L’atmosfera non è incerta, non è insicura, ma consapevole dell’ambiguità e della fragilità della vita, nelle vedute distaccate ma non fredde, sofferte e ambite per un tempo che è stato felice e che si vorrebbe tornasse, ma non negate o ripudiate. Si tratta in effetti di un riassunto di vita amata, antecedente, ma abbastanza prossima e di cui l’autrice si aspetta il disgelo.
La raccolta di Stefania Bortoli rappresenta dunque, e penso di poterlo affermare con un certo grado di veridicità, un’esperienza vissuta intensamente dall’autrice, un’esperienza che va in qualche modo riconsiderata, ricomposta e riscoperta (nell’attimo fuggente in cui l’onda di marea si ritrae per lasciarne l’evidenza sulla rena), e che va interiorizzata prima che le intemperie della vita possano cancellarla di nuovo; un’esperienza di vita che possa offrire impronte fondamentali, valori positivi, gli unici con i quali poter ricostruire il domani: ecco dunque la promessa di dire. E se lo sguardo cerca l’azzurro nelle fenditure ghiacciate dei nevai, è segno che qualcosa da sperare c’è ancora, c’è ancora una promessa da mantenere, e sono le parole poetiche. Ovvero, la parola poetica è il tramite, è il segreto conduttore immateriale che porta alla verità di ogni cosa, partendo dal proprio mondo, dalla propria anima. La poesia, anche qui, si fa carne di vita, si fa preghiera e speranza, si fa promessa di luce!
Se viaggia tra memoria e desiderio
tempo vivo è la nostra vita.
La scrittura interiore
si distende come neve
coltiva la trasparenza del vetro
l’opacità dei riflessi
lo sguardo cerca l’azzurro
nelle fenditure ghiacciate dei nevai.
Il desiderio del tempo in attesa del disgelo.
Il sogno della montagna di neve
ha il sapore del sottile silenzio
che tiene sospese alcune cose.
Solo gli sguardi vedono
si voltano verso l’addio delle ombre.
Sulla terra immaginaria
la solitudine estrema viene raccontata
precede la verità
memoria del corpo che misura
questo silenzio fino alle lacrime.
Mancano quelle parole
che sono ciottoli levigati con le mani
acqua dolce di fiume raccolta
sotto
le nostre lingue.
Con la promessa di dire
le cose che si scelgono
per amore della vita.
(dalla sezione “Ascolto e silenzio")
Sei l’alta marea che scopre e ricopre
le impronte in margine al presente
soltanto quel sogno viene a cercarmi
a ogni racconto del mio silenzio
un battito in più del cuore…
ritrovo il filo delle impronte
sono la marea che riscopre e scopre
sulla spiaggia deserta
convergono
i fiumi
il sogno va lontano viene a me.
(dalla sezione “Il femminile e la parola”)
L’arte della spoliazione sottrae peso
alla parola poetica.
Sentire le cose pensare sono le rive
dello stesso fiume,
La sintesi è l’istante del godimento,
quel lampo che illumina il cielo.
Riconoscere la propria saudade
come acqua fresca che ristora la sete.
Attivo e passivo.
Lasciare che la mancanza
inventi la poesia – la spina e la rosa
nascono vicine.
(dalla sezione “Lettera”)
L’inverno è la stagione dei poeti ombra
sempre più necessari quando
il tempo è mancanza per cui si muore.
Quando il tempo interiore si spezza
siamo naufraghi senza altrove…
A sera avverto l’assenza
come un residuo di tempo che tace.
(dalla sezione “Terra di vetro”)
Sul molo di Trieste
… Il vento fa volare
attimi di allegria, borse e cappelli
tra i
passanti di piazza Unità d’Italia.
Al mattino presto, con passi fermi
cercano di mantenere la direzione della loro giornata.
Inutilmente.
Seguendo spettinati pensieri cammino.
L’eco del
vento stringe alla gola.
Cosa hai detto?
Forse l’ultima parola… mi
chiudo come un riccio nel buio.
Cammino con il mare alle spalle,
vedi, all’orizzonte terso
le montagne sono innevate limpide…
avvolto da raffiche di luce e vento c’è il mare
(dalla sezione “Tra memoria e desiderio”)
Brani tratti dal libro Con la promessa di dire, di Stefania Bortoli, Book Editore, 2016
Stefania Bortoli, nata a Thiene (Vicenza) nel 1960, si è laureata in Pedagogia all’Università di Padova con una tesi di Estetica e Psicoanalisi. Vive a Pove del Grappa (Vicenza) ed ha insegnato Lettere al Liceo Artistico di Nove. I suoi interessi si muovono tra letteratura, fotografia e viaggi. Ha avuto diversi riconoscimenti in concorsi letterari di rilievo, tra cui il Premio Lorenzo Montano. Ha pubblicato nel 2012 Voci d’assenza (Editrice Artistica Bassano) con prefazione di Stefano Guglielmin. Il libro è stato segnalato al Convegno internazionale di Poesia a cura di “Anterem” ed ha ricevuto la Menzione di merito al Premio Nazionale di poesia “Achille Marazza” del 2013. Ha poi pubblicato nel 2016 la raccolta Con la promessa di dire (Book Editore) con la quale ha ottenuto la Menzione d’onore al XXXII° Premio Lorenzo Montano (2018) con pubblicazione nel sito di “Anterem”.
Alcune poesie sono state presentate in occasione di reading e sono presenti su siti web: “Blanc de ta nuque”, “Perìgeion”, “Di Sesta e di Settima Grandezza” - Avvistamenti di poesia, a cura di Alfredo Rienzi.
Ha inoltre pubblicato i libri
d’arte: Orizzonte terraqueo- laboratorio di Lettura e Scrittura Poetica
di Artémis – Pittori in Acqua. (2008); Il colore del disgelo, con la
pittrice Graziella Da Gioz (2017).
Con infinita gratitudine per il tuo ascolto e sguardo di poeta: hai colto molto bene come l’intreccio tra vita e esperienza interiorizzata sia il lievito, il filo del desiderio della mia poesia. ❤️
RispondiEliminaStefania Bortoli