domenica 28 maggio 2023

Ogni respiro un mondo, di Tiziana Colusso

"Ogni respiro un mondo" è il poemetto iniziale (14 movimenti, come preferisce indicare la stessa autrice) di questa recente raccolta poetica di Tiziana Colusso, ma è anche il titolo dell’intero volume, e secondo me a giusta ragione, perché può verosimilmente abbracciare e comprendere le altre sezioni ("Pastora di parole", "Fons Sapientiae", "Alfabeti vegetali", "A nuoto nel vuoto") in una sorta di massimo comun divisore, per dirla in modo matematico, che accomuna le varie caratteristiche progettuali di forme espressiva e di contenuti di ciascuna sezione. Ogni respiro un mondo è dunque partenza fondamentale del lavoro poetico di Tiziana Colusso in questo suo libro, ma è anche il sotterraneo filo conduttore che lega insieme gli aspetti dei cinque capitoli. Aleggia infatti in tutto il discorso poetico una complessiva e articolata atmosfera di naturalità, dove il ritmo del mondo, della realtà che ci circonda, e dove l’energia e l’impeto vitale dell’universo, dall’esterno, irrompono nella materialità di tutti i giorni. Tiziana Colusso è consapevole di questo flusso etereo che permea la natura e lo interpreta con i versi modulati nelle cinque diverse sezioni, affidando temi importantissimi come la difesa della natura (Ogni respiro un mondo e Alfabeti vegetali), la memoria dei luoghi e delle culture (Pastora di parole, Fons sapientiae) e il senso dell’esistenza (in A nuoto nel vuoto), alla sua poesia che è sonorità e melodia, impeto lirico ma anche dolcezza di echi e di silenzi: un’armonia di struttura e di stile che rende le sue composizioni solide e incisive, in grado di raggiungere in profondità la parte sensibile del lettore.
È un libro giustamente articolato, e le cinque sezioni, prese a sé, hanno già il loro rispettivo e originale racconto relativo al tema trattato (ed è importante sottolineare qui la completezza dell’autrice nel voler scrivere, per ciascuna delle sezioni, delle note di lettura), ma, ripeto, è un libro che va colto nella sua interezza, come un mosaico che raffiguri la complessità e la varietà degli aspetti della vita e della natura, così come magistralmente interpretati in modo poetico dalla nostra autrice.

Proponiamo qui di seguito alcuni testi tratti dal libro.


I

il respiro delle volpi volanti

 – rari pipistrelli migratori –

coincide con il battito delle ali

ogni apertura d’ali un respiro

 ogni respiro un mondo

 

 

II

al crocevia dell’evoluzione

sta la salamandra, signora dell’acqua

del fuoco e della terra, compagna

di filosofi e alchimisti. Respira

il sole da ogni poro aperto

il mondo le scorre tra le cellule

 eternamente

 

a filo d’acqua il respiro anfibio

memorie ibridate affiorano

al confine fluido tra cielo e lago

millenni di evoluzione sgranati –

freccia del tempo in ogni direzione

 

(da Ogni respiro un mondo)


***


II

pastora di parole

allevate con cura

transumanza testarda

a pascoli essenziali

tra rocce e torrenti

 

cammino lentamente

quasi brucando l’aria

tersa, lontana ormai

da quegli gnommeri

sinestetici densi

di clamori urbani

sfiati motorizzati

alcol in happy hour

saltimbanchi verbali

 

la mia terra promessa

è latte distillato

d’immanente manna

 

 

 XIV

 sostenibile è la sabbia tra le dita

clessidra d’un tempo senza vittorie

e vinti, battiti d’ali larghe

planando senza scadenza

senza angoscia né urgenza

 sostenibile è la sostanza dei sogni

sullo schermo buio degli occhi

gazzarra furiosa a esorcizzare

l’incubo ricorrente acquattato

silenzioso sul fondo in attesa

 sostenibile è un tempo largo

largamente inutile, a sbrogliare

matasse di domande appassite,

schiacciati origami nelle tasche

 sostenibile è una sosta:

 proprio ora

 proprio qui – a respirare

 sostenibile è il tempo riavvolgibile

come un vecchio tape, il tempo elastico

il tempo perduto e mai del tutto perso

 

 

XVI

la creatura che non s’arrende scava

nicchie, non trincee, nicchiando ai

comandi di caporali e cape-scariche,

al nietzschianesimo rutilante di ribelli

attempati, attendati nei quartieri chic

la creatura che non s’arrende rende l’idea

della resistenza con il suo solo esser-qui

quieto, caparbio come un Buddha in pietra

che sbriciolato dal fanatismo brilla

con un sorriso-enigma nel deserto afghano

la creatura che non s’arrende è bella di bende

come un gatto orbo per amore, un pappagallo

autistico, un pesce spaiato, un cane in chiesa

la creatura che non s’arrende gioca

il gioco della lingua, ma ha una parola

sola, in equilibrio sta in vagoni affollati

a volte piombati, ma non dispera – e dura

 

(da Pastora di parole)

 

