giovedì 18 gennaio 2024

L'intensa spiritualità nella poetica di Vera Mocella in "In questa immagine avrò vissuto"

Cosa resterà delle nostre anime unite l’una all’altra, cosa dei nostri corpi, dei nostri sospiri. Quando ci incontrammo in quel bacio, le nostre anime trasmigrarono l’una nel corpo dell’altro.
È in questa profonda riflessione, a mio parere, il nocciolo del lavoro letterario di Vera Mocella, e non soltanto in questa sua recente pubblicazione intitolata In questa immagine avrò vissuto, edita da RPlibri lo scorso 2023. Vera Mocella, giornalista, docente ma soprattutto poetessa sensibilissima, è infatti da sempre alla ricerca di una spiritualità pura che non rimanga confinata oltre le barriere della materialità, ma che comprenda e integri completamente la nostra realtà nella quotidianità e nella mera ovvietà corporea della vita, con tutte le sue pene, dolori, sogni, superficialità, pochezze ma anche negli slanci di gioia e dei sentimenti più forti. Una spiritualità che ancora di più in questo suo libro si caratterizza essenzialmente come amore, amore puro e completo, in tutte le sue declinazioni. È un amore che permea tutta la realtà, un sentimento che lega, anzi collega, la materia allo spirito universale, che sia Dio nello specifico o anche quella progressione verso un bene universale che ci renda veramente fratelli e consapevoli di una realtà sacra ed escatologicamente salvifica.
E per esprimere questo suo desiderio, che è quasi una necessità interiore, di impregnare tutta la realtà di questo forte e fondamentale sentimento d’amore, Vera Nocella si affida alla parola poetica, ben consapevole che questa, come anche certe altre espressioni artistiche di grande impatto emotivo, può contribuire ad una maggiore comprensione dell’ambito spirituale dell’esistenza umana, del grande mistero del trascendente che comunque tormenta e stimola l’uomo, al di là di ogni credo o religione.
Ma a Vera Mocella non basta la ristretta modalità poetica che si struttura normalmente in versi: in questa pregevole raccolta, troviamo infatti anche brevi testi in prosa, sempre nel rispetto dell’unico grande tema di fondo, che è appunto l’amore, la sensibilità nei confronti della spiritualità. Direi che le due modalità, testo poetico e testo in prosa, si integrano e si completano perfettamente, in quanto vi è “poesia” in entrambe, come del resto afferma anche la prefatrice Claudia Iandolo. Vera Mocella ha infatti il buon talento di saper esprimere con un ottimo dettato poetico sia in versi che in prosa, l’autenticità, la semplicità, la chiarezza e la luminosità del suo pensiero, che evidentemente travalica ogni schema prefissato, per potersi specificare in maniera più capillare, laddove il brano in prosa offre effettivamente un quadro narrativo più disteso, più ampio, più dettagliato, fermo restando il sottofondo squisitamente poetico di tutta la sua scrittura.
E in questa immagine di amore, di spiritualità, di delicatezza e di luce, Vera Mocella trova la sua dimensione, la sua principale e fondamentale ragione d’essere, come il titolo del libro suggerisce e sottolinea.

Non potendo riportare brani in prosa per motivi di lunghezza, proponiamo qui solo alcuni versi tratti dal libro.


Fulgore estremo

 

Fulgore estremo della giovinezza

mi incalza.

Ramoscelli appuntiti di nostalgia

nel giardino dell’anima.

Il mio amore

è come l’eternità del maggio.

 

*** 

 

Il Dono delle lacrime

 

Non so

nella non conoscenza vivo.

Il dono delle lacrime,

cristalli incandescenti del cuore.

Sono atroce destino,

sono meraviglioso destino/

sono fango e polvere sui piedi stanchi.

Più mi avvicino a me stessa

più il cuore trema,

si spaura.

Vorrei rinascere in nuovi giorni,

vorrei rinascere in giorni perduti,

essere uccello o fredda pietra.

Mi appartiene solo l’unicità dell’essere.

Pesante fardello.

Sono di creta le mani,

ragnatele di parole i capelli.

In tutto questo

sconosciuta parola,

tre lettere di fuoco: Dio.

 

 ***

 

Odo il tuo nome ovunque

 

Odo il suono del tuo nome ovunque,

e tutto reca i segni del tuo passaggio,

tutto parla di te.

Persino il sole, oggi,

si è levato in alto per parlarmi di te,

e la fontana del villaggio

cantava a squarciagola il mio amore per te,

anche la cinciallegra ha riso,

e gli alberi

si sono inchinati

al tuo passo

 

 ***

 

Eterno battito d’ali

 

Quel che poteva essere

e che non è stato.

Il fuggire veloce dell’anima

l’eterno battito d’ali

degli uccelli nell’aria.

Eterno il battito del cuore

nel mio cuore.

Forza infinita

della giovinezza

nell’approssimarsi dell’estate.

 

 ***

 

Il tempo è un segmento

 

Il tempo è un segmento

in bilico, inquiete, si esercitano

le anime sul filo del destino.

Raggiungere l’attimo,

quell’attimo in cui tutto è chiaro

dovevamo allontanarci

dovevamo perderci

per conoscere e per sapere.

Ora so

di cose sconosciute

prendo il mio cuore

pugnetto di neve e di cenere

e lo mangio.

 

 ***

 

Fiore della solitudine

 

Fiore della solitudine

sei sbocciato

anche stamattina.

Speranza dolce,

nel deserto

che incombe.

 

Vera Mocella, In questa immagine avrò vissuto, RPlibri, 2023; prefazione di Claudia Iandolo

Vera Mocella, giornalista professionista dal 2006, ha collaborato con “La Repubblica” e “la Nuova Sardegna”, attualmente lavora e collabora per riviste e quotidiani locali, e si occupa prevalentemente di giornalismo culturale e sociale. È impegnata nell’attività di docente, in Piemonte. È presente nella Storia della poesia irpina (dal primo Novecento ad oggi), scritta dal critico Paolo Saggese, Elio Sellino Editore. Ha pubblicato Destini di luce, Libro italiano World (2008). Nel 2012 ha pubblicato Tra pietre troppo dure, Edizioni L’Autore Libri Firenze, che ha riscosso pareri postivi dai media e dalla critica e che è stato recensito nel sito di poesia della Rai, di Luigia Sorrentino. Ha partecipato a numerose manifestazioni letterarie, tra cui: “Il vizio ineluttabile della scrittura” organizzato da Scuderi Editrice. Ha realizzato, nell’aprile 2013, ad Avellino, la manifestazione: “Nel giardino segreto”, letture di Emily Dickinson, accompagnate da musica jazz, in sinergia con Scuderi Editrice. Ha partecipato a numerosi eventi culturali. È presente in riviste specializzate e antologie poetiche. Sue poesie sono raccolte nel periodico culturale “Narrazioni”, in blog come “Fara poesia” e in altri giornali online.



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