mercoledì 13 aprile 2022

"L'ospite di sé stesso", di Achille Pignatelli

Abbiamo già avuto modo di parlare della poesia di Achille Pignatelli (Transiti Poetici 31/5/20), giovane e valente autore napoletano, particolarmente incline a nutrire i suoi versi con fondamenti filosofici interessanti che investono la sfera del sociale e relazionale tra le genti. Con la raccolta d’esordio I ritorni, Pignatelli già introduceva un discorso largamente sociale, riferito al tempo e ai ricorsi storici; ora, in questa sua recente opera, intitolata L’ospite di sé stesso, l’autore riprende il suo progetto filosofico allargandone i temi della coesistenza e della socialità, in ultima analisi del buon vivere su questa terra, partendo da considerazioni storiche e geopolitiche attuali, il che è ampiamente dettagliato anche nella pregevole postfazione di Antonio Pirolozzi.
Un periodo storico fortemente influenzato (è il caso di dire!) da situazioni sanitarie coercitive prima, e poi, come se non bastasse, da scombussolamenti geopolitici con minacciose nubi di guerra all’orizzonte incombenti, ha decisamente condizionato lo stato sociale, direi anche la mentalità oltre che le abitudini e le modalità di relazionarsi con gli altri, in ciascuno di noi.
La sensibilità di un poeta non poteva essere distratta da questa particolare situazione di degrado e di affievolimento di quelli che sono i valori chiari, etici e morali, di ogni grande civiltà, a partire come riferimento da quella classica greca e latina, fonte di tante idee e filosofie. Achille Pignatelli è poeta che ha questa grande sensibilità, e proprio attingendo alle fonti della sua formazione filosofica riesce a costruire un impianto poetico credibile e condivisibile, particolarmente orientato alla ricerca di una maggiore luce di equità, di giustizia e di libertà, persino d’amore, che dissolva le nebbie di incertezze e di precarietà nell’attuale società cosiddetta globale; la poesia è per questo il tramite più idoneo e culturalmente valido, perché recita valori al di là di ogni ristrettezza territoriale e geografica, storica ed etnografica: “Resta una parola a testa alta / a difesa della civiltà / contro la barbarie che avanza / contro tutte le ruspe e i daspo, / pilastro del tempio eretto / in onore degli oppressi…”
L’ospite di sé stesso è dunque un aprirsi, un “riaccomodarsi” sulla propria poltrona di casa, ospiti della realtà circostante ma vedendosi al centro e parte integrante di questa, per poter diramare quei valori e quei sentimenti, e proprio con la poesia, linguaggio che travalica le fredde cortine divisorie e mette in contatto diretto i cuori, al di là di ogni plausibile razionale costruzione. La parola poetica, come sempre, anche qui è nutrimento necessario per ogni tipo di umanità.
Ecco dunque qui di seguito alcuni brani esemplari tratti dal libro di Achille. Come sempre, i nostri amici lettori sapranno gustarli e aggiungere eventuali gradite riflessioni e commenti in merito.

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Ho seguito il cammino

dell’umanità da fermo

ben dritto e in silenzio

come mi ha fatto la terra.

Ma ho visto il muro di Berlino

il viaggio dell’uomo verso la Luna

il sangue di due guerre mondiali;

c’ero durante la Rivoluzione

Russa, Francese e Americana,

ho visto anche la prima fabbrica

l’energia elettrica e il treno,

e prima ancora il Rinascimento

la stampa dei primi libri, i quadri

le sculture, le chiese e i templi.

Ma ancora prima di tutto questo

ho visto le primissime sillabe

e chissà se ero tra i primi semi

che un giorno l’uomo sparse per terra.

Mi ricordo di ogni cosa

le conservo lungo il corpo,

e in una vita ho capito questo:

la radice è strumento d’armonia.

 

 ***

 

La fisica dell’acqua

 

Un corteo segue

la fisica dell’acqua;

nasce dalla miseria, dalle richieste

a cui non si risponde,

e tra le pieghe dell’indifferenza

si raccoglie e si gonfia.

