martedì 14 ottobre 2025

Le "Ialine trasparenze" poetiche di Floria Bufano

Mi piace ancora una volta ribadire il concetto che l’artista, e qui nella fattispecie il poeta, è persona che si pone tra la realtà e il mondo immaginario, nel senso che riesce ad individuare riferimenti e punti in comune, integrandoli successivamente nell’espressione prodotta dal suo fine talento creativo. Il poeta assume e riassume, in un certo qual modo, i messaggi che gli pervengono da entrambe le due dimensioni, quella reale che lo circonda e in cui è immerso, e quella immaginaria: tutto un mondo che egli traduce in simboli, significati, allusioni, speranze e anche utopie, al fine di “ricostruire” una realtà in cui possa egli stesso specchiarsi, e che possa condividere.
Poeta è dunque sentinella di confine che capta segnali provenienti da dimensioni fumose, che la società, presa dalle sue incombenze quotidiane, non riesce a percepire. Una sensibilità più raffinata, che permette al poeta di “sentire” e di “provare” quel “rumore di fondo” proveniente sia dall’esterno che dal suo stesso intimo subbuglio.
Floria Bufano è anche lei poeta che attinge dal vissuto quotidiano quanto dal sogno, dalla speranza, velatamente da quello “che, meravigliosamente, potrebbe essere”. È un canto, il suo, che si manifesta delicato, leggero, eppure forte nel suo intento di manifestare il lato nascosto della bellezza e del senso dell’esistenza.
Già il titolo della raccolta, Ialine trasparenze, è la conferma di come l’autrice voglia svelare quei lacerti di verità e di segreta meraviglia che urgono dalla propria anima, nell’osservare sia la realtà esterna – come dicevo – e sia i palpiti profondi di pensieri, dubbi, speranze e tante altre emozioni che alimentano il suo progredire nella vita. È dunque una sorta di filtro, l’anima indagatrice della nostra poetessa, una lente d’ingrandimento con la quale osservare e riportare quelle “trasparenze” sincere che, sicuramente, abitano il cuore e l’anima di ognuno: trasparenze depurate da ogni scoria e da ogni tendenza alle negatività e scabrosità che la vita di tutti i giorni purtroppo ci commina.
Non si tratta però di una ricerca estenuante di una estetica del bello e del buono, nelle cose e nell’uomo, bensì una consapevolezza rassicurante che nel tutto è possibile trovare luce e calore, nonostante le difficoltà, le ristrettezze, le incertezze della vita: “Ma alla sera, / metto in pausa la mia mente, / spengo con gli occhi le luci intorno, / ascolto il dolce mio silenzio, / mi tuffo nel mio cuore, / apro la cassaforte dei ricordi…”. Consapevolezza e delicatezza di sentimenti, una nobiltà di espressioni e di riflessioni che, con un dettato sicuramente lirico, abbraccia tematiche universali, dall’amore ai ricordi, dall’ammirazione per il creato ai dubbi esistenziali, alle tristi considerazioni sulla violenza sulle donne: questo è il canto ben modulato e sincero che ritroviamo nei versi di Ialine trasparenze di Floria Bufano: una raccolta poetica che è anche un viatico luminoso nel procedere di ognuno di noi lungo le difficoltà ma anche le bellezze del mondo.


La sera

 

Viene la sera…

I pensieri si affollano:

domande, risposte, corse,

grida, pianti, risate…

Ma alla sera,

metto in pausa la mia mente,

spengo con gli occhi le luci intorno,

ascolto il dolce mio silenzio,

mi tuffo nel mio cuore,

apro la cassaforte dei ricordi,

… e si fa subito notte.

 

 ***

 

Come una capinera

 

Tenera e fragile, piccola mia

piegata all’altrui volontà.

Il tuo canto melodioso si interrompe

e le piccole delicate braccia alate

non guideranno il tuo cuore

al sospirato brado destino.

Sideree sbarre, rivestite d’amore,

ben salde rinchiudono

l’ ardente e vivace tuo anelito.

Oggi ancora,

col pianto agli occhi,

dobbiamo dire:

“Si sta ancora così…,

come una capinera”.

 

 ***


Scarpette rosse

 

Ho visto donne buttarsi per niente:

donare un abbraccio all’uomo adorato,

o un bacio per un desiderio inappagato,

una carezza con la mano del cuore

e dopo accorgersi dell’intimo dolore.

Grida strozzate, occhi sbarrati,

un bavaglio al cuore

di amori ammalati,

di uomini armati.

Vite spezzate, donne piegate,

che gridan a gran voce:

“Non uccideteci due volte

sulla stessa croce”.

 

 ***

 

 

Manifestini

 

Quando leggo i vostri nomi

resto sempre un po stupita!

Maria, Antonio, Giovanna

Ma poi, come verrà scritto il mio nome?

Vorrei proprio poterlo vedere!

In corsivo, in stampato maiuscolo, minuscolo…

Preferirei il corsivo…!

Più elegante,

non troppo marcato,

proverei la delicata sensazione

di andarmene così,

leggera, in punta di piedi,

svolazzando sulle vocali.

Che frase verrà scritta?

Non parole penose, spero, per carità!

Ma magari, vorrei proprio osare,

un’espressione vagamente lieta!

L’esistenza nei ricordi non si spegne,

l’affetto si prolunga,

e il ricordo farà sorridere il tuo cuore.

 

 ***

 

Da sola

 

Ecco. Sono qui.

Mi crogiolo nel silenzio

di questa mesta sera.

Danzo con la mente

in spazi già vissuti,

movimenti fluttuanti

avvolgono il mio corpo

dolci, lenti, armoniosi.

Mi spingo nel tempo,

vago col pensiero.

Linee che si estendono oltre lo spazio

forme indistinte affollano i ricordi:

volti tristi, felici,

volti imbronciati

od addirittura raggianti…

Ed in questo ondeggiare,

annegano brucianti i ricordi di te.

 

 ***

 

Fuochi

 

Stelle multicolori nel cielo nero

ingannano giovani romantici

e come le stelle cadenti

invogliano a teneri desideri,

esplodono con la gaiezza di nuove speranze

suggellano incompiute promesse

che domani nessuno ricorderà.

Ed anche in questo mite inverno

riscaldano il cuore

che domani indifferente ritornerà.

 

Brani tratti da:

Floria Bufano, Ialine trasparenze, Edizioni La Valle del Tempo, Napoli, 2024.

Prefazione di Antonio Spagnuolo; postfazione di Maurizio Vitiello.


Floria Bufano è nata a Napoli, città nella quale attualmente vive portando avanti la sua attività poetica, ottenendo lusinghieri successi sia da parte del pubblico che della critica.

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