La Natura ha il suo orologio privato che non è quello
dell'uomo: tutto trascorre, modificandosi ed evolvendo, nascendo e morendo,
trasformandosi e selezionandosi, in base a leggi che noi solo in parte abbiamo
conosciuto e compreso. Tutto ebbe inizio una volta, miliardi di anni fa, sul
nostro pianeta, e da quel determinato incipit, tutto cominciò ad evolversi.
Rispettando appunto alcuni semplici (o complessi?...) input iniziali, e andando
avanti ripetendo cicli stagionali e millenari. Noi uomini nulla potevamo. Ora
invece siamo riusciti a influenzare (per lo più negativamente!) questi cicli, a
fare in modo che la Natura deviasse in parte o in alcuni casi anche del tutto
dai programmi iniziali, giungendo a rompere quell'equilibrio delicatissimo e
sacro esistente da milioni di anni. Vedi il cambiamento del clima, il
depauperamento delle foreste, l'uso sconsiderato delle risorse a nostra
disposizione…
Noi umani abbiamo insito in noi l'orologio della fretta, della conquista
ad ogni costo e nel più breve tempo possibile, siamo nati con l'idea e la
voglia dello sfruttamento incondizionato, e soprattutto non siamo più abituati
a convivere con la Natura, a sentire i suoi battiti, a sincronizzarci col suo
respiro!
Anche la Poesia, a volte, diventa trafelata, urgente,
impetuosa, invadente! Perché non fa che rispettare e riflettere le nostre
ansie, le nostre paure, i nostri egoismi.
C'è qualcuno però che riesce ancora ad ascoltare questa
Natura, a coincidere con i suoi stessi battiti e colori. Giovanni D'Amiano è
uno di questi, e nel suo bel libro, intitolato proprio "Nell'onda calma
della natura", edito da RPlibri, egli riesce a trasportarci in questo
mondo che per certi versi, per noi "cittadini di un mondo precariamente industrializzato
e banalmente civilizzato", appare magico e forse persino fatato, inusuale
e fanciullesco!
Ma non c'è niente di banale nel seguire e nell'accordarsi
con la Natura. Anzi, direi che un gretto e poco lungimirante rovesciamento di
interessi e di attenzioni ha condotto l'uomo a considerare la natura come un
qualcosa di esterno a sé, qualcosa da sfruttare e da (malamente) gestire, fino
alle deleterie conseguenze che sono sotto i nostri occhi! Amare la Natura,
sentirsi parte integrante di essa, respirarla e immedesimarsi in essa, forse
all'uomo tecnologico di oggi potrà sembrare, come affermavo prima, fuori luogo,
anacronistico e addirittura infantile. Ma in realtà non è così, non deve essere
così. Giovanni D'Amiano ne è pienamente consapevole e affronta con serenità e
coraggio la vera prospettiva dell'uomo: quella di considerarsi non un
distaccato osservatore, bensì un vero e genuino abitante della Natura,
sentendosi pienamente e amorevolmente integrato in essa.
Il suo libro recente, "Nell'onda calma della
natura", vuole essere una forte testimonianza del suo rispetto e amore nei
confronti di una natura troppo spesso alienata, denigrata, sfruttata, offesa,
dimenticata. E' vero che le sue origini contadine hanno forse un poco influito,
lungo la sua maturazione ed esperienze di vita, su questa visione
particolarmente incline al mondo agreste e naturale, ma è pur vero che molto si
deve alla sua fine sensibilità di uomo e di poeta, attento ai valori
fondamentali della vita, attento alla memoria, mattone indispensabile per la
costruzione di un mondo migliore. Non per nulla l'Autore, nell'esergo, dedica
la raccolta ai suoi genitori, che gli
hanno insegnato la bellezza della campagna e la lentezza dei suoi ritmi. Ecco
dunque ricomparire l'orologio della Natura, che incede lento, di una lentezza
che non esaspera, ma rasserena, perché ogni cosa deve avere il suo giusto e
regolare percorso, il suo ciclo vitale.
Giovanni D'Amiano ci racconta dunque il vero volto del
mondo, con i suoi fenomeni naturali, le sue meraviglie, le acque, la campagna,
i ruscelli, i tramonti, i fiori, gli alberi, gli acquazzoni, ma anche la vita
piena a contatto con la natura, i ricordi bellissimi e struggenti di un passato
fanciullesco trascorso nei campi, con le poche ed essenziali cose utili per
andare avanti, i giochi salutari e ingegnosi, il cibo scarso ma genuino, la
rincorsa alla felicità e alla speranza.
Tutto questo traspare evidente nei suoi versi dal forte
carattere bucolico, pregni anche di una liricità suadente ed armoniosa, perfettamente
in accordo con il tema della raccolta.
