"Il sentimento, il pensiero, che si fanno parola, poesia, confidano la vita di una donna attraverso segni essenziali, esemplari, nei quali si condensano i transiti delle stagioni, non solo quelle atmosferiche, ma quelle che sedimentano nel fondo di un vissuto intimo, intenso, fatto finalmente di realtà e verità allo stato puro". Così scrive Francesco D'Episcopo nella prefazione al libro "Alle fonti del Lete", di Anna Gertrude Pessina, e la sua riflessione è quanto mai aderente al dettato poetico complessivo della poetessa napoletana, nonchè scrittrice e critico letterario di pregio. Anna Gertrude Pessina ha infatti alle spalle una lunga militanza letteraria, e la sua poesia si contraddistingue per lo stile asciutto e incisivo, per l'accurata ricerca delle parole-suono-visione, all'interno di versi che si susseguono apparentemente distaccati l'uno dall'altro, ma nei quali le immagini acquistano corposità ed echi significativi.
Pubblichiamo qui di seguito quattro testi: i primi tre sono tratti dalla raccolta "Alle fonti del Lete" (Genesi Editrice, 2005), mentre il quarto è inedito.
Come sempre, chiediamo ai lettori attenti un loro graditissimo commento o riflessione.
PER VERBA NON SI PORIA
Un picchiare insueto
alle porte d’inconscio
… sollecitazioni latenti
……………………….
un picchiare iterato
… lampeggiamenti
………………….
un tonfo assordante
… esplosione violenta
comunicabilità… trasalimenti
…………………………….
flebile suono d’orfica lira
fluire smaterializzato di immagini
destrutturazione alogica
decapsulare dal bozzolo
grigio dell’Io
……………
larva d’intuizioni
ti adultizzi di pene esistenziali,
poesia, inconscio del poeta
intricato nel flusso perenne
di coscienza.
ATARASSIA
Lasciatemi dormire
al dondolìo dell’onda
esorcizzare il male
beffa della vita.
Lasciatemi assopire
al bacio di settembre
eludere il contesto
eroso da perfidie.
Lasciatemi il torpore
nastro di abbandoni
detersa da marciume
nei gangli dell’oblio
respiro atarassia.
ESSERI-PIETRA
Dove
la gente
se il silenzio
era immobile
e l’aria
calotta
di densi
vapori?
In sfera
remota
ove
il nulla
era nulla
e i pensieri
dune
di pietre
in prosciugato
deserto
di esseri-pietra.
REVIVAL
Roma agostana
ristagnava
assoluti di silenzi.
Un revival
di Arbore
lontanava sulla strada.
Tu,
assorto nella poltrona rossa,
sul refrain di antiche
melodie
sfogliavi malinconico
il passato:
infilavi ricordi nei ricordi
suffragavi la tristezza
di effimeri di gioie.
L’ieri ridente,
la figlia,
la Rai
ingrigivano
di lacrime frenate.
Arbore melodiava
‘O sole mio,
Maria Marì.
Un groppo ci stringeva l’anima.
Anna Gertrude Pessina è poetessa, scrittrice e pubblicista. Ha collaborato con le riviste "Valori Umani", "Il Rinnovamento", "L'idea", "L'impegno", "Essere". Tuttora collabora con "Vernice". In poesia ha pubblicato "Non pavento passaggi", Presenza, Striano, 1984; "Nel mio deserto fiori", Valori Umani, Napoli, 1984; "Finito nell'infinito", Velardi, Napoli, 1987; "Flashback", Genesi, Torino, 1993. In narrativa: "In sordina sotto il... pentagramma", Firenze Libri, 1988; "Pensieri nel cappello", Guida, Napoli, 2002. Per il teatro: "Sacrifice", A. Gallina, Napoli, 1997; "La Resistenza privata", Ferraro, Napoli, 2005.
Fra i suoi saggi letterari: Mastriani fuori dalla cultura ufficiale; Secoli a confronto; Seicento e Novecento; Italiano e Neoitaliano nella vita e nel costume degli anni '80 - '90; Fermenti socio-culturali e politici della Napoli fine '600 inizio '700; La Telenovela: un mercato del rosa con radici nel feuilleton.
Si sono occupati della sua opera Giorgio Barberi Squarotti, Francesco D'Episcopo, Nino Gringeri, Sandro Gros-Pietro, Renzo Pavese, Adriano Pennacini, Luigi Pumpo.
Troppo poco spazio ad una poesia che ha il dono di lasciarsi leggere con gusto e scioglievolezza. Ho fatto una capatina, giusto per vedere se ci fosse stata una novità, ed ho trovato una bella sorpresa. E' tardi per addentrarmi in un' analisi più approfondita delle opere: mi servirebbe una mente riposata. Condivido la scelta della disposizione dei versi : la poesia è ed alle volte vuole Movimento. La poetessa sappia che i suoi figlioletti sono stati ben ammirati e non mi dispiacerebbe conoscere tutta la famiglia.
RispondiEliminaIl commento di sopra è stato inviato con Amicizia è di
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RAFHAEL ARTHUR LIGUORO
La ringrazio della nota di lettura e mi piace che abbia colto nel segno le finalità di una poesia che vuole essere principalmente visibilità, spazio, luce, movimento,addirittura scenico, per erompere dalla pagina e farsi immagini di sentimenti e stati d'animo,sussurri ed attese. Grazie.anna Gertrude Pessina
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