pubblicate nell’antologia “Madre della Tenerezza” vol. II. A luglio 2019 è stata pubblicata la sua seconda raccolta di poesie Gioco di maschere e altre poesie edita da Fabio Croce Editore. Nel 2019 è stata finalista del concorso di poesia “Giornata Mondiale della Poesia. 100 Thousand Poets for Change” e la sua poesia è stata pubblicata nell’omonima antologia. Nel 2020 ha vinto l’VIII edizione del “Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea” nella sezione "Poesia Inedita" e le quattro poesie vincitrici sono state pubblicate nell’antologia "RuGiada". Nel 2021 al Concorso Letterario "Una poesia per Giulia" è stata premiata con una "Menzione speciale in lingua". Ad aprile 2021 ha vinto la IX edizione del “Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea” nella sezione “Poesia Inedita” con pubblicazione antologica delle tre poesie vincitrici.

 




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