venerdì 1 luglio 2022

"Ed oltre ancora": il canzoniere di Hernàn Rodriguez Vargas

L’amore è sempre stato uno dei principali temi considerati ed espressi dai poeti. Senza nulla togliere ai tantissimi contemporanei che l’hanno trattato, potremmo dire che Petrarca, nei tempi più lontani, e Neruda, in quelli più prossimi a noi, siano dei veri capisaldi, dei riferimenti sicuri e autorevoli in questo campo. Tuttavia, parlare, trattare l’amore in poesia, sia pure in termini molto ampi, è cosa piuttosto ardua e persino pericolosa, in quanto vari e numerosi sono i trabocchetti in cui facilmente l’autore può cadere: dall’ovvietà alla banalità, alla superficialità, alla povertà stilistica nel descrivere argomenti usuali e a volte strettamente personali.
Non così si comporta certamente il buon Poeta, che nel costruire progetti poetici incentrati su questo grande e complesso argomento che è l’Amore, utilizza strumenti particolari, come figure retoriche,
rimandi, allegorie e simbolismi, che hanno l’effetto di rinnovare, di ricreare, di riproporre in modi diversi e originali, l’argomento, facendo apparire altri orizzonti, altre aspettative e altri spunti di riflessione su tale tema. Così è anche il nostro bravo Hernan Rodriguez Vargas, che dalla Colombia porta qui da noi il suo doppio canzoniere “Ed oltre ancora”. Dico doppio, perché ce lo offre sia nella sua lingua originale che in italiano, la lingua che sta ora utilizzando per la sua attività professionale presso l’Università di Salerno e anche per la sua quotidianità qui in Italia. È dunque un canto, in spagnolo, con un perfetto e sincronico controcanto in italiano, due lingue che hanno in comune una grande e armoniosa musicalità, entrambe hanno in sé il calore del sole e i colori del mondo, entrambe sono in grado di offrire le caleidoscopiche visioni che un sentimento forte ed ampio come l’amore può suscitare.
Ma, come dicevo più su, l’intuizione e la bravura di Hernan in questo suo appassionato e nello stesso tempo intelligente canzoniere, dove l’amore è al centro della sua tematica poetica, sta proprio nell’articolare questo argomento in varie riflessioni e considerazioni, anche filosofiche, e comunque fortemente propositive e originali nel pensiero, il che esclude a priori la facile caduta nell’ovvietà e nella melensaggine.
Ci sono infatti molte novità in questo lungo percorso sull’amore, suddiviso in quattro sezioni (Inverno, ancora; Ancora la primavera; Oltre l’autunno; Ed oltre ancora, più un epilogo). Una di queste è senz’altro concentrata in questi due versi: "Ti amo senza punti o virgole / ecco quanto è lungo il mio amore", dove il poeta vuol significare un sentimento incondizionato e indipendente dal tempo: la metafora della mancanza di punteggiatura, "ti amo senza punti o virgole", è esplicita.
Un altro aspetto della visione dell’amore in Vargas è la consapevolezza dell’immensità della realtà circostante e quindi della solitudine, del silenzio: “Vivo su un’isola deserta con te, / con ogni ricordo di te, / il mare è pieno di solitudine / e il vento non dice il tuo nome”: è un amore che si districa in questo isolamento, consapevole di tutta la materia che lo circonda, ma resistente e salvifico proprio in virtù del grande valore umano di cui è intriso, un amore che lega e che unisce cuori e pensieri nonostante lo sconforto che suscita l’immensità, qui metaforicamente considerata come isola deserta in mezzo ad un oceano vastissimo e silenzioso.
Un amore che si distende nel corso del tempo, che alimenta ed è alimentato lungo le stagioni: inverno, ancora la primavera, oltre l’autunno… Ed oltre ancora? Cosa ci sarà, oltre, cosa dobbiamo aspettarci dall’amore? Una linea sentimentale ed emotiva senza interruzioni, che vada oltre ogni confine temporale e materiale?... La poesia di Vargas è questa certezza, è questa speranza, è questa necessità!

Hernàn R. Vargas, Ed oltre ancora, Delta3 Edizioni, 2021

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