Già in Promessa di dire (Book Editore, 2016), avemmo modo di notare questo movimento del suo animo in tendenza verso il “desiderio” (“Il desiderio del tempo in attesa del disgelo”… https://transitipoetici.blogspot.com/2022/04/stefania-bortoli-e-la-sua-promessa-di.html del 25/4/22), e che ora si concretizza diramandosi in tutta la raccolta, esaltando ancora di più l’anelito della sua ricerca di un luogo (o meglio, un non luogo) dove vi si possano concentrare tutte le positività (i desideri) del mondo, in tutte le sue manifestazioni. E allora è indicativa anche la suddivisione della raccolta in varie sezioni, o meglio aspetti di questa realtà: “Il giardino dell’attesa”, “Canto del silenzio”, “Confini d’acque e isole”, “L’amore accade”, “La vita tenace”: tutte particolarità di fatti, di luoghi, di sentimenti, di riflessioni, che confluiscono nella grande aspettativa, o desiderio, di una realtà finalmente autentica, piena e del tutto aderente alle proprie visioni.
La poesia è un mare che bagna territori sconosciuti, ma che si intuiscono, sognandoli e prevedendoli, proprio grazie ad essa. La poesia dolce, melodica, intelligente e perspicace di Stefania Bortoli, in Desiderare, raggiunge e lambisce questi territori, i propri e anche quelli universalmente da condividere, in forza della sua potenzialità ad indicare, a suggerire, ad alludere ciò che di bello e di grande, di nobile, sta fuori di noi, a cui tendiamo progressivamente, per esserne sempre degni in un mondo che ancora tende a ripiegarsi sulla sua nullità.
Si era addormentata
fuori dal tempo l’anima perduta
Dentro l’inconscio sogno
come profondo sonno
cieco
velato nei varchi dei sogni
Nelle vene esangui
l’eco remoto
del mio cuore desolato
In un’altra parte del tempo
aspettava una rosa purpurea d’aprile
***
Libera i tuoi occhi che vedono
l’ombra più scura
dove è intensa la luce
A gennaio
il seme è fiducioso
e riposa sotto la neve nel gelo della notte
Finalmente il giardino
dell’attesa
è solitario – vuoto
Custodisce,
coltiva la mia solitudine allargando le braccia
Ai luoghi imprevedibili
si radica la parola poetica
immergendosi nell’ascolto
delle voci umane e delle ferite della terra
***
Ieri notte mi è venuto a cercare
un sogno color rosa
con un treno carico di animali.
Era segreta la destinazione –
forse andavano in un luogo di montagna.
Eppure, quel frammento di roccia
frantumata – ricoperta d’erica
mi ha condotta nel luogo di un ricordo perduto.
Mi sono ritrovata a salire
dove cresce indomita l’erica rossa – solitaria.
A marzo,
sfugge il canto degli uccelli
alle impervie
rocce
sale dalla terra riarsa – deposita germogli e semi.
Ecco la tenacia della natura selvatica
in attesa di
una lenta pioggia…
***
Quelle voci erano sussurri
lingue familiari ascoltate – interiorizzate.
Mi proteggevano
come una fantasia d’armonia
mentre tracciavano destini del desiderio
sotto la sabbia.
Ci pensò il corpo e la parola
a trasformare tutto ciò che non mi assomigliava.
A dare un nome alla passione
del possibile
all’isola innominabile – inattesa.
E alla voce umana che esce dal mio corpo.
***
Non dimenticare
che esiste la linea di un orizzonte
sotto la casa che s’apre al cielo stellato
una striscia di terra feconda
sotto i piedi dell’Angelo
L’Angelo dell’ultimo silenzio ripone le ali
ora riposa –
o forse è in attesa?
Senza sforzo vede –
si offre alla necessità del volo
respira la vista in te smarrita
Al suo sguardo non sfuggono
le verità nascoste – il peso di una foglia
***
Nei campi incolti – lungo corsi d’acqua
crescono le margherite dei fossi
– i topinambur
selvatici –
insieme li abbiamo trovati
nel vivo sole
d’autunno
A novembre
mi fermo con la soletudine
dell’heliantus:
si inchina a ricevere
la luce rara – ormai sparsa nel
vento
Stefania Bortoli, Desiderare, Arcipelago Itaca Edizioni,
2023; prefazione di Alfredo Rienzi
Stefania Bortoli è nata a Thiene e vive a Pove del Grappa. Si è laureata in Pedagogia all’Università di Padova ed è stata docente di Lettere al Liceo Artistico.
Sue precedenti pubblicazioni: Voci d’assenza, 2012; Con la promessa di dire, 2016.
Sue poesie sono presenti in blog letterari quali “Di Sesta e di Settima grandezza”, “Blanc de ta nuque”, “Perigeion”, e nell’Antologia “Transiti Poetici” Vol. XXVII (2021).
Partecipa a rassegne, letture e incontri di poesia.