Ogni goccia rimbomba

fino a farsi coro

di una sola voce

e inizia a scorrere

lungo gli argini della città.

E quando si prova a comprimere

quel torrente di domande

con un tappo o una diga

il contenitore si flette e si spacca

in un assordante tumulto

che travolge ogni cosa.

È la fisica del silenzio

a richiedere l’esplosione.

 

*** 

 

Resistenza

 

Resta una parola a testa alta

a difesa della civiltà

contro la barbarie che avanza

contro tutte le ruspe e i daspo,

pilastro del tempio eretto

in onore degli oppressi.

Quando ogni crimine è stato compiuto

quando il capitale

viene prima di tutto

non resta che la disobbedienza

non resta che la lotta

non resta che l’amore

e la fratellanza universale.

 

*** 

 

La dimensione dello spostamento

 

Spostarsi dal nulla al qualcosa

è autodeterminazione

raggiungere il possibile

e dialogare col reale.

Il movimento è un atto

fondante, infrange la stasi

e ricerca scambi e contatti.

Quanta saggezza sta nell’onda

in quella costanza del moto

che avvolge il mondo intero

e ne lima spiagge e confini,

e l’atto dello spostamento

non conosce periferia

barriere, ghetti e frontiere.

Ogni forma di movimento

è nell’ordine delle cose.

 

 ***

 

Cemetério

 

Il mare non è adatto

a un riposo eterno

c’è un costante via vai

la vita s’aggrappa alle

ossa con ostinazione

alghe e piante marine

s’impossessano dei corpi

ne fanno le fondamenta

di strane città sommerse

dove non c’è distinzione

tra la vita e la morte

e in quel groviglio di corpi

non arriva la pietà

né le lacrime dei vivi.

 

***

 

Tra i versi del mondo

 

Quante cose sono una questione

di luce:

il colore, il sonno,

la lettura e la percezione,

e c’è dialogo tra le cose

nei silenzi

nel brusio confuso.

Tutto è in moto di relazione

tutto palpita e si contrae

scandisce il tempo e l’accordo

il legame con la circostanza.


(Brani tratti da: Achille Pignatelli, L’ospite di sé stesso, Homo Scrivens, 2021; postfazione di Antonio Pirolozzi)

Achille Pignatelli nasce a Napoli nell'aprile del 1988. Poeta, filosofo e scrittore, è il direttore artistico della Rivista Letteraria Mosse di Seppia, è un'attivista dello Scugnizzo Liberato e del Collettivo Nadir. Nel giugno  2019 pubblica la sua raccolta di poesie, I ritorni - Orientarsi tra il suono dello spazio e la forma del tempo, edita dalla casa editrice Homo Scrivens e con prefazione di Silvio Perrella, e  lo stesso mese partecipa  a SE, la IV edizione della sezione letteraria del Napoli Teatro Festival. Nel giugno 2020 la raccolta riceve la menzione della critica del Premio L'Iguana e il II posto del concorso Talenti Vesuviani nella categoria Poesia edita.. Ha presentato la sua raccolta di poesie nel foyer del Teatro Diana, nel foyer del Teatro Bellini, al Palazzo delle Arti di Napoli e nella sala Mattia Preti dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e le sue poesie sono state pubblicate su La Repubblica Napoli, antologie di autori vari, riviste e blog letterari. Da gennaio 2021 cura la rubrica Anteprima Poetica per la casa editrice Homo Scrivens e , sempre con Homo Scrivens, ad Aprile 2021 pubblica il romanzo breve, sotto forma di ebook gratuito, Cronache dall'anno zero, lo stesso anno diventa direttore editoriale della collana di poesia (prima Arti-Poesia e poi, InPoesia) della casa editrice Homo Scrivens. Nell'ottobre del 2021 pubblica L'ospite di sé stesso, raccolta poetica che chiude il Ciclo della stella a otto punte. È il referente campano del movimento letterario Rinascimento Poetico.

 


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