giovedì 4 gennaio 2024

L'immediatezza esistenziale nella poesia di Vincenza Di Schiena in "Un bacio e un graffio"

Ospitiamo volentieri in questa rubrica la poesia di Vincenza Di Schiena, un’autrice di spicco dell’attuale panorama poetico, che già avemmo modo di apprezzare avendola inserita nel 41° volume dell’Antologia “Transiti Poetici” (https://antologieditransiti.blogspot.com/2023/09/volume-xli.html).
Ci riferiamo alla sua recente silloge Un bacio e un graffio, pubblicata l’anno scorso da Ensemble.
D’accordo pienamente con Pasquale Vitagliano, quando afferma, nella sua dettagliata e interessante postfazione (un vero e proprio “stato dell’arte” della poesia italiana attuale), che la poesia è in questi tempi affidata e prodotta prevalentemente da donne. Sarà un caso, sarà forse perché esse sono in maggioranza numerica, sarà forse perché hanno un talento creativo e una sensibilità maggiore di quella maschile, nei confronti del sentimento e delle cose del mondo… Non lo sappiamo con certezza. La cosa certa è invece la modalità molto accentuata, giustamente ribadita, di fare poesia, e non a caso la nostra autrice ha voluto citare in esergo una dichiarazione poetica di Rainer Maria Rilke: “Poiché i versi non sono, come crede la gente, sentimenti / (che si hanno già presto), sono esperienze.”…

Un bacio e un graffio è dunque una raccolta di versi molto intrigante, in cui la nostra autrice esprime con grande determinazione e sintesi la sua idea sui rapporti interpersonali, in particolare quelli inerenti alla sfera sentimentale e, più marcatamente, quella erotica, non mancando pur tuttavia, riflessioni sulla realtà circostante e come questa possa influire sugli stati d’animo dell’autrice (“Parlo e mi rivolgo alla pietra carsica / in questa valle murgiana.”…).

Ma la filosofia di vita di Vincenza Di Schiena è sicuramente rintracciabile nel titolo della raccolta, Un bacio e un graffio, laddove in quattro versi davvero criptici ma di grande spessore semantico, l’autrice intuisce il delicato equilibrio sentimentale che caratterizza l’esistenza, per cui l’amore va vissuto anche in fasi contrapposte (assedio e guerra), ammannendolo con baci, ma difendendolo con i graffi.
È una poesia dell’immediato, quella di Vincenza Di Schiena in questa raccolta. Una poesia audace, che esorta all’amore hic et nunc, in un apice di passione e di forte emotività. Una poesia schietta, molto legata alla figura della donna e al suo intenso e nello stesso tempo delicato modo di amare, espresso sovente con un erotismo sobrio, essenziale, ma pulito, intelligente e mai volgare: (“Bagnami di dolce saliva / Entra nell’erbario / Fai spazio tra l’ortica. / Fusto di liquirizia / accomodati / e metti le radici.”…).

Ascoltiamo ancora la sua pregevole voce poetica nella selezione di brani che seguono:


Porta della Murgia

 

Parlo e mi rivolgo alla pietra carsica

in questa valle murgiana.

Spuntano dalle nere alture

ferule e ginestre in fiore.

Piccolo buio, cerchio di luna

donami una tregua solamente

che di delusioni è stanca la mente.

 

 ***

 

Magma dei sentimenti

 

C’è molto da tremare per riportare a galla

Il magma dei sentimenti.

E dire fuori dai denti che non si può amare

senza armi pari.

A cosa giova vivere in pena

quando i corpi vogliono luce e

brezza di primavera?

Ho scelto il tormento, il filo spinato

per adorare chi non è nato

dentro me.

 

 ***

 

Un bacio e un graffio

firmo e scappo.

Assedio e guerra

è l’amore vero.

 

 ***

 

Ho un appuntamento mancato con l’infanzia

un patto sospeso mantenuto

l’energia vitale che s’infiamma quando sale.

È la cifra che spunta sul far dell’incontro.

L’altalena dei “ti amo” senza imbrogli

Del vento sotto il vestito e le nuvole tra i denti.

L’imperativo del verbo giocare

pezzi di frasi a comporre poesie

e nastri tra i capelli per colorare Dio.

Ho un appuntamento con l’infanzia

desiderata come zucchero filato.

 


 ***

 

Quelle come noi

 

Quelle come noi

Parlano una lingua Mesopotamica

Calzano armature di organza

Siedono su un trono di spine

Vivono di gioie e di brine

Giocano a dama e infilano perle

Escono e ritrovano fango nei rovi

Girano e incontrano serpi assassine

Tornano desolate con le vesti stracciate.

 

Scompare la traccia di sabbia

Sulla terra feconda bagnata dai due fiumi.

 

 ***

 

È andata così.

Ho cercato il punto

senza andare a capo.

È stato meglio

del previsto.

Contare i sassolini del mare

evitando le correnti per naufragare.

Fingersi nudi

per appagarsi

lontano dagli echi delle faine.


Vincenza Di Schiena, Un bacio e un graffio, Ensemble Edizioni, 2023. Postfazione di Pasquale Vitagliano

Vincenza Di Schiena (Andria, 1975), insegnante, con un lungo trascorso di impegno civile, sociale e culturale nel suo territorio. Ha pubblicato alcuni racconti nel Repertorio dei pazzi della città di Andria (Marcos y Marcos, 2016), volume a cura di Paolo Nori. Sue poesie sono state pubblicate su «Verso libero», «Collettivo Culturale TuttoMondo» e nell’antologia Transiti Poetici.




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