sabato 27 gennaio 2024

Anna Martinenghi: "Faccio cose del secolo scorso"

È compito, anzi missione, dei creativi e in particolare dei poeti, cogliere bene i messaggi di sottofondo, i “rumori” e i disturbi che provengono dalla realtà circostante nella quale siamo immersi e dalla quale ci facciamo condizionare. Di conseguenza, la poesia cerca di sistemare in qualche modo, dando un senso ai quadri, alle cose, alle vicissitudini, ai comportamenti, alle abitudini. Cavalcare la classica tigre adeguandosi al contingente non è sempre una soluzione, per il poeta, ben sapendo che, volendo, si può correggere la rotta della propria nave lungo la traversata esistenziale, per raggiungere l’obiettivo/sogno o almeno una propria idea di cosa buona e giusta. A volte si rimpiange la storia trascorsa, a volte si vorrebbero ripristinare gli antichi aspetti di una vita che ormai figura soltanto in vecchi diari, stinte foto, racconti della nonna. Come eravamo belli e giusti!
Anna Martinenghi, in Faccio cose del secolo scorso, edito da Controluna nel 2023, sensibile più che mai a queste differenze, sembra voglia mettere a confronto due realtà, due modi diversi di considerare la vita e i comportamenti, le logiche e tutto quanto ha differenziato un’epoca passata, ma neanche tanto lontana, da quella attuale in cui viviamo: una società che va degradandosi e banalizzandosi in cose futili e superflue e che non ha più il succo né la pienezza né il sapore delle cose semplici e dirette. L’Autrice, così, con un dettato poetico vivace e divertito, quasi scherzoso, ma in cui non manca una celata amarezza e una certa ironia, cerca di recuperare dal passato questi valori per attualizzarli nel presente: “Sono figlia della carta / della plastica / della Vinavil sulle mani”. Il valore della sua poetica è nel porre in risalto azioni e stati d’animo, comportamenti che avevano in sé una ricchezza creativa notevole, atti che stimolavano l’intelligenza e la manualità, come scrivere sulla carta o usare la colla per riparare oggetti. Cose che attualmente nessuno fa più. Un recupero di un senso dell’esistenza che, attualmente, nessun “algoritmo” è in grado di ristabilire e che soltanto la poesia, la parola poetica, ha la potenzialità e la capacità di rievocare, eternando l’essenzialità dell’uomo e del creato.

Proponiamo qui di seguito alcuni brani tratti dal libro 
Anna Martinenghi, Faccio cose del secolo scorso, Controluna Edizioni, 2023; prefazione di Dorinda Di Prossimo.

Faccio cose del secolo scorso

 

Faccio cose del secolo scorso

non fotografo il cibo

dimentico di filmare il concerto

ho un’agenda nella borsa

e scrivo cartoline che non arrivano

 

Sono figlia della carta

della plastica

della Vinavil sulle mani

di Amazon su Postalmarket

e dei lavoretti col Das

ma non ho sposato Simon Le Bon

 

Ho visto i televisori crescere

i telefoni rimpicciolire

con molti soldi

potrei comperare un biglietto per lo spazio

 

Nella collana del tempo

sono un anello del mezzo

stringo una mano

a chi è passato attraverso le guerre

e l’altra a chi vedrà la fine

di questi cento anni

 

 ***

 

Serve spazio per la poesia

 

Serve spazio per la poesia

vuoti di pensiero

sgombero di parole

serve rastrellare le foglie

ascoltare i silenzi

serve il bianco fra le parole

come neve a cambiare il paesaggio

serve ogni dolore inutile

e ciascun abbraccio che lo consola

serve essere caduti molte volte

e molte volte aver ricominciato

serve rabbia e dolcezza

tutte le emozioni di cui siamo fatti

servono paura e coraggio

in misure sempre sbagliate

serve tracciare cerchi

per capire il dentro e il fuori

serve ridere tanto e tantissimo amare

anche quando è un errore

anche quando fa male

la poesia è lì

nello spazio che insegna

ciò che davvero siamo

 

 ***

 

Cose che l’algoritmo non sa

 

