martedì 23 luglio 2019

Il coraggio dell'amore in "Controvento", di Federica Carella


Il vento, la natura, l'amore. Sono questi i tre momenti che caratterizzano, a mio avviso, la poetica di Federica Carella in questo interessante volume, intitolato "Controvento". E si tratta di una raccolta corposa, articolata e decisa, nel senso che in questo lavoro la nostra poetessa di Carpineto Romano ha condensato certamente la gran parte della sua linea poetica, realizzando un libro pregevole e completo. Dicevamo dunque delle tre caratteristiche che si evidenziano nella sua poesia, almeno in questa raccolta. Il vento ricorre spesso, e non solo nel titolo, anche se con accezione di contrasto metaforico, quasi, al fluire normale delle correnti della vita: qui si tratta di andare "controvento", appunto, come se l'anima dell'autrice volesse a tutti i costi realizzare un obiettivo da raggiungere, da perseguire, nonostante le avversità della vita. Avversità che si avvertono subito, all'inizio, con la poesia introduttiva "Resa", dedicata al fratello scomparso: "Ti vedo lontano, / allungo i miei passi / ansimanti / rincorro un te che non c'è più…". Sono avversità che lasciano lacerti profondi di dolore nel cuore della nostra poetessa, che quasi sembra rassegnarsi dinanzi all'ineluttabilità degli avvenimenti: "Corro / e / è tutto inutile". Questi tre ultimi versi sibillini, infatti, denotano la grande lotta interiore che Federica combatte con se stessa, e non solo per la perdita del fratello, ma per tutta l'umanità sofferente, per tutte le privazioni e il buio che le persone affrontano lungo il proprio percorso di vita: la resa è emblematica, è il "controvento" da affrontare comunque, nonostante il dolore e le sofferenze. Per cui non vedo nei versi di Federica Carella una rassegnazione definitiva, una rinunzia, un arrendersi timoroso di fronte al "nemico", natura o uomo o destino che sia, bensì vedo un prendere coscienza a piene mani delle condizioni umane, della precarietà dell'esistenza che deve essere comunque sostenuta e accompagnata dal sorriso, dall'ottimismo, dall'amore.
La memoria, il ricordo, è ancora un valore importante, rappresentando una sorta di compagno di viaggio, e anche qui il vento è denominatore comune nel supportare il vissuto che si tiene e si mantiene prezioso nel proprio cuore: "Se tu mi dimentichi / ci sarà il vento / a ricordarti il mio nome."
Federica Carella affronta quindi la quotidianità espandendo il suo coraggio e soprattutto il suo amore "controvento", aprendo il proprio cuore alla memoria e offrendo al suo prossimo il gusto della propria visione della vita, fatta sì di ricordi dolenti e nostalgici, ma anche di abbracci e di sentimenti fortissimi, che ritroviamo in particolare in alcune sue poesie decisamente appassionate: "Ho cercato / le labbra tue / per sentire il tuo sapore…"
La struttura poetica di Federica Carella, in questo libro, è essenziale e diretta, i versi brevi suggeriscono al lettore le giuste pause per una migliore introiezione del contenuto, che è sempre circondato da un alone di positività e di amore.
Ma lasciamo ai nostri affezionati lettori altre gradite riflessioni in merito alla poesia di Federica Carella, e per questo proponiamo qui di seguito alcuni brani tratti dal suo libro "Controvento".



La resa

Racchiudo nei silenzi
i miei pensieri stanchi
e
sorda
quasi cieca,
cammino dondolante insicura
sempre un passo indietro,
davanti
distante
avanza veloce
non aspetta
io corro
corro
e…
è tutto inutile.

A mio fratello


***

L'inverno dentro

Come albero
inverno vivo,
spoglie le mie fronde al vento
rami secchi
a sopravvivere.
Tutto intorno muove…
statico.
Nella profondità delle radici
affondo
fletto.
Muto,
il pensiero vola…
e
linfa dormiente sale… sale
a risvegliare i sensi,
lunga stagione di freddo e gelo
come albero
vivo.
Fortuna ci sarà
altra primavera,
altra linfa,
rami nuovi,
fronde piene
e
rinnovati amori.


