Alfonsina Campisano Cancemi è una poetessa siciliana affermata,
autrice di alcune pubblicazioni di rilievo.Proponiamo qui di seguito alcuni
suoi testi poetici, nei quali risalta la sua impostazione lirica e il tema
della memoria, della natura e dell'amore.
Ai lettori il compito di aggiungere,
se lo desiderano, altre riflessioni e commenti.
Solitudine
Quante
volte discese la luna
nell'occhio
smarrito del viandante
che
nel brusio inesorabile
appendeva
corone
all'ombra
segreta delle foglie
e
un canto cercava
nell'acqua
del torrente…
una
voce di donna…
un
seno da baciare
sui
fieni piegati al vento dell'estate!...
Dolcissima
luna
dimentica
il tuo andare!
Risveglia sopite tenerezze
Risveglia sopite tenerezze
e
dònati – carezza di luce –
all'angosciata
solitudine…
***
Come
ramo straziato
Ferita
come
ramo straziato
fra
un vociare arrogante
e
un sinuoso ondeggiare di colori
mi
aggiro confusa
Fatico
a vedere l'azzurro glicine
che
appena ieri mi sorrideva
L'anima
chiude gelosa
i
teneri abbandoni
e
l'amaro senso
della
delusa attesa
mentre
inconsapevole
il
tempo
lascia
su deserti lidi
morte
conchiglie
***
Di
pane e miele
Sull'eterno
pianto del salice
riaccende
la luna i desideri
e
un gioco di memorie
-
complice il calicanto profumato –
scende
in fitti grappoli
sulla
mia stanca estate.
(In
quel tempo di carezze ed aquiloni
la
mia infanzia e il mio stupore…
la
tua figura antica
le
tue spalle ricurve
il
tuo sorriso
la
tua mano di pane e miele
il
tuo riposo una pianella di dolore
e
la vigile attesa nel guscio screpolato
della
sera…)
Scivolando
leggera
nella
notte silenziosa
riemerge
dal fondo una bimba.
Dietro
– a proteggerla – un volto.
Il
tuo, madre.
Di
amarti per sopravvivere
di
sciogliere al vento i tuoi capelli
di
baciare il tuo volto segnato
di
stringere le tue mani dolcissime
di
fermare il sangue che mi abbandona
di
rimorire in purità d'amore
ho
bisogno
In
quest'ora spalancata ai cieli
solo
di te, madre,
ho
urgente spietato bisogno!
(Dalla
raccolta "Schegge e diademi", Pegaso Editore, Caltagirone, 2009)
Alfonsina Campisano Cancemi è nata a Catania, ma vive a Caltagirone. E' stata docente di Lingua e Letteratura
Italiana e latina nei Licei. Ha promosso attività teatrali, utilizzando testi
classici, moderni ed anche di sua creazione. Collabora come redattrice ad alcune
riviste letterarie, ha svolto una serie di lezioni su argomenti storici,
artistici e letterari siciliani. Nel 1999, è stata ospite dell’Istituto
italiano di Cultura a Berlino. Scrive testi per musica contemporanea, alcuni
eseguiti anche da grandi formazioni teatrali.
Una poesia lirica, pregna di nostalgia e di ricordi, mai drammatica, nonostante la presenza di termini come " angosciata solitudine" "strazio" "spietato". Nei temi e nel tono si sente la passione per Leopardi...
RispondiEliminaUn profondo verseggiare, particolarmente gradito e apprezzato!
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