mercoledì 15 agosto 2018

Il "Kintsugi" poetico di Marisa Provenzano


Il lavoro di ricerca, soprattutto interiore, dei creativi, degli artisti e dei poeti, è quasi sempre rivolto a scoprire e a "scoprirsi" indagando quanto più possibile nella profondità del proprio essere: è da lì che partono i messaggi segreti, le percezioni, gli avvertimenti, i suggerimenti più intimi, elaborati non solo dal proprio sentire, ma anche in seguito all'osservazione attenta e sensibile del mondo esterno. La bontà della poesia, come anche la bontà di qualsiasi realizzazione artistica, dipende poi dall'uso intelligente della propria tecnica, del proprio stile, della propria esperienza di vita.
Ma è sempre originale e, sotto certi aspetti lodevole e meritorio, che molti (o forse solo alcuni) artisti e poeti, cerchino in qualche modo di mitigare le negatività e i dispiaceri, le sofferenze e i patimenti della vita quotidiana, dando ad essi una sorta di dignità, dopo aver provveduto, con l'arte e con la poesia appunto, a "riparararli", a renderli in qualche modo più accettabili rivestendoli con la luce della propria anima e del proprio cuore.
Da questo punto di vista, mi è sembrato davvero centrato il titolo della recente raccolta poetica di Marisa Provenzano, una poetessa di lunga militanza letteraria e solerte promotrice culturale non solo a Catanzaro, dove vive, ma anche a livello nazionale. Il titolo, singolare e rivelatore di un progetto poematico di ampio respiro, è dunque: "Kintsugi", sottotitolo (anch'esso esplicativo): "Per aspera ad astra". Non si scoraggi il lettore poco avvezzo a questi termini ed espressioni inusuali: ormai con un buon computer a portata di mano, è possibile scoprirne subito i significati: "kintsugi" è un'arte antica giapponese, utilizzata per riparare gli oggetti con apporto di lamine d'oro o d'argento; la saggezza di quell'antico popolo è tale che persino nelle più piccole cose e nelle minime attività quotidiane, come la riparazione di un oggetto, subentra la cura, l'amore per il dettaglio, il rispetto verso la natura, la cultura del bello e della precisione, non per un fine proprio a se stesso ma per inserire e inquadrare tutte le cose in un equilibrio e armonia universali.
Da qui la poesia di Marisa Provenzano, esplicitamente dichiarata dalla stessa autrice nella sua nota introduttiva: poesia che emerge dal cuore, dai ricordi, dalle memorie, dal mondo osservato, "depurata", "riparata" con la luce dorata della propria anima. Il progetto poetico della raccolta è poi accentuato anche dal sottotitolo: "Per aspera ad astra": si tratta come sappiamo di una citazione latina con la quale si incoraggia e si incita a raggiungere uno stato di grazia dopo aver preso coscienza delle avversità e dopo averle superate con determinazione e pazienza. E in effetti le poesie di Marisa Provenzano, lungo tutto il percorso del libro, suddiviso nelle due sezioni "Frantumi (di)versi" e "Versi (im)perfetti", richiamano certamente la famosa citazione, improntandosi anch'essi ad una sorta di "purificazione" attraverso le esperienze e i ricordi della vita vissuta, fino al raggiungimento di un equilibrio più o meno rassegnato, anzi direi maturato e consapevole.
Del resto, si sa, la poesia è canto di verità proprie, di sentimenti a lungo coltivati nel proprio intimo, elaborati e poi espressi alla luce del mondo: l'azione "riparatrice", il kintsugi che magistralmente utilizza la nostra Marisa Provenzano, denota una personalità colta e sensibile, che sa redimere e redimersi, attraverso una poesia sincera e matura, nostalgica in molti punti, ma di quella nostalgia che commuove e recupera valori antichi e fondamentali, come l'amore, la natura, il creato.
Come sempre in questa mia rubrica, i lettori attenti sono chiamati ad esprimere eventuali ulteriori commenti, e a loro sono particolarmente grato. Come grato sono, soprattutto, a Marisa Provenzano per avermi dato la bella opportunità di leggere questi suoi versi, davvero importanti e preziosi, per un migliore "ritrovamento" della nostra natura umana, ahimé, tanto deragliata e sfilacciata in questi tristi tempi di disamore e di egoismo!
Proponiamo qui di seguito alcuni testi tratti dal suo libro.




