La Poesia fa cose strane. Rende fanciulla la maturità e
matura la gioventù. Nel senso che persone pure avanti nell'età, e persone che
sono appena entrate nel fatidico mondo degli adulti, vengono egualmente
"baciate" dalla Musa; perché la Poesia, la vera poesia, non guarda in
faccia a nessuno e non si lascia condizionare né dall'età dell'autore, né dalle
sue condizioni o dalla sua storia o dalla sua collocazione geografica. La
poesia è pura e vera, e prescinde da tutto. Così capita di incontrare, e di
riscontrare, la Poesia in una giovanissima autrice, quale è Alessia Iuliano.
Scrive Davide Rondoni della nostra poetessa termolese: "Il tentativo di Alessia Iuliano è di
perseguire una poesia abitata da una intensa percezione del mondo. La ricchezza
di scoperte interiori, le fulminanti illuminazioni, le discese in una
solitudine capace di improvvise coloriture, avvengono sempre in relazione a
presenze che la voce della poetessa cerca di trattenere, di
"fotografare" spesso da scorci originali e vitali." Troviamo
questo brano, che condividiamo pienamente, sulla quarta di copertina del libro
"Non negare nessuno", CartaCanta Editore, pubblicato da Alessia nel
2016, la prima raccolta poetica della nostra giovane autrice.
In effetti, la poesia della Iuliano si fa strada attraverso
un mondo del tutto personale, intimo, fatto di brevi ma intensi attimi di
osservazione e di riflessione, che poi lei ribalta, anzi modella, sulla realtà
esterna. E così l'autobus della linea quindici, i "rayban"
dell'autista, i cani randagi, la stazione con gente che non si conosce… ogni
cosa è un "flash" utile per narrare se stessa, per vedersi, per
capirsi, in un mondo che sembra lontano, sincopato: come sincopati sono quasi
sempre i versi, concatenati, a volte ripresi per chiudere un giro, un circolo
dal quale è difficile uscire; perché è la vita, tutta la vita un circolo:
"Tornare a casa / è come non tornare
/ ma perdersi…"
Alessia Iuliano entra quindi con determinazione nell'essenza
delle cose, traendone poi il frutto di verità che in esse è sempre celato, quel
nocciolo segreto che solo gli artisti e i sensibili riescono a individuare e
poi ad esprimere tramite il grande dono dell'arte creativa e della poesia.
Parole che non sono soltanto dei meri significati, termini generali ed
universali per indicare un universo di sensazioni e di immagini, ma parole ben
definite, profonde, provocanti, graffianti, persino coraggiose: per esprimere
quello stato e soltanto quello, ben preciso e individuato, o perlomeno cercato
(spesso non trovato: come nel principio di indeterminazione di Heisenberg,
laddove più ci si avvicina alla particella-verità, più questa sfugge in
infinite vibrazioni probabilistiche…). Un punto, uno stato, le parole cuneo di
Alessia Iuliano, che, giustamente come opera la grande poesia, offrono
successivamente lo spunto per "allargare" e immedesimare il
contingente all'universale. "Mi
conosco a rileggere versi / dispersi dettagli d'amare / e la veranda in fiore
non saprà / dirmi altro / cerchiamo parole / piove": ecco: quel
"piove" è la distrazione della poetessa e dell'uomo, nel senso di una
consapevole e forse amara e disperata (seppure composta e serena) constatazione
di quanto sia irraggiungibile e inspiegabile il perché ultimo dell'esistenza.
Ma la poesia, e la poesia particolarmente acuta e sensibile di Alessia Iuliano,
aiuta a dare un senso, supporta e ìncita, incoraggia la ricerca e la speranza.
Altre osservazioni e commenti aspettiamo dai nostri lettori
attenti che ci seguono su questo blog, dopo aver letto i testi che seguono,
tratti da questo bellissimo libro di Alessia, "Non negare nessuno".
Amen – la messa è finita
andate in pace (andate)
andate piano e diffondete
(diffondete)
la parola amen.
Amen.
