Anche qui, il nostro autore si distingue per il suo particolare procedere poetico, fatto a "tappe" che si susseguono repentinamente, distanziate da un simbolico asterisco che però non ne nasconde la consequenzialità. Tappe brevi, concise, metafore di un discorso intimo molto più ampio e riflessivo. Citazioni epigrammatiche costruite su un impianto poetico essenziale, scarno, privo di ogni inutile perifrasi. Versi che riflettono dunque la crudezza del sopravvivere, in una realtà immersa nella desolazione e nell'abbandono. Ma "il dovere di restare" è il senso, forse l'unico, che incita e incoraggia il superamento del buio e del tedio.
il dovere di restare
prega un
corpo
l’inverno
sul viso
alfabeto
dei vivi
la notte
dentro
a imparare
addii
*
(ora) è
già buio
si procede
ho fede
nella
carne arriverà
senza
essercene accorti
presto
sarà di noi
*
mi insegue
il niente
cammino
sul bordo
ho l’obbligo
di rimanere
la poesia
impara
a morire
*
sole
freddo
hai
bisogno
del mio
presente
ogni
giorno sembra
un addio
*
cadono
foglie sorrisi
nuvole sul
pavimento
diventare
ombra
dietro la
tenda
tutto nero
su bianco
*
la parola
trafigge
la gola
dei morti
trattiene
il taglio
tutto il
niente
si
confonde
c’è solo
il cielo
sul fondo
nero
una riga
bianca
*
è morto in
un giorno
di
settembre senza rima
quel che
ami rimane
nei
vestiti estivi
i piedi
adagiati sulle nuvole
non c’è
usucapione
di
speranza
Matteo
Piergigli è nato a Chiaravalle (An) nel 1973. Si diploma nel 1992, quattro anni
di vita militare come ufficiale dell’Esercito e dal 1999 è impiegato tecnico
presso un’azienda che gestisce il S.S.I. nella provincia di Ancona.
Nel 2015
pubblica Ritagli (Casa Editrice
Kimerik), nel 2016 la raccolta Notos
a cinque mani (Aletti Editore) e Ritagli
2 (Arduino Sacco Editore).
Nel 2016 e
2017 partecipa a due ritiri poetici della Samuele Editore e Laboratori Poesia.
Sempre nel
2017 viene inserito nell’antologia Laboratori
di poesia – testi 2017, con altri otto autori (Samuele Editore).
Nel 2019
pubblica La densità del vuoto
(Samuele Editore).
Tra il
2015 e il 2020 riceve riconoscimenti e apprezzamenti in diversi premi
letterari.
Bellissima
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