Il poeta

Il poeta aspetta
che tramonti il sole
e con lo sguardo
insegue le ore
sull'orologio stanco.
La morte non sorprenderà
il poeta
perché non sarà mai vinto
e in piedi,
con lo sguardo al sole,
ci lascerà l'alba rosata
dei suoi versi.

***

Ho un abito

Ho un abito cucito d'assenze e d'illusioni
ed è incompiuta questa mia natura strana
Cerco tra tra inariditi arbusti le carezze mancate,
m'aggrappo a briciole di sogni e polvere di ricordi
e attendo che l'alba mi disveli il nudo silenzio
che s'alza lieve con un raggio di sole,
mentre con occhi stupiti m'affido all'infinito
di un orizzonte che m'inganna e limita
Scrivo parole che rimangono sospese nel vento
e so che saranno solo versi confusi
che nessuno leggerà mai né conoscerà
Ho un abito cucito di malinconie e rimpianti
che cela nelle trame l'ordito di un domani
incerto e provvisorio come i miei giorni
Sorrido con labbra mute a chi m'incontra
e celo l'inverno del cuore sotto un raggio di luna
che complice m'ascolta nelle notti insonni.

***

Parole nude

Quando lo sguardo ha il limite dell'orizzonte
e la passione d'infinito divora l'anima
mi accorgo che il silenzio ha parole di miele
e la solitudine è l'abito della festa.

Mi lascio cullare dal ricordo del tempo
tra pagine ormai ingiallite e senza sogni
e tesso trine di stelle nel cobalto del cielo.

Tracima allora la poesia dagli argini del cuore
e senza più freni m'assale il delirio,
rimango frastornata dalle parole nude
e intesso canti che abbeverano il giorno.

***

Come un baco da seta

Mi domando se c'è un punto di non ritorno
quando all'incrocio del giorno sei sola
e cerchi appigli per tornare indietro
o forse solo un alibi per non andare avanti
Mi domando se il tempo è solo un'emozione
e se i ricordi sono esili fili d'intricate matasse
nelle quali t'avvolgi come baco da seta
Cerco una meta che non sia un traguardo
e mi domando dove sono arrivata
e se lo scopo è solo l'attesa di un domani
che alla fine delude e il futuro è oscuro disegno
M'assale la noia dei dubbi ambigui
e la certezza di non riuscire a guardare
i mille e inutili dettagli della realtà
e allora m'arrendo a vivere il tempo,
aspettando il tramonto per bearmi dell'alba.


***

L'ultimo rintocco

Negli abbracci del vento che profuma
di foglie d'autunno e di muschio,
all'ombra di ricordi bagnati di brina,
nell'ora del tramonto rosato
dimenticherò le spalle coperte d'anni
e i sogni che lenti sono andati alla deriva
Sarà nuovo il giorno e i passi lievi,
come i sussurri del silenzio
Quieta sarà la mia corsa e leggera
la carezza che ti sorprenderà nella stanza vuota,
saremo germogli di prati verdi,
immemori del dolore che ha segnato il volto,
storditi dal canto di rondini migranti
in cieli che non hanno nuvole
Inseguiremo ancora le ore sul quadrante
e sarà di gioia l'ultimo rintocco.

***

Mi stupisco

È negli attimi l'incredibile della Vita.
Ogni istante può sorprendere,
meravigliare il cuore
Non posso non stupirmi
per suggere fino in fondo
la linfa del tempo,
scoprire la magica alchimia
del buio, della luce e delle ombre
Mi stupisco
per rendere speciale ogni attimo.

(Testi tratti da "Kintsugi", di Marisa Provenzano, Leonida Edizioni, Reggio Calabria, 2018; nota critica di Maria Antonietta Scalzo. Silloge terza classificata nella I Edizione del Premio Letterario Internazionale  "Salvatore Piccoli").

Marisa Provenzano è nata a Catanzaro, dove vive. Laureata in Filosofia, ha insegnato nelle Scuole Superiori e si è da sempre dedicata alla Poesia, alla Letteratura e all'Arte.
Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, per la poesia e la narrativa.
Ha pubblicato diversi libri di poesie, tra i quali, recentemente, "Kintsugi", Leonida Edizioni, 2018, e molte sue liriche e alcuni racconti sono stati pubblicati su antologie e riviste di settore. Alcune sue poesie sono state tradotte in portoghese, in spagnolo e in inglese.
Ha recensito e presentato numerosi libri di poesia e narrativa, di autori e poeti italiani, presso Associazioni e Circoli Letterari. Organizza numerosi eventi culturali. È presente in numerosi siti, tra cui La recherche.



Alda Merini vista da Ninnj Di Stefano Busà