Ci riferiamo alla sua recente silloge Un bacio e un graffio, pubblicata l’anno scorso da Ensemble.
D’accordo pienamente con Pasquale Vitagliano, quando afferma, nella sua dettagliata e interessante postfazione (un vero e proprio “stato dell’arte” della poesia italiana attuale), che la poesia è in questi tempi affidata e prodotta prevalentemente da donne. Sarà un caso, sarà forse perché esse sono in maggioranza numerica, sarà forse perché hanno un talento creativo e una sensibilità maggiore di quella maschile, nei confronti del sentimento e delle cose del mondo… Non lo sappiamo con certezza. La cosa certa è invece la modalità molto accentuata, giustamente ribadita, di fare poesia, e non a caso la nostra autrice ha voluto citare in esergo una dichiarazione poetica di Rainer Maria Rilke: “Poiché i versi non sono, come crede la gente, sentimenti / (che si hanno già presto), sono esperienze.”…
Un bacio e un graffio è dunque una raccolta di versi molto intrigante, in cui la nostra autrice esprime con grande determinazione e sintesi la sua idea sui rapporti interpersonali, in particolare quelli inerenti alla sfera sentimentale e, più marcatamente, quella erotica, non mancando pur tuttavia, riflessioni sulla realtà circostante e come questa possa influire sugli stati d’animo dell’autrice (“Parlo e mi rivolgo alla pietra carsica / in questa valle murgiana.”…).
Ma la filosofia di vita di Vincenza Di Schiena è sicuramente rintracciabile nel titolo della raccolta, Un bacio e un graffio, laddove in quattro versi davvero criptici ma di grande spessore semantico, l’autrice intuisce il delicato equilibrio sentimentale che caratterizza l’esistenza, per cui l’amore va vissuto anche in fasi contrapposte (assedio e guerra), ammannendolo con baci, ma difendendolo con i graffi.
È una poesia dell’immediato, quella di Vincenza Di Schiena in questa raccolta. Una poesia audace, che esorta all’amore hic et nunc, in un apice di passione e di forte emotività. Una poesia schietta, molto legata alla figura della donna e al suo intenso e nello stesso tempo delicato modo di amare, espresso sovente con un erotismo sobrio, essenziale, ma pulito, intelligente e mai volgare: (“Bagnami di dolce saliva / Entra nell’erbario / Fai spazio tra l’ortica. / Fusto di liquirizia / accomodati / e metti le radici.”…).
Ascoltiamo ancora la sua pregevole voce poetica nella selezione di brani che seguono:
Porta della Murgia
Parlo e mi rivolgo alla pietra carsica
in questa valle murgiana.
Spuntano dalle nere alture
ferule e ginestre in fiore.
Piccolo buio, cerchio di luna
donami una tregua solamente
che di delusioni è stanca la mente.
Magma dei sentimenti
C’è molto da tremare per riportare a galla
Il magma dei sentimenti.
E dire fuori dai denti che non si può amare
senza armi pari.
A cosa giova vivere in pena
quando i corpi vogliono luce e
brezza di primavera?
Ho scelto il tormento, il filo spinato
per adorare chi non è nato
dentro me.
Un bacio e un graffio
firmo e scappo.
Assedio e guerra
è l’amore vero.
Ho un appuntamento mancato con l’infanzia
un patto sospeso mantenuto
l’energia vitale che s’infiamma quando sale.
È la cifra che spunta sul far dell’incontro.
L’altalena dei “ti amo” senza imbrogli
Del vento sotto il vestito e le nuvole tra i denti.
L’imperativo del verbo giocare
pezzi di frasi a comporre poesie
e nastri tra i capelli per colorare Dio.
Ho un appuntamento con l’infanzia
desiderata come zucchero filato.
Quelle come noi
Quelle come noi
Parlano una lingua Mesopotamica
Calzano armature di organza
Siedono su un trono di spine
Vivono di gioie e di brine
Giocano a dama e infilano perle
Escono e ritrovano fango nei rovi
Girano e incontrano serpi assassine
Tornano desolate con le vesti stracciate.
Scompare la traccia di sabbia
Sulla terra feconda bagnata dai due fiumi.
È andata così.
Ho cercato il punto
senza andare a capo.
È stato meglio
del previsto.
Contare i sassolini del mare
evitando le correnti per naufragare.
Fingersi nudi
per appagarsi
lontano dagli echi delle faine.
Vincenza Di Schiena, Un bacio e un graffio, Ensemble Edizioni, 2023. Postfazione di Pasquale Vitagliano
Vincenza Di Schiena (Andria, 1975), insegnante, con un lungo
trascorso di impegno civile, sociale e culturale nel suo territorio. Ha
pubblicato alcuni racconti nel Repertorio dei pazzi della città di Andria
(Marcos y Marcos, 2016), volume a cura di Paolo Nori. Sue poesie sono state
pubblicate su «Verso libero», «Collettivo Culturale TuttoMondo» e
nell’antologia Transiti Poetici.
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