domenica 28 ottobre 2012

Bianca Madeccia e le sue "variazioni sul buio"


C'è un respiro cosmico, che avvolge tutto l'universo nel cui centro c'è l'uomo, in questi versi possenti e nello stesso tempo delicati, quasi volatili, di Bianca Madeccia. Una poesia, la sua, che va oltre ogni schema precostituito, ma soprattutto una poesia che innalza, e che sa fondare sulla parola e sull'immagine la sua potenza espressiva.
Proponiamo qui alcuni testi della poetessa, tratti dalle raccolte "Variazioni sul buio", "L'acqua e la pietra" e "Registro delle perdite", chiedendo ai nostri affezionati lettori di aggiungere qualche gradito commento.



Senza fine né un inizio
costantemente scagliata in differenti direzioni
la punta della freccia mostra
che da un punto all'altro del mondo
ogni azione, direzione e possibilità
di ogni momento, di sempre,
è solo un'altra deviazione temporanea degli eventi

(da “L’acqua e la pietra”, Lietocolle 2007)

*

Canto con i tuoi petali in gola
signora del sentiero, antitesi del giglio
vetro che vibri di tutti i suoni del mondo
nuvola che appare sulle città maledette
legno che presiedi i patiboli
ferro forgiato dai lampi
o rosa mistica
preserva la nostra voce
non restituirci
alla bianca sequenza delle ore morte
rendi fertile questa miseria
insegnaci una lingua
che questo secolo comprenda
oppure che termini ora il cantico
perché non ha più senso
questo monotono lamento
torni dunque il silenzio
a bruciare come il sale

(da “Variazioni sul buio”, Edizioni Contrasto 2009-10, edizione in e-book Nsf  2012)

*

Non mi perdo nell’oppio delle forme
nel bianco abisso l’esattezza è traccia
Filare, recidere il sudario quotidiano
un lino bianco che è poema per sepolture
dove ogni ornamento è crimine
Per ogni chiara scelta che s’annuncia
ce n’è una di segno opposto che io annullo
La mano decide, la falce precede e taglia
Tratteggio planimetrie, ragnatele tenaci
barche sconfinate dal luogo a loro destinato
vasti, intricati continenti percorsi da segni cristallini

(da “Variazioni sul buio”, Edizioni Contrasto 2009-10, edizione in e-book Nsf  2012)

*

Nello splendore bianco che riluce
nella goccia di latte vegetale
nell’avorio stanco dei lunatici
nel fervore degli erranti che non cercano di invertire la rotta
nello sguardo che trattiene lo slittamento dei ghiacciai
nelle acque avvelenate
nei climi maligni
nell’affanno rauco di chi non si separa da certi giorni certe ore del passato

Nel nero della terra
nella quiete delle anime impure
nel vasto disordine di acque

nelle litanie indecifrabili mormorate con voce sorda e spezzata
nell'ostinato vangare e rivangare l’orto logoro delle concessioni

pressando certi neri materiali nelle zone fragili della coscienza
oscure sostanze fermentate fatta di silenzio a cui risponde solo silenzio

ovunque e in tutto questo, da una città cinta da alte pietre
scavo scruto scrivo cerco ogni giorno in ogni lingua del mondo
un alfabeto che mi insegni della reputazione degli alberi
della misura della grazia di una nuvola antica
dei labirinti duraturi e luminosi dell'aria e delle acque

( 2012, dalla raccolta “Registro delle perdite”)

