Una sorta di stupore reverenziale nei confronti della natura
e, soprattutto, un senso di rispetto profondo verso l'uomo e il suo
relazionarsi con gli altri, muove la poesia di Filippo D'Eliso, colmandola di
visioni, storie ed emozioni che vibrano fortemente nell'animo del lettore.
Questo, ad un primo rapido ed immediato giudizio, emerge sostanzialmente e
formalmente nel progetto poetico dell'autore, il primo esperimento, ben
riuscito, di una lunga proposizione letteraria di un vero artista ed affinato e
sensibile intenditore e amante, nonché protagonista, dell'attività letteraria e
poetica quale è il nostro Filippo D'Eliso.
Beninteso, l'essere predisposto a più di una disciplina
artistica, come ad esempio la musica e la poesia, come avviene nel caso di
Filippo D'Eliso, discipline che si integrano in modo magnifico, non significa
che, automaticamente, la frequentazione dell'una possa contribuire al buon
esito dell'altra. Ma nel caso del nostro autore, direi che non solo questa
integrazione si avvera in modo sublime, ma si esalta addirittura, fino al punto
che diventa quasi indistinguibile l'armonia che aleggia intrinsecamente nei
versi, dall'armonia, ritmo, musicalità e liricità che avvolge l'intero dettato
poetico dell'autore.
Del resto è lo stesso Filippo D'Eliso che, nella sua
"poetica" presentazione, afferma che l'amore nei confronti della
poesia è innato in lui e fin dalla tenera età egli ha considerato la poesia
come un tramite per descrivere, ascoltando e osservando, il mondo e la natura:
"Sulle mani, solchi musicali,
consumati a quattro
anni con corde di chitarra rosso fuoco prometeico. Percezione della bellezza.
Ascoltare, ascoltarsi. Suoni e assonanze, rime dell’infanzia…" Questa
introduzione, che già di per sé è una bellissima dichiarazione di poetica,
racchiude in effetti tutto il progetto artistico-letterario del nostro autore,
indicandocene, quale cartina al tornasole, gli elementi essenziali e rivelatori
della sua sensibilità e del suo potenziale creativo, sia nella ricerca
musicale, sia nella ricerca poetica.
E' dunque con una vena di celato rammarico, nella
constatazione di un mondo che sfugge ai suoi giusti equilibri, per le
deviazioni che provoca in esso l'uomo, che il poeta Filippo D'Eliso narra le
sue visioni, con un canto a volte mesto, a volte luminoso, ma sempre supportato
da quella liricità e ampiezza di respiro che contraddistingue la sua poetica:
"Lì un tempo fioriva il mio cuore" è il titolo del libro ma anche la
sintesi, malinconica, nostalgica, appassionata, di un osservatore attento e
sensibile quale è il nostro autore.
Di Filippo D'Eliso proponiamo qui di seguito alcuni suoi
testi tratti dal recente libro "Lì un tempo fioriva il mio cuore"
edito dalla RPlibri di Rita Pacilio, marchio editoriale ormai rinomato e
pregevole per le scelte operate, soprattutto in campo poetico, e per la cura
riposta nelle sue pubblicazioni.
Gli amici lettori che si seguono sono invitati ad esprimere
ulteriori interessanti commenti o riflessioni in merito.
Stelle del cielo
Stelle del cielo
erranti
nell’immenso spazio
indifferenti
al mondo umano
logorato dal tempo
viziato
dai miseri mortali
bramosi di basso potere
mostratemi la via che porta alla pace.
Io con audace sforzo
cerco di lenire il dolore
di un destino crudele.
Stelle del cielo
spezzate
i sentimenti dell’odio.
Questo è quello che chiedo
nella speranza di amare la vita.
***
Vita
Il sole riscalda le mie visioni
e irradia i suoi bagliori
di fioche trasparenze.
Nella valle, persa
tra tenere illusioni, quei sentieri
di neve, toccati dal verde, invitano
al sogno. Lì, nella campagna
dove il lieve cinguettio sibila nel vento,
tra le cascine e la terra brulla
cammino e i passi
si perdono nell’aria soave.
Qui respiro profondamente
per dimenticare i rancori passati.
Qui, sotto un cielo mai azzurro,
sopra un mare mai verde,
la mia vita scorre lenta.
Il giorno ormai è andato
e domani, la pioggia
sarà battente.
Solitudine
Cammino per lande ignote.
Questo mondo che uccide la mia vita
si dissolve nella mente
e non trovo più il sentiero.
Mi perdo
come carta abbandonata al vento
e alla polvere della deserta distesa.
Nessuno volge il suo sguardo
a cogliere un fiore spezzato.
Così trabocca l’ultima goccia
di linfa nell’infinito.