Una poesia particolarmente legata alla natura, espressa in
modo carezzevole e benigno, con punte di malinconia e di rimpianto, nei
confronti di un mondo difficile da recuperare, da ri-amare e da rivalutare. Specialista
del dialetto napoletano, Giovanni D'Amiano ha già scritto un libro in
napoletano dedicato alla campagna e al mondo contadino, "'E pprete 'e casa
mia". Qui, con questa raccolta in lingua italiana, egli ha voluto ampliare
il discorso con nuove poesie ispirate direttamente alla natura, ed è perciò da
riconoscergli grande merito per questi suoi progetti, intesi a riattualizzare
un mondo dimenticato, da una parte ("'E pprete 'e casa mia"), e un
mondo sovente sfruttato e maltrattato dall'uomo "tecnologico"
("Nell'onda calma della natura"), dall'altra.
Ma come sempre, i lettori affezionati potranno aggiungere
qualche ulteriore gradito commento, leggendo la selezione di testi che vi
proponiamo qui di seguito.
Voglia d'erba molle e odorosa
Alla ricerca del prato
che la pioggia rende infido
uccelli sciamano sbandati
all'improvviso temporale.
La voglia d'erba molle e odorosa
mi spinge ad affrontare
la guerra d'acqua di tuoni di lampi.
E satiro ubriaco sfido la tempesta,
cantando e danzando,
spirito stesso della natura in festa.
Nella stagione dell'amore
Le serpi, nella stagione dell'amore,
si avvinghiavano e sibilavano paurosamente,
e noi ragazzi, pur estasiati,
ci tenevamo ben lontani,
contratti da feroce terrore.
Invece i passeri saltellavano tranquilli
dentro le chiome arboree,
e s'accostavano a beccare i chicchi di grano
tra la paglia, intorno, senza scomporsi.
Sanno che in amore il veleno non è arma.
La tramontana
La tramontana con denti di ghiaccio
mordeva le mani la faccia
lasciando ferite viola
che guarivano dopo l'inverno.
Una giornata di sole senza vento
era un terno sulla ruota
della nostra precaria esistenza.
La felicità
La felicità non è porsi domande,
almeno non cercare risposte.
La felicità è la leggerezza di vivere
senza la consapevolezza d'essere
cuore, mente, fegato, stomaco.
Essere le tenere foglie
in primavera,
le foglie ocra o rubino
in autunno,
i fiocchi di neve danzanti
in inverno,
totalmente offerti all'aria,
inconsapevoli d'avere un ruolo,
d'avere un destino.
Nell'onda calma della natura
Immerso nel letto d'erba maggese
odorosa di umori inebrianti,
il mio respiro si è disteso
nell'onda calma della natura,
soggiogato dal ritmo lento del suo cuore.
La mente, mulinante in vortice d'ansie,
ha sperimentato l'autoappagante nulla,
felice dissolvendosi nel tutto.
Solo, a memoria del mio transito,
l'orma a croce nell'erba calpestata.
***
Attorno è cieco silenzio
Attorno è cieco silenzio.
Ma l'incipit di una cicala
manda in frantumi il torrido
cristallo dell'aria.
Il cuore nel petto
prende a pugni la gabbia,
come uccello preso da un raptus
di follia.
Dei semi neri
Dei semi neri e perfetti
di questo rosso e fragrante cocomero
voglio farne un rosario,
e con esso pregare, con fede,
per tornare agli anni dell'infanzia,
in cui credevo davvero di essere
l'autore unico del mio copione
e io stesso libero e creativo.
Innocenza, quanto inganni la ragione!
A lungo ho camminato
A lungo ho camminato
per quel sentiero di montagna
dove una stella alpina
aspettava d'incontrarmi.
(Testi tratti da "Nell'onda calma della natura", di Giovanni D'Amiano, RPlibri, aprile 2018)
Giovanni D'Amiano è nato a Volla di San Sebastiano al
Vesuvio, in provincia di Napoli, da famiglia di contadini. Vive da tempo a
Torre del Greco. Ha esercitato la professione di medico pediatra, e si è sempre
interessato di poesia e di pittura. Ha esposto in varie mostre personali e
collettive. Ha pubblicato diversi libri di poesia, e ultimamente, nel 2013,
"'E pprete 'e casa mia", Duemme Editore, con prefazione di Armando
Maglione: si tratta di una corposa raccolta di poesie in dialetto napoletano
dedicate alla civiltà contadina. E' presente in molte antologie e ha vinto
numerosi premi letterari.
Partecipa attivamente alla divulgazione della civiltà
contadina e del dialetto napoletano.
"'E pprete 'e casa mia"??? Un Libro emozionante dove, se ti ci cali, a testimoniare la forte emozione senti un dolorosissimo "groppo alla gola"! Bravo Gianni
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