Per la rubrica “Proposte in transito”, ho trovato molto interessante un giovane poeta molisano, Simone Principe, seguito ottimamente nel suo percorso letterario dalla compagine di scrittori e poeti che faceva capo ad Amerigo Iannacone, fondatore e direttore della rivista letteraria in lingua italiana ed esperanto “Il Foglio Volante – La Flugfolio” e recentemente scomparso ad Isernia, nel 2017. La particolare dedizione alla realtà poetica molisana ora viene ripresa e continuata da altri amici illustri, come Antonio Vanni, Giuseppe Napolitano, Ida Di Ianni. Le pubblicazioni della EVA Casa Editrice di Venafro continuano ed è appunto questa recente pubblicazione del bravo Simone, inserita nella collana curata da un’altra giovane poetessa di Venafro, Chiara Franchitti, l’oggetto della nostra proposta.
Riportiamo dunque alcune poesie tratte dal libro Aria pulita al risveglio, in cui
risalta subito evidente la vena sentimentale del giovane poeta, dichiarata con
enunciati poetici sinceri e addolorati. Nei suoi versi riecheggia l’amarezza
del distacco, dell’amore ancora rovente, del pudore misurato eppure coraggioso
nel tentare di riprendere un nuovo contatto, una nuova relazione: "Io sarò
sempre lo scoglio, pronto ad accoglierti in qualsiasi momento nel tuo mare
della vita", afferma il nostro autore, con una nota di leggera amarezza, ma con
il cuore sempre aperto alla speranza. Una speranza che la sua poesia rende
luminosa e colma di attese: il risveglio avrà aria pulita e tersa da offrire al
mondo, al poeta.
Chissà quanto dolce sapore
d’aria pulita al risveglio,
quante carezze di sole
dallo spiraglio di una finestra,
che quell’etere puro di te
non lascia passare,
vorrei incantarmi tutta la notte
aspettando la stella
incandescente,
fumo vedo
e penso in un istante a te,
tra le dita lei droga affascinante
quanto mortale,
seduto su di una sedia
vicino alla finestra
ti cullavi portandola alla bocca,
bruciava quanto ora brucia
il mio ricordo di te,
fumo è, ma cenere come concime
il sentimento,
ogni piede messo in quella casa
è un passo di tempo fulmineo
nei ricordi,
udire per poi sfociare
nel buio della mia anima,
bagnato da lacrime
di pura amarezza,
nel comprendere di quanta strada
della mia vita senza te,
per poi trovarmi in quel tempo
voluto da Dio,
stare lì e udirti senza battere ciglio,
neanche una folata di vento,
il cielo tremare
e la pioggia a bagnarmi,
io sarò lì, guardarti in viso,
gli occhi di un sincero bene,
di sofferenze e libertà,
il ramo secco del mio albero
si è fatto polvere,
come fenice che risorge
si è fatta radice inestricabile,
nel mare le onde in tempesta
si infrangono contro uno scoglio,
così il mio ricordo
contro il cuore
che un’emozione ha da provare.
***
Vago
Vago in me,
a cercar modo di cacciarti
e nel pensiero ti infiammi.
Da cocci taglienti,
cola sangue freddo
che dal tuo respiro veniva scaldato,
ed ora si impregna
di lacrime di un blu corallo,
ove sta riposando
sul fondale della nostra età,
un pezzo di noi.
***
Il tramonto nei miei occhi
Il tramonto nei miei occhi
è l’alba nei tuoi.
I tuoi occhi sono primavera,
le tue labbra petali di rosa,
il tuo amore è come il mare,
ove il mio è lo scoglio
su cui ti puoi aggrappare.
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