Quando
si vive nei viavai della vita, accade che si inizia a percepire, invadere
d’anima il vento, il tempo, incontrare la notte col pensiero vagante, e sentire
“… nella scrittura la voce per il parto di un respiro stupito al tatto dei
giorni”.
È
così che Alessia Iuliano dà il via a un cammino di luoghi e sensazioni, di
rumori ed emozioni, di colori e odori che si fanno spazio tra i versi, e sembrano
innescare nel lettore il senso di inclusione, di compartecipazione di esistenze, affinché anche un fiore, le
parole, le statue, il silenzio, il muro, possano dare contributi e, in
particolare, fare dell’essere umano il mezzo per la loro esaltazione; perché
l’uomo e ogni parte che l’attorni possano sentirsi validi e simili nei
sentimenti, in quanto pezzo di un complesso e unito Essere. A conferma: “Quando
sarai vulnerabile …/ raccogli l’oleandro dai piedi / sul dubbio del cancello / perché
riconosca la strada / alle radici di casa.”
Ebbene,
l’oleandro, raccolto e non strappato, speranza – constatazione – convinzione che
possa come l’uomo sentire il bisogno del terreno, delle radici di casa e
accetti l’aiuto… perché io, ancora vulnerabile, possa trarre beneficio, stando
con lui, e salvarmi con la condivisione del sentimento.
Ottobre nei viavai infatti mantiene
costante la scia di un profondo e costante sentimento di appartenenza da parte
di ogni spazio che sia stato riempito o svuotato, di ogni finito che abbia preso parte alla vita e al tempo, e grazie a cui
si scopre “… quanto rumore sia morte…”, “…cos’è questo stupore alla gola…”, “…
l’odore carne del libro…”, che “Oggi ho paura di morire…”.
“Ma
ancora vale il respiro / O la vecchia nostalgia del presente…”, perché se è
vero che nel libro si alternano stati di frustrazione, entusiasmo, timore, meraviglia,
abbattimento, è anche constatabile che la rivelazione conclusiva di ogni
componimento, sia associabile a un grande ancoraggio al tempo presente, che
offre pur sempre la possibilità di un’altra verità, di un’altra ricerca, di
nuovi occhi per guardarsi intorno e fare strada e farsi fare strada da ogni
presenza che abbia colore, confini, un nome.
La
poesia di Alessia sembra infatti scritta di getto, nel senso più puro dello
scandire l’autenticità senza veli di un momento di riflessione che prende vita
su carta senza scrupolo, perché il lettore possa quasi rivivere con la stessa
vibrante emozione, l’intensità di una condizione proposta.
“Eppure
senza punteggiatura giurava / col ventaglio delle vocali amo / amo, eternamente
amo / entrambi.” Chi? I viavai e gli attori probabilmente. È questo un bel
copione per raccontare e presentare momenti di vita di casa, a casa nel mondo, dove
gli occhi giurano e scongiurano, i capelli sono al vento e la mente prende
parte, senza corpo, al tornado di anime poetiche che sorreggono l’universo.
(Ilaria
Vassallo)
Riportiamo qui di seguito alcuni testi tratti da "Ottobre nei viavai", di Alessia Iuliano, RPlibri
Poi
la notte ha provato clemenza
l’altro
ieri ad esempio dormiva
come
angeli bambini
nella
scrittura la voce
per
il parto di un respiro
stupito
al tatto dei giorni.
***
Quando
sarai vulnerabile
a
questa parola ti prego
raccogli
l’oleandro dai piedi
sul
dubbio del cancello
perché
riconosca la strada
alle
radici di casa.
***
Mi
hai insegnato tu
quanto
rumore sia morte.
E
prima di lei
il
bello ideale, più in alto
non
valgono polveri
né
letture o implacabili sconfitte
il
mare – almeno il mare!
lo
smeraldo
che
in tutto il vicinato
farebbe
invidia di noi.
***
Hanno
spento le luci
nella
hall dell’Olimpo
i
cieli piangono risposte
sulle
mezzelune dei colli ma
tu
non puoi sentirle, tu riposi
finalmente
cullato
in
nome di quel patto antico.
Alessia
Iuliano è nata a Termoli. Ama la bellezza inafferrabile delle cose quando
Meraviglia e Bellezza sono irrivelazioni. Si occupa di poesia, musicoterapia,
graphic e web design. Collabora con diverse riviste di settore come articolista
e traduttrice. Ha tradotto e curato in lingua italiana, per edizioni di
pagina, Il ladro di ombre, vincitore del premio “E. Morante Ragazzi”. Suoi
testi hanno ricevuto importanti Premi e riconoscimenti nazionali. È presente in
numerose antologie e riviste on line. Vincitrice del premio “Le stanze del
tempo 2016”, ha pubblicato l’opera prima Non negare nessuno, CartaCanta,
2016.
Ilaria
Vassallo (1998) è nata a Nola e vive a Tufino, in provincia di Napoli. Sin dai
primi anni dell’adolescenza, nutre una passione intensa per la scrittura
poetica accompagnata da letture e studi su poeti contemporanei. Studentessa
dell'Università Federico ll di Napoli, ha frequentato durante gli anni del liceo
il “Laboratorio di poesia” del poeta e critico Carlangelo Mauro. È stato
pubblicato sul n. 33, giugno 2017 di «Capoverso – rivista di scritture
poetiche», un suo saggio sulla poesia di Maurizio Cucchi. La sua opera prima è
"Una muta vitalità", La vita felice 2017.
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