Ci sono cose che l’algoritmo non sa (vivaddio!)

il profumo delle lenzuola pulite

il primo bagno della stagione nuova

le alzatacce per le vacanze

le lucette di Natale

il sonno dei neonati

i campi di papaveri e girasoli

 

Se sai tutto algoritmo

proponimi di andare a funghi

un viaggio low cost per le lumache

il nero delle noci sulle mani

fammi un pacchetto perfetto

un biglietto con la calligrafia di chi amo

spediscimi una fornitura di profumo di pane

un abbraccio di chi è andato avanti

 

Inscatolami

standardizzami

profilami

suggeriscimi

il miglior baracchino sul fiume

la piazza che amo

le gonne che fanno frush frush

la bancarella di collane pattone

la nostalgia delle macchine vecchie

 

(Oh! La Ritmo caro algoritmo!)

 

 ***

 

La vita è troppo breve per moltissime cose

 

La vita è troppo breve

per moltissime cose

le scarpe brutte

la pessima musica

le persone moleste e noiose

le sale d’attesa di muri grigi

 

A coltivar dolori

pensa già il destino

così noi apparecchiamo a festa

pranzi di ceramiche belle

piccole gioie radunate

giri di cucchiai

nello scuro del caffè

 

La vita è troppo breve

per moltissime cose

da far sparire

conta imparare a vivere

per ciò che vale

 

Siamo qui per la luce

altrimenti a cosa servirebbe

girare intorno al sole?

 

*** 

 

Faccio poesia con ciò che posso

 

Faccio poesia con ciò che posso

acqua e farina/matite e carboncino

le ombre stese alla finestra

il posarsi lieve del pettirosso

 

Faccio poesia col passo dei vecchi

col canto delle monete nelle tasche

i bottoni lenti a staccare

le pieghe della sottoveste

i promemoria sul calendario

 

Faccio poesia

di bestemmie al bar

di mani callose e giornate storte

con la fame di vivere dei ragazzini a stormi

 

Faccio poesia con ciò che curo

persone/amori/piante da rinvasare

procuro un po’ di spazio

due lacrime a innaffiare

una riga di luce giù dagli occhi

 

Faccio poesia con ciò che posso

non ne faccio affatto

conta ciò che lei fa a me


Anna Martinenghi è nata a Soncino (Cr) nel 1972.
Nel 2007 ha vinto il concorso indetto dalla Casa Editrice Cinquemarzo di Viareggio, pubblicando la sua prima raccolta in versi liberi Didascalie a cui sono seguite la silloge Nuda (2009) e Parole povere (2010). Nel 2010 a seguito della vittoria della XXI edizione del concorso letterario organizzato dall'associazione culturale "Il paese che non c'è" di Bergamo ha pubblicato la silloge Fotosensibile con l'editore Franco Colacello di Bergamo.
Nel 2011 la nuova raccolta di poesie Il cielo di scorta e altre offerte della settimana è stata segnalata al Premio nazionale "Scrivere donna 2011" presieduto dalla poetessa Maria Luisa Spaziani; tale raccolta è stata poi pubblicata nel maggio 2013 da Linee Infinite Ediz. di Lodi. Nel 2013 con il testo teatrale Habla con Eva ha vinto il premio “Portale sipario” nel Concorso “Autori Italiani” organizzato dalla Fondazione Teatro Italiano Carlo Terron di Milano in collaborazione con la rivista “Sipario”. Nel 2017 ha pubblicato la raccolta di racconti Sei troppo grande per capire certe cose, Edizioni del Gattaccio, Milano. Nel 2020 con Giorgia Ferrari e Chiara Nobilia ha curato l'antologia poetica Con-tatto in risposta al Covid19. Nel 2021 ha vinto il premio Bukowski nella Sezione poesia con la raccolta O2. Ossigeno pubblicata da Giovane Holden Edizioni. Nel 2022 la stessa raccolta ha vinto il Contropremio Carver per la poesia edita.
Nel 2023 ha pubblicato la raccolta Faccio cose del secolo scorso con Controluna Edizioni di Poesia.






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