mercoledì 13 maggio 2020

"In canto a te", la nuova raccolta poetica di Lucianna Argentino


Ecco dunque una nuova Lucianna Argentino: nuova non nel senso di rinnovata o diversa, ma certamente perché ha espanso ancora di più la sua ricerca tematica, arricchendo il suo ambito poetico con nuove esperienze e nuove ispirazioni creative. Quello che fa un poeta vero è indagarsi in continuità, tentando nuovi stimoli e compiendo ricerche sempre più approfondite nel proprio intimo, onde trarne la perla (poetica) da offrire a tutti ma che soprattutto si aggiungerà alla collana preziosa della propria vita artistica e letteraria. Mai fermarsi e trascurare il richiamo interiore (ispirazione?) che sollecita, esorta, spinge a iniziare il lavoro creativo. Lucianna Argentino, che è poetessa sensibile e preparata, lo sa benissimo e quindi anche lei non può sottrarsi all'impresa, affascinante, misteriosa certe volte, stimolante e, direi, improrogabile, di tentare nuove escursioni nel mondo interiore ed esteriore, di solcare nuovi territori, di sognare nuovi sogni e nuove utopie, di immaginare nuove realtà e, nello stesso tempo, di riconsiderare nuovi aspetti della storia quotidiana in cui lei stessa è immersa, insieme a tutti gli altri.
E la storia di ogni poeta che abbia un minimo di esperienza artistica e letteraria, che viva la poesia in modo serio e impegnativo, non può che snodarsi così, attraverso i vari piani della ricerca di sé, del senso del mondo, dei sentimenti che pervadono l'animo umano, degli aspetti e dei comparti della vita quotidiana che magari sono sfuggiti alle prime analisi. Lucianna Argentino, che non è assolutamente poeta superficiale, ha necessità di cercare sempre oltre, di saggiare nuove connessioni e nuove entità di rapporti tra il suo cuore, la sua anima, e il mondo esteriore, cercando di capire meglio cosa c'è ancora da considerare, da sacralizzare. E la poesia chiama, la interpella, le mostra questi nuovi lacerti, questi nuovi spaccati di vita che forse prima lei, la nostra brava autrice, aveva sottovalutato o soltanto intuito. Ma ora che il frutto è maturo, ora che la sua competenza e la sua esperienza letteraria glielo possono permettere, ecco che le nasce un nuovo progetto poetico, che si è materializzato in questo interessante e densissimo volumetto: In canto a te, edito da Samuele, una Casa Editrice di tutto rispetto che ha in catalogo Nomi prestigiosi del panorama poetico italiano contemporaneo.
Ma entrando brevemente nei dettagli, il tema dell'amore, nel senso più ampio, come pure viene accennato nell'ottima prefazione di Gabriella Musetti quando parla di Gaspara Stampa e del codice petrarchesco a proposito del parlar d'amore, entra sempre, prima o poi, nei registri e nelle ricerche di un poeta che si rispetti, e pertanto anche la nostra brava poetessa romana non poteva non rimanerne interessata. In canto a te è da considerarsi un vero poema d'amore, alla stregua del Canzoniere, tanto per rimanere in linea con la prefatrice, ma naturalmente in modo diverso per stile, dettato, struttura e, soprattutto, per le incursioni che la Argentino propone, coraggiosamente e con grande eleganza e arguzia, nei vari e molteplici aspetti del tema. Per esempio, l'eros. "Pelle a pelle quando il desiderio / si quieta – appagato – / il mio capo sul suo petto / le sue braccia attorno al mio corpo…" (pag. 42). Non è affatto facile trattare l'eros in poesia, lo si sa benissimo, in quanto si rischia da una parte di cadere nella volgarità, dall'altra nella banalità o nella mancanza di grazia. Lucianna Argentino ha voluto sperimentare, e aggiungo con grande merito, la tematica dell'amore spingendo forte l'acceleratore della sua intuizione creativa fino a raggiungere velocità elevatissime, metaforicamente parlando, per le quali si potrebbe correre il rischio di impattare contro un muro di indecenza. Ma Lucianna Argentino è brava e attenta guidatrice e riesce a incanalare la sua verve poetica nella giusta e misurata direzione, pur addentrandosi molto all'interno del discorso erotico. Discorso che viene esplicitato in diversi modi, in particolare attraverso il rapporto lui-lei visto, descritto e vissuto da una lei che esalta carne e spirito fino ad affermare "di essere due nell'uno".
Lucianna Argentino chiama a raccolta tutto il fervore, tutto il magma erotico che ribolle nel suo intimo, incanalandolo sagacemente e con grande eleganza di stile nel suo dettato poetico, sempre infiammato e pungente, ma ben controllato e indirizzato dalla sua sapienza letteraria.
Il dettato poetico dell'Argentino, in questo libro, è il suo solito, un'impronta sua originale ben distinguibile, uno stile di scrittura elevato grazie al quale subito si riconosce la qualità ottima del suo dire: un'esposizione diretta e penetrante. I testi poetici si alternano di tanto in tanto con dei brani di prosa poetica che, in qualche modo, introducono i brani successivi. Ma vi è dell'altro, in questo libro che, nonostante la piccola ma elegante veste tipografica, caratteristica tipica della Collana della Samuele Editore, meraviglia sempre di più per lo spessore davvero alto del contenuto: un poema nel poema: Il Poema della luce o del terorema della ricorrenza, posto al termine del libro, dal quale teorema fisico, la nostra brava Lucianna trova ispirazione per un lungo racconto poetico. Ma lasciamo ora ai nostri affezionati lettori di proporre ulteriori commenti, dopo aver letto il libro o i testi poetici che riportiamo qui di seguito.