***

Se fosse aria

Ti amo
come il vento
che accarezza le foglie d'autunno,
come la pioggia
che nutre la terra,
come l'ape
che succhia avida il nettare,
ti amo…
come il fiore baciato d'amore,
come il cielo dopo la tempesta,
come il sole
che brucia,
ti amo per chi sei
ti amo
come sei.
Ti amo
come la vita a quindici anni,
semplicemente
potrei amarti
se amore
fosse
aria…


***

Se tu mi dimentichi

Se tu mi dimentichi
ci sarà il vento
a ricordarti il mio nome,
un prato verde
e un fiore solitario
a parlarti di me,
le tue orecchie
chiuse
ad ascoltare la pioggia
che canta il nostro amore,
se tu mi dimentichi
ci sarà il sole a bruciare la tua pelle
come il mio corpo
caldo
acceso di passione.
Tutto
o
nessuno
a parlarti di me…
se tu mi dimentichi.


***

Penombra

Chiarore penetra
fessure libere,
penombra e luce
disegnano
il profilo tuo.
Linee morbide e occhi come pennelli,
corrono
qua e là.
Cercano
un colore
un odore,
da tenere,
ricordare,
intrappolare,
nel ricordo.
Pennelli dipingono,
chiarore e buio trattengono.
Si odora il profumo del mare
il silenzio
di settembre
e,
la penombra,
intrappolata
nella stanza
consegna
infinita nostalgia.


***

Amami

E' incantesimo sfiorare la tua pelle
raccogliere briciole
di tenerezza
e voracemente succhiare l'attimo
che frena la mia sete di te…
sussulta il mio cuore
ogni battito scandisce il tempo…
e… sembra infinito l'istante che la mia bocca
si aggrappa alla tua.
gelosamente nascondo i tuoi occhi
in fondo all'anima…
lontano dal tutto…
e vicino al me.
sazia d'amore non sono
e… la mia fame si placa
in silenzio…
sfonda l'anima,
libera i tuoi occhi fino ai miei pensieri…
li vedo…

Amami.


(Poesie tratte da "Controvento", di Federica Carella, Annales Edizioni, Roma, 2018.
Prefazione di Antonietta Gnerre.


sabato 6 luglio 2019

La "dualità" nelle poesie di Angela Giojelli


"Due": un titolo sbrigativo, ma anche deciso, perentorio, laconico persino: è questa la prima impressione che si coglie prendendo il libro tra le mani. Certo, il titolo di una raccolta di poesie è sempre emblematico, e l'autore, o l'autrice come in questo caso, deve essere brava a sintetizzare proprio nel titolo tutto il suo progetto poetico che andrà poi sviluppandosi nella pubblicazione. E anche qui, Angela Giojelli ha meravigliosamente indovinato, se non proprio studiato a tavolino in seguito ad una illuminata intuizione, l'emblematico termine che riassume tutto il suo dire.
Perché, dunque, "Due"? Me lo sono chiesto in anteprima, ancor prima di leggere e assaporare i brani poetici di questa interessante raccolta. Rita Pacilio, direttrice e curatrice della RPlibri, per la quale è stata pubblicata questa silloge di Angela Giojelli, nella sua breve ma molto esplicativa nota di introduzione è stata chiara, riferendosi al "due" come dualità, come rapporto tra due persone, nella fattispecie tra madre e figlio: "Prende per mano (l'Autrice) ogni figlio del mondo interrogandosi sull'incertezza della vita e considerando sacra ogni lacrima, ogni sofferenza". Ed è senz'altro così: tutte le poesie della raccolta di Angela Giojelli sono improntate a questa tenera e delicata relazione che esiste tra una madre e i propri figli, suggerita dalla poetessa attraverso varie sfumature e immagini che, tutte insieme, costituiscono poi un mosaico poetico ben delineato e completo.
Certamente, la sua professione di Medico ha senz'altro accentuato la sua già innata predisposizione ad esprimere in versi le sue profonde riflessioni e considerazioni sulla vita in genere e sul dolore che permea gran parte dell'esistenza umana: sono tanti e saranno molteplici i casi particolari di sofferenze che si concentrano nella struttura ospedaliera dove la nostra autrice trascorre gran parte della sua giornata lavorativa a contatto con persone che combattono la propria malattia, e Angela riesce a scrutare nel loro intimo e trarne brani poetici armoniosi e di grande efficacia, piacevoli da leggere e da interiorizzare, forse anche soprattutto per gli stessi sofferenti in transito… Una sorta di toccasana, di taumaturgico sollievo al malessere? Forse! La poesia, del resto, si usa spesso considerare, è buona medicina e allevia lo spirito soprattutto, il che è molto importante, ma potrebbe anche avere effetti psicosomatici positivi!
La Giojelli quindi si aggira nei reparti del malessere, e non solo nelle strutture preposte, ma anche nella vita di tutti i giorni, nella dura esistenza, nella famiglia. Le sue poesie, brevi ed accorate, sono messaggi di amore e di speranza, fondati soprattutto sulla relazione con l'altro, con l'amico, con il familiare, con la persona accanto, persino con il collega di lavoro. Si tratta dunque di mosaico poetico di sguardi e di proposte, un cammino lungo le afflizioni ma anche verso le speranze, le luci, l'amore. "Due" è in sintesi un percorso di rinascita e di rimodulazione del rapporto con l'altro, attraverso la creatività poetica e la sensibilità dell'autrice, la quale riesce ad affinare e a generalizzare nella giusta maniera il suo dettato, sì da renderlo valido per tutti.
Un'altra perla si aggiunge così alla produzione editoriale di RPlibri, grazie alla lungimiranza e alla competenza della sua ideatrice e curatrice, Rita Pacilio, sempre molto attenta nelle sue selezioni e valutazioni. Angela Giojelli, con questa sua prima raccolta, "Due", dimostra già di possedere buona padronanza della materia poetica, sia nella forma che per il contenuto originale.
Qui di seguito proponiamo dunque, come consueto, alcuni testi dell'autrice, tratti da "Due", in modo che i lettori che ci seguono possano aggiungere altre interessanti riflessioni in merito.




