martedì 19 luglio 2022

Le "Luci, ombre e arcobaleni" di Antonio Simone

Proponiamo oggi la lettura di alcuni testi poetici di un Autore campano che ha iniziato il suo percorso letterario solo da pochi anni, ma che già sta riscuotendo notevoli apprezzamenti. Parliamo di Antonio Simone, musicista e docente di pianoforte presso un liceo musicale di Capua, città in cui vive. La sua professione non gli impedisce di dedicarsi anche alla poesia, anzi, forse proprio questa sua dedizione è maggiormente incoraggiata se non addirittura integrata dal bagaglio professionale ed esperienziale che gli deriva dalla frequentazione del mondo della musica. Caleidoscopica e armonica è infatti la sua produzione in versi, nella quale profonde lo stesso impegno, la stessa ricerca e l'uguale dedizione con le quali svolge la sua attività di docente.
I brani che proponiamo in lettura sono tratti dal suo recente libro Luci, ombre e arcobaleni, prefato da Mariateresa Verona, docente di Lettere, e con una puntuale postfazione di Anna Ruotolo, valente poetessa casertana e nota in ambito nazionale.
Il libro si presenta come un mosaico di preziose riflessioni modulate variamente per stile, forma e significati: ogni testo vive di luce propria, naturalmente, ma nell’insieme si intravede un filo conduttore che unisce intimamente i trentasei componimenti, fino a creare un quadro complessivo compatto, coerente, seppur variegato nei vari temi ed elementi trattati. E sono considerazioni e riflessioni sui rapporti con gli altri e sui propri stati d'animo, sovente soggetti, appunto, a variazioni di umori e di sentimenti (metaforicamente luci, ombre e arcobaleni...), sull’amore, ma anche sul senso della (propria) esistenza, ed inoltre vi troviamo segreti impulsi che muovono in direzione di realtà altre, più schiette ed autentiche umanamente e socialmente.
Ma lasciamo ai lettori affezionati che ci seguono, il compito di aggiungere, se lo vorranno, altri interessanti commenti dopo aver letto i brani qui proposti.


OLTRE LE NUVOLE

 

Come un’oasi, insperata fonte

nel deserto delle mie inquietudini.

 

Nell’alba silenziosa, fresca rugiada

posata sui fili d’erba dei miei giorni.

 

Luce sorridente all’imbrunire,

voce rassicurante a notte fonda.

 

Se ad occhi chiusi giro in tondo

e mi perdo tra memoria e oblio

riesco ancora a sentire la voce del cuore

che riporta i miei passi lenti e stanchi

sul sentiero sicuro che a te conduce.

 

 ***

 

LE COSE CHE NON VEDI

 

Ho camminato in lungo e in largo

sotto i plumbei cieli d’inverno,

sull’arida terra d’estate,

col canto d’uccelli in primavera,

tra le cadenti foglie d’autunno.

 

Ho cercato invano

la luce e il calore del sole

finché stanchezza ha stretto

le sue spire intorno a me.

 

Solo allora, chiudendo gli occhi,

ho trovato il sole dentro di me

e, col viso nel sorriso,

ho capito che non quattro

ma una soltanto son le stagioni

quando sei tra le braccia della pace

e pura è l’aria che respiri.

  

***

 

PRELUDIO (ANDANTE CON MOTO)

 

A quelli che mi dicon di seguire

di Poesia le regole e ubbidire

rispondo che io no, non me ne curo

e scrivo versi sciolti in chiaroscuro.

 

Voglio seguir l'istinto ed il mio cuore

pur sembrando forse un oppositore.

Ai miei pensieri devo dar la voce

come ogni fiume cerca la sua foce.

 

Ben altra cosa il vero poetare...

questo lo so, ma che ci posso fare?

Quello ch'io scrivo è scritto con amore,

se non poeta sono un minatore.

 

Scavo nel fondo dei miei sentimenti

cercando le parole confacenti.

E' questo tutto ciò che posso offrire

a chi mi legge e coglie il mio sentire.

 

***


PASSAGGIO NOTTURNO


Hai bussato alla mia porta

anche stanotte, t'ho sentita.

 

Nel mio sonno però

non hai potuto entrare

poiché, in balia di Agripnia,

ancora intento ero a contare

lunghi secondi di silenzio.

 

Non sei riuscita ad avvolgere

il tuo liso mantello intorno a me,

a trascinarmi via nel tuo regno,

per farmi lì continuare il sonno.

 

Così ho rivisto l'alba, il primo sole

e un nuovo giorno stiracchiarsi,

mentre sentivo la tua ombra

che da me si allontanava

e il rumore dei tuoi passi inesistenti

dissolversi nel nulla lontano.

 

So che un giorno tornerai

e so già che toccherà a te vincere

l'ultima partita a scacchi.

 

Ma fino ad allora, io proverò

a guadagnare altro tempo

e ad aggiungere nuovi soli

e nuove lune a ciò che mi resta.

 

***

 

PULVISCOLO

 

Padre Sole, madre Luna,

dei miei giorni e delle notti

immagine di rinnovate presenze,

parole che riempiono silenzi,

movimento nella fredda stasi.

 

Ma dei giorni senza sole

e delle notti senza luna,

di questa vita e del mio pensare,

nessuna scelta, né colpa, né rimedio.

 

L’enigmatico vuoto dell’anima

vola alto sulle ali dell’arcobaleno

mentre io dondolo nell’infinito.

 

(Brani tratti da: Antonio Simone, Luci, ombre e arcobaleni, Youcanprint 2021; prefazione di Mariateresa Verona; postfazione di Anna Ruotolo).

ANTONIO SIMONE è un musicista, compositore, docente di pianoforte presso il Liceo Musicale Statale “Luigi Garofano” di Capua, sua città natale. Ha al suo attivo la pubblicazione di cinque CD con musiche per pianoforte da lui composte ed eseguite. Partendo dalla musica il suo interesse si estende anche verso altre forme d’arte, principalmente poesia e fotografia. Non ama definirsi poeta ma piuttosto un inventore di testi poetici o anche, metaforicamente, un minatore che scava “nel fondo dei sentimenti, cercando le parole confacenti”, così come descritto nel testo Preludio (Andante con moto), una sorta di manifesto della sua modalità di scrivere in versi. Il suo esordio letterario risale al 2020 con la pubblicazione di una breve raccolta di componimenti poetici dal titolo “L’albero di gelso”.

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