martedì 5 settembre 2023

Le "Gocce di natura" nelle poesie di Sabrina Vanini

Sovente la fotografia artistica accompagna e si integra con la poesia, e viceversa. Il tutto viene poi organizzato e realizzato in un libro, un volume che acquista ulteriore pregio proprio in virtù di questa unione. È il caso anche di questo testo, “Gocce di natura, Sospiri di poesia” della poetessa Sabrina Vanini, di Albano Laziale, autrice apprezzata per i numerosi premi e anche per la sua intensa attività di promozione culturale. In questo libro, come si afferma anche nell’introduzione, Sabrina Vanini si ispira a delle immagini fotografiche per poi “allargare” o per meglio dire ampliare le sensazioni, le riflessioni e le emozioni che scaturiscono da queste, sviluppando in versi le tematiche suggerite. Si tratta dunque di originali opere "complementari", in cui il testo poetico è il “rovescio della medaglia” dell’immagine, o anche viceversa: due modalità di composizione e di fruizione di una poesia che è viva e colorata come l’immagine alla quale si ispira, una poesia che fluisce melodica e dolce come la stessa sua immagine suggerisce.

Riportiamo qui di seguito alcuni testi, ma consigliamo di leggere l’intero libro dove sono riportate anche le relative foto artistiche della stessa autrice.


Scivolo via

 

Scivolando nel silenzio

tra le onde del tempo

accompagno con fragilità

il ritmo lento dei miei passi.

 

Oscillo vacillando come

i rami di quel bosco che

mi accoglie con costanza

ogni volta che ne ho voglia.

 

Scivolo via abbracciando

il sentimento delle ore

che scorrono lente

verso la foce della vita.

 

 

 ***

 

Sfumature d’autunno

 

Foglie. Foglie secche.

Ovunque è Autunno.

Coriandoli colorati e pennellate

d’impressioni tingono il paesaggio

di ottobre.

La foresta ospita faggi spilungoni che

affollano magici boschi adorni

di tappeti soffici e dorati.

È Autunno.

Piovono le foglie,

cadono aghetti di larice,

la natura di rosso fulgido è tinta

mentre le spumeggianti bacche

di rosa canina e di ginepro

decorano il limes dei prati.

Scorre il ruscello

ostentando limpidezza perenne,

ne traspare dal letto tortuoso

la candida ghiaia.

Le chiome degli alberi

appaiono pungolare il cielo

e qualche fugace nuvola d’ovatta.

Le auricole in ascolto odono

una soave nenia, l’armoniosa

colonna sonora dell’attimo

che svanisce. È il battito del cuore

incalzato dalla magica bacchetta

di un direttore d’orchestra

davvero speciale:

l’Autunno.

 

 ***

 

Io, gabbiano

 

Abbraccio le sue piume,

mi stringo forte al collo,

chiudo gli occhi e

sogno il volo insieme.

Unisco zampe e gambe,

il becco fiuta la termica

e... su, su, voliamo via, veleggiamo,

volteggiamo.

 

Ci amiamo.

 

Due creature insieme nel cielo

protese verso l’orizzonte di luce.

Sibila al vento, stride,

schiude il becco e assapora il mare.

Io con lui in cima alla vita.

 

 ***

 


Lascia che sia acqua

 

Lascia che fluisca

verso la mia foce.

Che mi sia consentito

essere

semplicemente acqua

che scorre

lenta

lentamente

pregna di vita

saggia e fresca

in movimento incessante.

 

Lascia che preservi

nell’angolo di memoria

la limpidezza di quell’acqua

che un tempo

sgorgava

impetuosa

dalla sorgente d’altura

tuffandosi

nella piena della vita.

 

Intrisa di soddisfazione odo il soave

e dolce fragore

delle acque chete

che rinfrescano

il mio ardire impermanente solcando

il profondo sentiero

del destino.

 

 ***

 

Criniere islandesi

 

Dal confine dei tempi

le setole lucenti delle aurore

tingono di mito e magia

le criniere e i mantelli.

 

Mosse dal sibilo del vento

flutuano trasognanti

come sottili fili di aquiloni

mentre le viscere dei vulcani

incalzano il tepore della terra

che imperterrita trema.

 

Gli occhi, avvolti da ciglia dorate,

attendono all’orizzonte

la fioca luce del risveglio.

 

Sospinti dall’istinto dei primordi

i cavalli delle praterie

tra vapore e ghiaccio

volgono al galoppo

alla ricerca del rigoglio di vite.

 

Sono le criniere islandesi.

 

La silloge “GOCCE DI NATURA Sospiri di poesia” è una raccolta di quaranta poesie e venti fotografie, profonda espressione del legame simbiotico tra l’autrice, l’ambiente e la natura. La poetessa compie un Grand Tour nella tridimensionalità della vita, tra spazio, tempo e anima.


Sabrina Vanini risiede ad Albano Laziale (RM), È una poetessa e autrice di sillogi poetiche. Al fine di divulgare la poesia dal 2020 organizza e promuove eventi culturali di lettura e ascolto di poesie rivolti a un pubblico di tutte le età. Ideatrice del salotto letterario virtuale “PoeSiamo, lettura e ascolto di poesie”: tra il 2020 e il 2023 ha curato ben 22 appuntamenti mensili online, con collegamenti anche dall’estero.
Nella primavera del 2022 e del 2023 ha ideato e curato, con la promozione dell’Assessorato alle Biblioteche del Comune di Albano Laziale (RM), la rassegna di lettura di poesie a tema “Pomeriggi diVersi” dedicata ad alcune importanti ricorrenze istituite dall’UNESCO.
Dal 17/06 al 01/07 del corrente anno ha inaugurato e curato un’innovativa “esposizione di poesie e fotografie in simbiosi” tratte dal proprio libro di poesie e fotografie Gocce di natura, Sospiri di poesia. L’evento “Un libro in mostra” si è svolto presso il Museo civico “M. Antonacci” di Albano L. con la promozione dell’Assessorato alle Biblioteche.
Partecipa frequentemente a reading di poesia organizzati dalle associazioni culturali del territorio in cui vive. Numerosi i premi e riconoscimenti che le sono stati conferiti dalle giurie di Concorsi di rilievo nazionale e internazionale per le sezioni dedicate alla poesia, alla narrativa e alla fotografia.
Ha partecipato a Concorsi di poesia anche in veste di giurata.

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