"Faccio poesie e nulla so fare meglio", ribadisce
Carla de Falco in una delle sue poesie che volentieri pubblichiamo qui di
seguito. Si tratta di una impellenza che troviamo in molti poeti, anzi quasi
tutti, ma in Carla de Falco questa impellenza è ben misurata, ragionata, lavorata;
il suo dire è quasi provocatorio, teso a sommuovere quel velame di ignavia e di
falso perbenismo che avvolge l'uomo/poeta nella sua quotidianità, offuscata e
degradata da valori banali ("il cielo gualcito dalle nubi"). E' una
poesia diretta, scritta con la necessità di scriverla, ma anche ricca di
contenuti ed espressa con un linguaggio forte e deciso.
Ma lasciamo agli amici lettori che ci seguono altre
eventuali interessanti riflessioni sulla poesia della nostra amica napoletana
Carla de Falco.
seduta
e me ne sto così
seduta
nel ventre dell’umana mia giornata
l’odore di caffè bruciato vivo
il cielo gualcito dalle nubi
il suono del domani appeso a un chiodo.
è un po’ di tempo che me ne sto così
seduta
ricordando il senso delle mani
che cercavano approdo nel tuo corpo
invocando una riva o un ancoraggio.
eh sì, ormai io sto così
seduta
a sperare che il chiodo regga ancora
e dia tempo ad una nuova vela
di illuminarsi dietro l’orizzonte.
(Tratta da "Il soffio delle radici", Laura Capone Editore
2012)
l’istante prima della pesca
il silenzio rotto da una lenza
è un fischio nell’azzurro imperturbato
un graffio che lascia l’aria tersa
un lampo che s’inchioda in nuovo pianto.
in un punto come un altro, estratto a sorte,
in quel punto ancora brulicano pesci
ma, cieca, la vita è già un riflesso.
(Tratta da "Il soffio delle radici", Laura Capone Editore
2012)
la brezza viola della sera
e l’aria muove le cose
cocci malfermi di case
chiodi ficcati nella terra
frutti di resistenza
onde parate a festa
e note di rosarancio.
con saggissimo orgoglio rifletto
sul dispotismo mite del cielo
l’azzurro muore e si fa viola
il giorno nella sera trascolora.
non è per tutti, la poesia.
(Tratta da "La voce delle cose", Montag Edizioni 2013)
sipario
allunga le sue ombre
sorge e copre
come dismessa veste
il mare dissanguato
gli orecchi intorpiditi
i calici violati.
induce sottrazione
misura l’intervallo
tra oniriche distanze
e caotiche coscienze.
ha sapore di frontiera
a sud, la sera.
(Tratta da "La voce delle cose", Montag Edizioni 2013)
tempo muto
tra balbettii senza senso
e pruriti ai minori vietati
i più stanno a grattarsi per ore
la rogna di idee riciclate.
chiedo scusa dell’ironia stuprata
ma in verità solo chi scrive scrive.
il resto piscia. piscia e sopravvive.
lo scrittore non è veliero da bottiglia
la sua parola è acido che brucia
il suo cuore è tamburo che risveglia.
quando scrive, scrive di getto
scrive per vivere di scrittura
per vuoto, per ansia, per paura
come chi osserva da lontano un uragano
e vi scorge un miraggio rannicchiato
nella pupilla del suo tempo muto.
(Tratta da "Intuizioni d’ascolto", inedito 2014)
il fischio del treno
sciamana concubina dell’inverno
faccio poesie e nulla so fare meglio.
nuda la rabbia quando il raccolto ho perso
eco acuta di treno che mi lasciava
passeggera d’un amore inchiodato
al binario di una stazione secondaria.
la vista muta del tuo andare
l’ultima carezza a coprirti dal pallore
poi qualcosa finalmente ti colpiva
ma non certo versi, minacce e promesse
piuttosto il secco frangersi del sole
su cieli tersi prima del tuo partire.
(Tratta da "Intuizioni d’ascolto", inedito 2014)
Carla de Falco, napoletana, da quarant’anni, si è laureata in
Lettere con una tesi sulla poesia italiana delle origini. Poi si è
specializzata in studi aziendali, economici e dello sviluppo. A ventisei anni è
entrata in azienda, come formatrice e manager delle Risorse Umane,
specializzandosi presso le maggiori Business School italiane in comunicazione e
gestione delle competenze. A trentacinque anni ha lasciato senza troppi
rimpianti la carriera manageriale, per vocazione all’insegnamento ed
all’attività letteraria.
Per scelta, oggi insegna Italiano e Latino al Liceo, in una
periferia a rischio. Si alza alle cinque del mattino, guadagna pochissimo e le
va bene così.
E’ sposata, madre, scrive per esigenza di dialogo con la
vita, vivendo la poesia come atto supremo di libertà.
Membro di varie giurie letterarie, ha vinto numerose
selezioni editoriali e altrettanti concorsi poetici, ottenendo premi e
riconoscimenti anche prestigiosi, in alcuni casi internazionali.