Immobile

Immobile
nel cielo plumbeo
non dici una parola

resta

sta per piovere
l'aria è sospesa nell'addio
non fa freddo
non fa caldo
l'odore del temporale è
il tuo repiro lento

resta

nei portoni chiusi
immagini la felicità
come tempesta a mano aperta
la tua carezza porta tutto con sé
rabbia e dolcezza

tu resta

non temere
non ti farò bagnare
zitti, adesso
io e te.

***

Diversità

La diversità, figlio mio
non è un male
sorridi
siamo insieme a camminare
e ti sarò ancora più vicina
sarò ancora più forte
di qualsiasi altra mamma
perché tu sei più vicino a Dio
e molto più forte
di qualsiasi altro bambino
nessuno può risparmiare i dolori
ai suoi figli
e non saranno tolti neanche a te
che dovrai capirli di più
e sentirli di più
abbi pazienza con le persone
così confuse, frenetiche
perdona gli irriverenti
e ama
ama forte
ama tutto
ama il bello
divertiti
sogna
buttati nella mischia
con l'orgoglio della tua diversità
il male è non vivere.

***

Rumori di febbraio

Nei rumori di febbraio
c'è il vento
e la speranza demolita.
La tristezza non mi permette
la corsa: non ci vedremo più?
Poesia mia, albero in fiore
tu non cadi mai.

***

A Enzo

Hai avuto freddo per l'ultima volta
mentre eri sulla barella
Quante ne hai viste?
Poi sei diventato primavera
mentre ti piangevo.
Sei rinato nel volto dei tuoi figli
nella compostezza di tua moglie
nell'ordine che hai lasciato.
Leggero il tuo andare
così tanto amore nel volo
nella certezza di arrivare
a casa.
Il tuo gatto nero,
come me, non ha bisogno di cercarti.

***

Resti di me

Resti di me in te
in cerca di quella strada
come luci che si affievoliscono
quando i bambini si addormentano
ultimo sorso d'acqua
facce rosse di giochi
sul letto bianco a due piazze
crollati a braccia aperte
lì sprofondano i desideri
d'improvviso
sfiniti dalle corse del giorno
inghiottiti dalla notte intera.

*** 

Sopra me

Il tuo bene
sopra ogni cosa
sopra me.

Guardo dove tu non vedi
è il mio dono questo decimo senso
si chiama dolcezza di mamma
regala verità
anche quella dura
sappi che dove avrai porte chiuse
ci sarò io ad aprirle
dove tu non capirai
parlerò per te
e dove tu non saprai amare
io scriverò una poesia.

*** 

Non è un tempio

Il nostro non è un tempio
non ha porte
i pensieri più semplici ci abitano liberi
nulla è complicato
ciò che ci appartiene si diffonde
si chiude nel pugno
nella lacrima gioiosa
nella mera materia che ci cambia
tu guardami bene
rimango la tua dimora
piccola anima
piccola donna ospite di te
stretti in noi
stretti a noi
nella casa della pace.

(Testi poetici tratti da: "Due", di Angela Giojelli, RPlibri, 2019)


Angela Giojelli è nata a Capua e vive in provincia di Caserta. Specializzata in Radiodiagnostica, attualmente è Dirigente Medico presso il Presidio Ospedaliero A.S.L. Campania. Appassionata di scrittura, ama leggere e partecipare a incontri di poesia. "Due", edito da RPlibri, è la sua prima pubblicazione di poesie.


Alda Merini vista da Ninnj Di Stefano Busà