Riprendiamo dopo qualche tempo le pubblicazioni di testi
di poesia su questo blog, proponendo i versi di una giovane esordiente del
nostro territorio vesuviano, Deborah Daniele.
Dopo una prima esperienza antologica con la nota Casa
Editrice "Pagine" di Roma, curata da Elio Pecora, Deborah Daniele ha
prodotto alcuni buoni testi ed è stata anche segnalata alla XI Edizione del
Concorso Nazionale di Poesia "Città di Sant'Anastasia".
La sua poesia si connota principalmente nella ricerca di
valori assoluti e positivi, come l'amore e il raggiungimento di un
obiettivo gratificante nella propria vita. Le emozioni alimentano continuamente
la sua anima, e da lì fluiscono in versi freschi, misurati e controllati con una buona
dose di intelligenza plasmatrice.
Invitiamo ora il lettore attento e gli amici che ci
seguono, a voler esprimere un loro gradito commento sui versi di questa nostra
nuova giovane poetessa.
Attese
Attese vane
scavano solchi di illusioni.
Fortemente aggrappate all’anima
si agitano.
Contorcendosi attorno alle mura di un cuore
- maledetto dalla
sua stessa natura -
si avvinghiano
abbracciando le paure più dolci.
Attese vane
incidono marchi violenti
con prepotenza
su carni innocenti.
***
Abisso
infernale
La paura più dolce
ha sotterrato il tuo fragile cuore
in un abisso infernale.
Ed intanto…
luci lontane ti mostrano la vita.
Vorresti uccidere la parte migliore di te
solo per respirare il niente
ma… è la tua natura
che non lo consente.
Amare è il tuo primo nome
essere libera è la strada verso il riscatto interiore.
Il tuo cuore…se solo volessi…
sarebbe pronto a risalire quell'abisso infernale.
Ma è la tua paura più dolce
che ti impedisce di correre verso l'infinito.
***
Giardini della
memoria
Attraverso i giardini della memoria
scorgo angoli acuti
battezzati dal tuo nome.
Frammenti d'infinito
lacerano la mia anima.
La fragilità
- mia sofferenza -
mi conduce per mano
attraverso i giardini della memoria.
Continuo tormento
intenso gioco al massacro
accarezzando i fiori più belli
ricordo il dolore
lacrime cristalline
e sangue
si mescolano
e dipingo attimi
d'oscurità profonda
sulla tela
dei miei
giorni dannati.
Nei giardini della memoria
angeli e demoni
danzano sulle rovine di ieri
- nel quinto cerchio -
il mio sguardo
altrove
verso nuovi orizzonti.
***
Encomio alle emozioni
L’immenso rinchiuso
nella mia essenza
- fragile anima in
corazza -
agita dolcemente
contrasti interiori.
Dissonanti emozioni
scorrono nelle vene
come assetati
cavalli bianchi corrono
- senza tregua -
stremati verso agognate fonti,
come lame pungono
fortemente sotto la pelle
bramando luce.
Nata e morta in un
istante di paradiso,
l’immaginazione
ridipinge perfezione
rievoca scenari
trasudanti vita
che profumano
d’amore.
Eco di voci
d’infrante promesse
si scagliano contro
le mie stanze oramai vuote.
Risorti da un
passato
siamo richiamati
alla gloria
in questo fiume di
lacrime prosciugato
costruiamo l’encomio
alle emozioni
respirando la parte
migliore di noi stessi.
Deborah Daniele, nata a Pomigliano D’Arco (Na), è laureata
in scienze giuridiche. Ha cominciato a scrivere poesie fin dalla tenera età.
Attualmente vive con la famiglia a Marigliano (Na) e si occupa di giornalismo,
scrivendo articoli e note di cultura per la testata "La Provincia
Online.Info".
Sue poesie sono state pubblicate recentemente
nell'Antologia "Viaggi Di Versi", Nuovi Poeti contemporanei, ediz.
Pagine, con nota di Elio Pecora.
Partecipa ad eventi letterari e ad incontri di lettura di
poesie organizzati in varie biblioteche e librerie di Napoli e provincia.
Fin da bambina hai avuto questo dono di scrivere poesie che custodivi segretamente in un diario chiuso da un lucchetto. Esternavi i tuoi stati d'animo e le tue emozioni solo attraverso la penna,ho viso crescere in te una piccola poetessa e il tempo mi ha dato ragione.In bocca al lupo!
RispondiEliminaTi conosco da poco ma subito si è capito quanto sei profonda ed intelligente.
RispondiEliminaQueste poesie confermano solo che sei davvero una persona speciale, bravissima e in bocca al lupo per tutto.
Versi di grande effetto emotivo, dove l'inquietudine dell'umano vivere riesce a concretizzarsi in audaci espansioni semantico allusive. Dove la coscienza della precarietà del nostro essere contrasta con slanci di un "immenso rinchiuso nella mia essenza". Quel polemos fra i contrari che fa della vita un terriccio fertile per la poesia.
RispondiEliminaNazario
Poesia dell'inquietudine, sul terreno fertile delle emozioni, che nasce dal contrasto tra consapevole fragilità del cuore ("maledetto dalla sua stessa natura") e aspirazione verso ideali alti, ma allo stato condannata a restare promessa disattesa...Tale contrasto è fisiologico per l'età della poetessa, e, per lo stesso motivo, si esprime in forma violenta:"continuo tormento", "intenso gioco al massacro" "su carni innocenti". Il tema affrontato è certamente forte, ma la poetessa mostra di avere il pensiero e il linguaggio adeguati ad affrontarlo.Soprattutto a trasferire la riflessione sul contrasto (tra fragilità e aspirazione) dal prevalentemente privato al generale, dal sé all'uomo in quanto tale. Complimenti.
RispondiEliminaIl commento è di Giovanni D'Amiano, prezioso amico e poeta, che ringrazio!
EliminaGiuseppe Vetromile
grazie di cuore a tutti!
RispondiEliminaGreat post thhank you
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