Bianca Madeccia, giornalista professionista, dal 1990 al 2002 è stata redattrice di “Avvenimenti” (ora Left) dove, tra le altre cose, è stata responsabile dell’inserto letterario Avvenimentilibri.
Scrittrice e ricercatrice visiva è autrice della raccolta poetica L’acqua e la pietra (Lietocolle), di Tempo plaquette d’arte a tiratura limitata con fotografie di Carlo Porrini (IlFiloDiPartenope), Dei tre modi del camminarti (Collezione di sabbia, FiloDiPartenope), di Variazioni sul buio, di Àncore stellari, edizione d’arte numerata (in collezione privata depositata presso il “Museo di Ronsard”, Tours, Francia, 2011) e di videopoemi  (alcuni visibili su youtube) che sono stati presentati in festival e rassegne di poesia italiana contemporanea.
Vincitrice nel 2010 della 25° edizione del premio nazionale di letteratura “Libero de Libero”, nel 2007 del premio nazionale “Fonopoli” con l’installazione di poesia visiva “Tessere il silenzio”, nel 2006 di “Culturexpress” premio nazionale della Fondazione Eni Enrico Mattei.
Nel 2009 il suo poemetto “Elektra.Digital.Suite. Quattordici scenari digitali e cinque quadri analogici” è stato selezionato per la finale della manifestazione internazionale “Forme uniche di continuità nello spazio” e musicato dal compositore polacco Jakub Polaczyk.
Suoi testi (poesia e microracconti) sono presenti in numerose antologie, tra le principali: “Fotoscritture” (Lietocolle 2005), “Stagioni” (Lietocolle, 2007), “Roma verso Milano” (Lietocolle 2007), “Albergo Europa: camere comunicanti”, (Fondazione Eni Mattei, 2007), “Verba Agrestia” (Lietocolle, ed. 2008, 2010), “Mundus. Poesie per un’etica del rifiuto” (Valtrend Editore, Napoli 2009), Carovana dei versi. Poesia in azione, (Abrigliasciolta, ed. 2009, 2010, 2011), La Settimana della Lingua italiana nel mondo, IX edizione, (Melbourne, 2009) a cura di Rosaria Lo Russo, Registro di Poesia N.3 (a cura di Gabriele Frasca, edizioni d’If, 2010), Il segreto delle fragole (Lietocolle, 2011 e 2013). Tra le sue pubblicazioni, il primo “Dizionario sessuato della lingua italiana” (Elettra Deiana, Bianca Madeccia, Marcella Mariani, Silverio Novelli e Edgardo Pellegrini ed. LIE, 1994). E’ stata inserita nel volume “Uno sguardo (dalla rete) sulla poesia italiana contemporanea (2006-2011)”, a cura del poeta e critico Stefano Guglielmin. Fa parte della Sil (Società delle letterate italiane).
Sue poesie, racconti, saggi e articoli sono stati pubblicati sulle riviste: Poesia di Crocetti, La Mosca di Milano, La Stampa, Ellin Selae, Ctonia, FemminartRewiev, Mangialibri e sui lit-blog e riviste letterarie presenti sul web: La dimora del tempo sospeso, Viadellebelledonne, Vico Acitillo, La poesia e lo spirito, Nazione Indiana, LucaniaArt, Blanc de ta nuque, Poesia 2.0. In radio suoi testi sono stati presentati a RaiRadio1 (2007) a Zapping da Aldo Forbice e su Rai 3 Suite (2010) da Nicola Campogrande.
Cura in rete “Epitaffi in video” un canale di videopoesia e reading d’autore.
Ha partecipato e partecipa a reading dal vivo in festival e rassegne in ogni parte d’Italia.
Dal 2008 è direttrice artistica del Festival nazionale di poesia contemporanea “Silenzi in forma di poesia” rassegna inserita nel “Maggio Sermonetano” (Sermoneta, Lt), manifestazione che ha cercato di portare alla luce voci, stili, generi, tendenze attualmente presenti nei cantieri della poesia italiana contemporanea.
Si sono occupati del suo lavoro: Angelo Favaro, Aky Vetere, Fortuna della Porta, Franco Vivona, Annamaria Ferramosca, Giovanni Nuscis, Ivano Mugnaini, Luciano Pagano, Mimmo Grasso, Leone D’Ambrosio, Cristina Contilli, Raffaele Piazza, Daniela Raimondi, Victoria Surliuga, Giorgio Bàrberi Squarotti, Maurizio Cucchi, Francesca Mazzucato, Giacomo Cerrai, Gian Paolo Grattarola, Roberto Bertoni, Giuseppe Napolitano, Sergio Zanone, Luisa Pianzola, Antonio Fiori, Stefano Guglielmin, Maria Grazia Calandrone.






4 commenti:

  1. Forte e chiara si leva la poesia di Bianca Madeccia, con tutto lo splendore di un cielo azzurrino, mi mescolano e s'intersecano striature di rosso sangue e di dolore. L'autrice ne esamina attraverso una scrittura attenta i frutti amari che questa terra desolata a volte ci offre, palesemente alternando inquietudine e sofferenza negli umani. Ma le sollecitazioni a promuovere le bellezze dell'anima attraversano incalzanti l'orchestrazione di questi versi che nella loro apparente drammaticità sanno anche intravedere le vie del sole, la straordinaria trasparenza di un profilo umano che smorzi le assenze e le sofferenze esistenziali. Una poesia che sa cogliere ombre e luci come tirocinio di crescita, di verità e di amore attraverso il pensiero poetante. Ninnj Di Stefano Busà

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  2. Un poetare coraggioso, la cui abbondanza di immagini non toglie efficacia e verticalità ai testi, sicuri della loro coerenza e della loro anima. Bello e delicato il tono minimo, senza estremismi e senza esasperazione di stile. Una poesia che indaga le misure piccole, uscendo vincitrice dalla battaglia contro l'abuso.

    Federica Giordano

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  3. Poesia ammiccante, fresca, estemporanea. Fa della metafora il nocciolo dei suoi intenti linguistico-novativi. Mi piace questa poesia nata da una voglia di ricerca e di metabolizzazione del presente per farlo futuro oltre i limiti del verbo. Che sforza la parola per adattarla alle meraviglie dell'anima. Mai appagata.

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  4. Vi ringrazio tutti. Ognuno ha saputo regalare una lettura differente, acuta e personale. Francamente confesso che non sono più abituata a ricevere commenti ai post in contemporanea, ed è una bella sensazione. Perché è vero che l'opera la fa chi guarda, chi legge, ma è bello ritrovare delle costanti nella somma degli sguardi. Grazie per l'ospitalità e per le letture. Preziosissime. Cordialmente. Bianca Madeccia

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Alda Merini vista da Ninnj Di Stefano Busà