***


I

nel mezzo della città sapiente

e del cammino, in un tramonto

insomma d’autunno scolorito

con le rondini che se la danno

a gambe (ad ali se preferite)

dall’imminente cambio di stagione

sfrecciando sull’angolosa fontana

minervina, mi fermo borsa a tracolla

ad ascoltare il tempo che si increspa

in cortocircuiti larghi, in gibigianne

ondose – quando nell’aula sbuffavo

d’impazienza e la volta che da fuori

alzavo gli occhi alla finestra

come a un paradis perdu –

cortocircuiti tra non essere ancora

e già non più, tra Sapienza e Sorbona

con le mitiche îles-flottantes

divorate in corsa lungo il Boul’Mich,

se mai mi sono sentita studente

è stato lì, tardivamente

 

(da Fons Sapientiae)

 

 ***


V

Inalberati alberi, indignate

arborescenze stente

di spiazzi urbani, platani

con i piedi nel cemento,

cimenti giallomimosa che mimano solleoni

nel cinereo mattino cittadino,

siepi assiepate di piccioni e carte unte

salici accasciati su pascoli canini

oleandri con fioriture grigiastre e velenose

querce-altarini per i caduti della velocità

ippocastani senza castagne:

qui state, alberi,

 come lapidi di un pianeta morto.

Eppure quando agli incroci sfioro i tronchi

snocciolando i vostri nomi antichi

– Platanus occidentalis, Salix fragilis, Betulla alnus,

Quercus petraea, Larix decidua, Acer Campestris –

ritrovo il respiro grande, l’orgoglio

di sentinelle vegetali,

il ligneo irriducibile lignaggio

la cabala diagrammatica dell’Albero della Vita

abitato dai Sĕfirōt e dagli uccelli migratori,

e nel maelstrom cittadino mi soccorre

la vostra segnaletica frondosa

 

 

VI

 nel sogno volato il tepore

sulfureo della terra rompe le acque

flusso eterno, utero sorgivo –

equilibrismi: tropismi viventi

verso la fonte calda, retrouvailles d’un antico

forse solo immaginato tepidarium,

ma la vulva del vulcano non m’accoglie

mi scaglia lontano in cenere e lapilli

furiosa di maternità involute o non volute,

shuuum – di nuovo altrove, a mille miglia

nel parapiglia di un sogno

che non finisce con la notte

 

(da Alfabeti vegetali)

 

 ***

 

I

 poi finalmente tutto è vanitas –

vacuum, elogio della rarefazione

salubre cerimonia degli addii

dal saturo di pensieri valigie

materia del mondo – inavvertito

ai terrestri si rarefà l’universo

come una torta troppo lievitata

le molecole si sfuggono, si slargano

esponenziali, si fa spazio al respiro

nel vuoto irriducibile che spartisce

gli elettroni, si dissolve il legame

chimico che affattura gli elementi,

i quanti e quant’altro si spargono

liberati in ogni verso

 

(da A nuoto nel vuoto (e sulfureo atterraggio))

 

 Testi tratti da:

Tiziana Colusso, Ogni respiro un mondo, La Vita Felice Edizioni, Milano, 2022

 

Tiziana Colusso è nata a Vergato, a pochi chilometri da Marzabotto, ed è vissuta per molti anni a Cerveteri. Dopo la laurea in Letteratura Comparata all’Università La Sapienza di Roma ha vissuto a Parigi, specializzandosi all’Université Paris-Sorbonne e collaborando con “La Republique Internationale des Lettres”. È stata dal 2004 al 2013 Responsabile Esteri del Sindacato Nazionale Scrittori. È autrice di narrativa, poesia, testi teatrali, fiabe, saggistica. Ha fondato nel 2009 e dirige FORMAFLUENS – International Literary Magazine. ripreso nel 2019 in edizione sia telematica che cartacea, pubblicato dalla FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori). Ha realizzato dal 2017 il progetto multimediale  Atlante delle Residenze Creative.  

Moltissime le sue pubblicazioni, l’ultima delle quali Ogni respiro un mondo (La Vita Felice 2022), di cui parlerà stasera.

Alcuni suoi testi, sia di prosa che di poesia, sono tradotti e pubblicati in varie lingue. Sono stati poi in parte raccolti nel volume La lingua langue (traduzioni di suoi testi poetici in dodici lingue: Arabo, Bengalese, Bulgaro, Danese, Francese, Giapponese, Lèttone, Inglese, Romeno, Slovacco, Spagnolo, Ucraino, prefazione del Prof. Jean Charles Vegliante – Université Sorbonne Nouvelle (Ed. Eurolinguistica 2010);

È stata invitata a vari Festival Letterari in Italia e all’estero. Ha insegnato in un master all’Università ROMA3. Collabora a riviste, enti e istituzioni culturali.

Pratica dal 2006 il Tai Chi e Qi Gong (recentemente Zhineng Qi Gong) con vari maestri e scuole, ha studiato la Medicina Tradizionale Cinese, ha praticato la meditazione Zen, e ha partecipato lungo gli anni a diverse forme di pratica e meditazione buddhista, Vipassana e meditazione di consapevolezza.

Altre notizie sul suo Sito: www.tizianacolusso.it

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