Dove hai puntato
l'occhio oggi chi
tradisce chi è
il tradito – Dio
mio la confusione
è poco, confusione
è mondo ma ti sento
anche nelle lontananze
***
Questa notte così folta
ha la violenza
delle cose che stupiscono
quando serrata
la bocca non basta
è il tuo gridare
muto, ingiusto
giusto a metà che mi ferma –
perché lui che dorme sdraiato
sul fianco battuto della stazione
è la tua sete a chiamarlo.
Eppure la nebbia congela
mani come bandiere
***
Abbaiano
giù al parco
cani randagi
randagi che fiutano
cani simili a sé
e la notte danza,
le chiome degli ulivi
si voltano
***
Ho camminato.
Raccoglievo la sabbia
il mare
reclamava i suoi frutti
non c'erano
passi, gialli, verdi
l'estate moriva
sui cigli –
prenditi cura, sì.
Prenditi cura degli occhi
***
È all'altezza della vita
anche maggio, con le ginocchia
al maestrale. L'estate
deve venire, ma non sa
ancora il momento non sa
nessuno il tempo
in cui arrivare, andare via.
Battezziamo giorni ore
rimangono per sbagliare
che poi non esiste
l'errore ma santo
il limite
essere creature
e soltanto questo è –
Ho addosso
cuciti milioni di sguardi
nessun rimpianto
***
Può essere luglio,
dicembre
può essere pioggia
tempo che scorre.
E d'improvviso
la fine di tutto, l'asfalto
bagnato e il silenzio.
E allora un sorriso sarebbe bastato
a fare bene del male –
***
L'autista dell'autobus linea quindici
indossa rayban arancio polo azzurra Pescara
è come lui ma è lei
le sopracciglia in matita
e le vele ormeggiate
al ponte delle ciglia.
Porto di stelle di fuochi.
Fumi e fuochi, dove?
l'occhio, il cuore autobus
linea quindici, uomo azzurro
solo occhiali
nello smarrimento sirena
sali nella sera, ti perdi nel mare…
***
E alla fine, proprio
alla fine soltanto questo
rimane: quasar
galassie esplose
come fiori dalle borse
l'universo torre di controllo tre
due, uno – sei stella
azzurro combustione
e la vita
puoi raccontarla, puoi?
***
La luce stamane
addolora
litanie dipinte sui muri
in stazione gente
che non conoscerò.
Ho parlato con uno
ai binari, il treno
tarda a partire e l'anima mia
ha milioni di anni
***
Pescara come passa
il tempo
e già oggi il vento
ha ammutinato l'estate
il traffico non è quello di ieri
ma alla mia camera
resta ciò che sono stata.
Mi conosco a rileggere versi
dispersi dettagli d'amare
e la veranda in fiore non saprà
dirmi altro
cerchiamo parole
piove
***
Tornare a casa
è come non tornare
ma perdersi,
più bosco e le luci
a non dimenticare –
che del silenzio
puoi fare miniera
e dal baratro rotto
partorire bellezza
Testi poetici tratti dal libro "Non negare nessuno", di Alessia Iuliano, CartaCanta editore, Forlì, 2016; prfazione di Valentino Fossati; nota su quarta di copertina di Davide Rondoni.
Alessia Iuliano è
nata a Termoli nel 1995, studia Lettere moderne a Chieti e Musicoterapia presso
il Conservatorio di Pescara. Dal 2015 collabora con la rivista online ClanDestino
diretta da Davide Rondoni e Gianfranco Lauretano. Nello stesso anno, la Word
Federation Music Therapy sceglie Thanks
to WFMT, canzone di cui Alessia ha curato interamente il testo, come sua
sigla ufficiale.
Nel gennaio 2016 viene pubblicata la sua prima traduzione
dall'argentino: Il ladro di ombre, Edizioni
di pagina; il libro nel maggio del 2016 risulta super vincitore del Premio Elsa
Morante Ragazzi. Non negare nessuno,
la sua prima raccolta di poesie, è vincitrice del primo premio al concorso
nazionale di poesia Serrapetrona – Le Stanze del Tempo 2016, promosso dalla
Fondazione Claudi.
Alessia Iuliano risulta inoltre vincitrice del premio
Giovani Autori alla XIV edizione del concorso nazionale di poesia Città di
Sant'Anastasia, dicembre 2016.
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