Coscienza
Cosa potrei raccontare
a me stesso se non potessi sentire
più il tormento?
Questo brusio di foglie
che fanno ombra alla luce del sole
tramontata svanisce a poco a poco.
Non vedo più dove si perdono
le urla: certo non oltre l’azzurro.
E voi, impavide nubi
perché il vostro silenzio
è così mortale? Possano
le vostre acque bagnarmi l’anima
deserta.
Non rimane che la fioca luce
di uno sguardo tra monti e distese,
lì un tempo fioriva il mio cuore.
L’attesa
Nell’attesa della nuova luce
trascorre insonne la notte.
Sono un uomo che sogna oltre la siepe
un ritorno alla terra
vissuta in un altro corpo
guardata con altri occhi.
Credo ancora nella freschezza dei campi
di grano, nelle corse sfrenate
attraverso le pozzanghere,
caderci dentro per poi soffermarsi al sole
a ridere di noi compagni di gioco
sotto la pioggia e nella gioia
con i sorrisi di chi si ferma ancora a sognare.
Nascita
Quando un albero lascerà cadere
l’ultimo seme dalle sue radici
e niente avrà più dentro di sé
tu avvertirai
l’avventarsi di una possente
presenza asfittica,
l’infiammarsi del freddo
volto di donna,
il coagularsi del lontano
disegno amorfo, il nutrirsi
di una esile bolla d’aria,
e ancora una volta,
nascerai.
Il suolo natio
In me la gioia, in me il dolore.
La valle, il fiume
tra le alture infuocate.
L’aurora riversa
amore su ogni ferita,
ma il canto funebre
dell’infanzia sradica i sogni.
Se dai miei occhi
sgorgasse un sorriso,
di una speranza
sarei almeno ricco:
ritornare fra le braccia
della bella, serena ed eterna
madre.
Filippo D’Eliso è compositore esperto degli aspetti
interdisciplinari della Composizione Musicale in Ambiente Informatico per i Laboratori
del Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli. All’età di otto anni inizia
lo studio del pianoforte (S.Carella, I.Kirgis) e in seguito lo studio della composizione
(F.Palazzo, Scuola di A.Di Martino). Si diploma in Musica Corale e Direzione di
Coro (Napoli 1991, C.Pagliuca), Composizione (Bari 1998, F.d’Avalos) e Musica
Elettronica (Napoli Feb. 2004, R.Doati, F.Galante, A. Di Scipio). Si specializza
in Musica e Spettacolo (2003, Università Federico II di Napoli). Consegue con
lode il Diploma di Laurea di II livello in Teoria e Tecniche della Composizione
Musicale (2006, E.Renna) presso il Conservatorio di Musica “San Pietro a
Majella” di Napoli. Segue alcuni insegnamenti del corso di laurea in Fisica
Elettronica (1983-1991) con particolare riferimento alla Computer Music e alla
Psicoacustica. Elabora musica della tradizione per il teatro. Opera con consulenze
e assistenze musicali, ed elabora orchestrazioni, arrangiamenti,
digitalizzazioni, programmazioni al computer e composizioni originali per importanti
realizzazioni discografiche e cinematografiche quali Ferdinando e Carolina di
Lina Wertmüller (1999). Dal 2002 inizia la collaborazione come sound programmer
con Louis Siciliano in numerosi lavori, come “Barilla formati blu” (2003) tra
gli spot televisivi, “Il bambino della domenica”, tra le miniserie televisive, 55
regia di Maurizio Zaccaro (2008), “Principessa”, regia di Giorgio Arcelli
Fontana (2008), “I mostri oggi”, regia di Enrico Oldoini (2009), “Due vite per caso”,
regia di Alessandro Aronadio (2010), unico film italiano in concorso al
festival di Berlino 2010, tra i film. Tra le numerose colonne sonore composte,
quella per l’opera di Alessio Di Benedetto “I figli della Sfinge” (Bastogi Ed.,
2008) e il lavoro discografico, in collaborazione con la Dott.ssa Maria
Cristina Piras, di ricerca applicata in medicina frequenziale e fisica
vibrazionale “2012 Oltre i Confini” (Prismablu, Ed., 2012). Presenta articoli e
ricerche musicali partecipando a vari convegni e tenendo seminari su musica ed
emozione, musica e olismo. Sue trascrizioni e composizioni di musica
contemporanea sono eseguite in numerose rassegne concertistiche nazionali e
internazionali. Un suo profilo è stato inserito nell’opera in due volumi
“Enciclopedia Italiana dei Compositori Contemporanei” edita nel Novembre 1999
presso la Flavio Pagano Editore e a cura di Renzo Cresti. Svolge attività di
ricerca.