Antonella Fusco, in Silenzio eloquente, sa benissimo cosa vuole dire e qual è il suo intento poetico, e per questo scrive e propone le sue liriche rasentando quest’aura di evanescenza, che tutto sommato, a ben vedere, a ben leggere, a ben capire, evanescenza proprio non è, bensì più verosimilmente possiamo parlare di delicatezza eterea: ecco, mi sembra questa la definizione più idonea, che si adatta pienamente al progetto poetico della Fusco, poetessa che si rivela dotata di un suo originale dettato, o linea propositiva, e che esordisce pubblicamente proprio con questa interessante raccolta, edita da RPlibri.
L’impressione primaria che sortisce leggendo le poesie di questa raccolta è dunque una leggerezza e una soavità espressiva che, lungi appunto da offrire un senso di apparente evanescenza, impreziosisce il dettato e il contenuto con un fluire rapido e deciso, accentrando tutta l’importanza del dire in brevissimi sintagmi, in parole isolate e dense di significato. Il verso infatti appare snellissimo, a volte costituito da una sola parola. Tutto è concentrato in poco spazio, in pochi e corti versi, ma la sfoltitura, come in questo caso, a volte è necessaria, per far respirare meglio la parola e i concetti: Silenzio eloquente è dunque questo, è questa apparente mancanza (che poi è inutile frastuono) di alterità di pensieri che possano fuorviare i lettori da quello che la nostra autrice veramente intende dire, e cioè l’autenticità, la limpidezza, la luminosità intrinseca di concetti come l’amore, la meraviglia per il creato, il senso di appartenenza, la bellezza dei rapporti tra le persone. Ed altro ancora.
Per giungere dunque ad una sorta di conclusione, ma solo per mettere un punto, in quanto l’avventura della poesia non ha mai termine, e rileggendo ancora e ancora le poesie di Antonella Fusco, si trova sempre un nuovo inizio da cui muoversi per affrontare con la dovuta serenità e con i buoni sentimenti la vita e la natura che ci vengono incontro, nel silenzio eloquente della nostra anima, della nostra vera essenza… Possiamo dire che queste poesie costituiscono tutte insieme un canto d’amore silenzioso ma che accarezza il cuore con la sua armonia di parole evocanti suoni e immagini sublimi.
Luna
la tua luce
delicata
e intesa
è carezza.
Carezzi
i capelli
sfiori
il viso
delicatamente
si accosta
al tuo.
Socchiudo
gli occhi.
Carezzi
ancora.
L’anima
soavemente
si dischiude
alla tua.
***
Lo sguardo e l’infinito
Lo sguardo
in me
vibrante
profondità
del sentire.
Dolcezza
e intensità
stupore
e silenzio.
Armonia
riverbero
straordinario.
Il finito
diviene
infinito.
***
Nido
Sorrisi
sussurri
silenzi
fragranze.
Armonia
inebriante
che volge
nell’abbraccio
del meriggio.
Nido
luogo
impregnato
di eternità.
***
La tua luce
Dal tuo
sguardo
luce
splendore
al canto
profondo.
E con
l’espandersi
dei raggi
è danza.
***
Palpito
Invisibile
profondità
segretamente
visibile
solo
al sentire
delle nostre
anime.
Brani tratti da: Antonella Fusco, Silenzio eloquente, RPlibri, 2020, prefazione di Giorgio Agnisola
Antonella Fusco, nata a Benevento nel 1968, è docente ordinaria di Lingua e Letteratura italiana presso il Liceo Statale G. Guacci di Benevento. Laureata in Lettere, in Pedagogia e in Scienze Motorie, giornalista pubblicista, è profondamente impegnata nel mondo della scuola, in cui riveste vari incarichi professionali, inerenti in particolare alla didattica e alla ricerca, avendo altresì operato soprattutto nei raccordi tra scuola di secondo grado e università. Si dedica da qualche anno alla poesia, partecipando con successo a significativi premi letterari e rientrando in antologie della poesia italiana presente.
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