Le pubblicazioni antologiche che riportano sue poesie sono,
allo stato, una cinquantina. Per esempio, è tra gli haijin di Hanami, Inverno
(Edizioni della Sera, 2012) ed è inserita nel volume "Evoluzione delle forme
poetiche - La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio", a cura di
Antonio Spagnuolo (Edizioni Kairòs, 2013). Ha pubblicato a Milano la sua prima
silloge "Il soffio delle radici" (Laura Capone Editore, 2012) che ha vinto il
Premio Hombres (nel 2012, come inedito) e l’Alexandria Scriptori Festival (nel
2013, come miglior testo poetico edito). A maggio del 2013 è uscita la sua
seconda opera, vincitrice del premio Solaris: "La voce delle cose" (Montag
Edizioni, 2013). La sua silloge "Intuizioni d’ascolto" ha vinto, nel 2014, la IX
edizione del Premio Artistico Letterario Internazionale Napoli Cultural Classic ed è stata
integralmente pubblicata nell’Antologia del premio (Albus Edizioni). Sempre nel
2014 la sua silloge d’impegno civile "Il momento che separa" è risultata
vincitrice all’unanimità della menzione speciale Felix per la Campania
nell’ambito del Festival Virtuale del Libro e delle Culture in Campania.
Nessuna delle sue pubblicazioni è stata realizzata con
contributo a carico dell’autrice.
carla De Falca ha una buona confidenza con la poesia, anche se all'interno di una stessa passa da un lessico casalingo ad uno letterario. Sa trasmettere la piena della sua pena con pochi versi e dunque si nota che è usa all'haiku. qua e là trovo perle :"ha sapore di frontiera /a sud, la sera." e ancora:"piuttosto il secco frangersi del sole/su cieli tersi prima del tuo partire..
RispondiEliminaHa detto cose importanti in modo originale e non ossessivo. Brava.
Narda
"Si tratta di una impellenza che troviamo in molti poeti, anzi quasi tutti, ma in Carla de Falco questa impellenza è ben misurata, ragionata, lavorata": mi sembra una frase che riassume molto bene la poetica e il lavoro di Carla.
RispondiEliminaDa quel poco che ho letto, "La voce delle cose" segna un miglioramento netto e deciso rispetto al "Soffio delle radici", dove ero rimasto io.
"Sipario" è molto bella, per efficacia delle immagini e per tessitura sonora. La raccolta "Intuizioni d'ascolto" mi sembra invece una sorta di "Satura" personale dell'autrice, più arrabbiata, più volutamente prosastica. Tutto questo sempre basandomi sui testi che ho letto qui, intendiamoci. In ogni caso, tanti complimenti all'autrice. Sono contento per lei che il lavoro de "Il soffio" sia stato superato in qualità.
Simone
La vena poetica della scrittrice Carla de Falco arriva a chi legge senza preavviso..diretta..istantanea...senza veli o mezze misure. Ricorda a tratti la Magnani del cinema per impeto e intenzione..
RispondiEliminaComplimenti
ok
RispondiEliminaCinque poesie, cinque concetti per cinque diversi registri stilistici.
RispondiEliminaÈ notevole la scelta della parola esatta in una poetessa che padroneggia ad arte il suo strumento. "È nuda la rabbia", specie nelle composizioni metapoetiche che sembrano fiorire e pungere il lettore distratto come cardi di montagna.
Versi studiati senza essere artefatti.
Ho conosciuto Carla ad una rassegna poetica organizzata dall’infaticabile Pino, e subito sono rimasta colpita dall’affinità psicologica dei temi espressi. Un tratto forte ed emotivo, come schizzi di pittura che emergono dal silente bianco della carta…poesia al femminile che fonda su radici corporee, “cicatrici che non si cancellano, ma si aprono come fiori al mattino”cit. mia da Verso. Un abbraccio Cinzia Caputo
RispondiEliminaCredere in qualcosa è un'arte di per sè, l'arte di assaporare tutto ciò che una grande passione ci mette a disposizione, fino al midollo. Questo è quello che contraddistingue la grande personalità di Carla de Falco, autrice che è riuscita a fare dell'arte della parola una missione portata avanti con grande grande bravura! Complimenti!
RispondiEliminaL'indiscutibile talento di Carla de Falco è saltato subito agli occhi della nostra redazione ed i continui riscontri da parte della critica letteraria non può darci che gioia.
RispondiEliminapardon: non possono che darci gioia.
Eliminaho letto tutte le tue poesie, le ho trovate sublimi, complimenti Carla!
RispondiEliminaQuando le cose semplici, quotidiane, si mescolano alla musicalità di alcune parole disposte in una certa sequenza, ma non una a caso, una sequenza perfetta... solo allora nasce la poesia.
RispondiEliminaE tu, Carlè, lo fai magistralmente.
Sei una grande poetessa.
Grazie per ciò che scrivi e condividi con noi.
La musicalità e le sfumature della poesia. Meravigliosa simmetria di parole e immagini che nascono ad ogni verso. La mia preferita è "Sipario" che trovo sublime. Complimenti sinceri.
RispondiEliminaTM
Da poeta a poeta
Non è per tutti la poesia,dice Carla, ma i suoi versi dall'asciuttezza quasi cruda toccano profondità che destabilizzano lasciandoci talvolta indifesi .brava
RispondiEliminaLa poesia di Carla De Falco osserva e coglie se stessa nella realtà, si porge a chi legge, chiara, sfrondata da suoni molesti e sovrapposizioni d'immagini, per farsi fruire da tutti. Complimenti, Carla.
RispondiEliminaMaria Grazia Di Biagio
"lo scrittore non è veliero da bottiglia
RispondiEliminala sua parola è acido che brucia"
immagini forti parole intense ritratti di vertà: le sue poesie stupende! brava
http://istanteinparola.blogspot.it/
Grazie Francesca. Non ti conosco... sbircerò un po' in rete.
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