--------------------------------------------------------


Perdonami

per non aver compreso allora

quanto profondo fosse l'amore

questo che ha attraversato

primavere renitenti e inverni caparbi

e approda ora alla nostra estate piena

con lo stesso volto

gli occhi arrossati dal rimpianto

le mani giunte in preghiera

per la grazia del qui e ora

noi liberi dal per sempre

ché eterno sarà l'essere stati.


***


Mi tiene in cattività il corpo di lui

in cui sto fiera e indomita

finché afferrandomi i fianchi libera il desiderio

e lo sento dilatarsi nelle viscere

accolgo il suo volere nel mio, a lui mi piego

spiego la mappa del nucleo ventromediale

ed è volo radente – saliva e sudore –

la gioia feroce – la lotta e la furia

la rabbia pacifica – di essere due nell'uno

che sfugge all'amplesso.

Poi. La santità dell'abbraccio.


***

Non hanno lettere le parole

che le sue mani tracciano sul mio corpo.

Sono fuoco aria acqua terra

elementi primi di ciò che nasce e si separa

– quadruplice radice di ogni pensiero

che in noi si fa carne incorruttibile

e gioca con la sana imperfezione del tempo

– noi sfera dell'universo in espansione

nella materia oscura del nostro domani.


***

Mi offro alla sua lingua

mentre la mia erige il suo desiderio

lava nella mia bocca

– lui Efesto a dimora nelle mie viscere

addolcisce il metallo di quanto in me non ha pace

e batte, batte il ritmo,

scandisce la musica composta

dai nostri strumenti accordati

fino alla sosta improvvisa che fa il respiro

quando la sua carne affonda nella mia carne.


***

Strega folle brucio sul rogo del suo corpo,

sfavillo felice sotto il crepitìo delle sue mani

ardo di sapienza verticale

nella combustione dell'abbraccio esotermico

– lui il legno io la pietra focaia.

Danzo il sabba senza giudizio

attorno al fuoco mistico del noi veggente

l'estasi terrena – io e lui complici

nell'infinita scienza della carne.



(Testi tratti da In canto a te, di Lucianna Argentino, Samuele Editore, 2019; prefazione di Gabriella Musetti)

Lucianna Argentino è nata a Roma nel 1962. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: “Gli argini del tempo” (ed. Totem, 1991) con la prefazione di Gianfranco Cotronei; “Biografia a margine” (Fermenti Editrice, 1994) con la prefazione di Dario Bellezza; “Mutamento” ((Fermenti Editrice,1999) con la prefazione di Mariella Bettarini e postfazione di Plinio Perilli; “Verso Penuel” (edizioni dell’Oleandro 2003) con la prefazione di Dante Maffia; “Diario inverso” (Manni editori, 2006), con la prefazione di Marco Guzzi; “L'ospite indocile” (Passigli, 2012) con una nota di Anna Maria Farabbi; il poemetto “Abele” (Ed. Progetto Cultura, Le gemme 2015) con la prefazione di Alessandro Zaccuri; “Le stanze inquiete” (Edizioni La Vita Felice, 2016); “Il volo dell’allodola” (Edizioni Segno, 2019) con la prefazione di Gianni Maritati; “In canto a te” (Samuele Editore, 2019. Il 29 settembre del 2019 le è stato assegnato il Premio Caro Poeta 2018 durante la quinta edizione di “La parola che non muore” Festival a cura di Massimo Arcangeli e Raffaello Palumbo Mosca presso il Borgo La Commenda (Montefiascone, Viterbo).



Nessun commento:

Posta un commento

Alda Merini vista da Ninnj Di Stefano Busà