Accogliamo oggi in questo spazio letterario la poesia di una giovane autrice napoletana, Rita Nappi, che ha già all'attivo diversi riconoscimenti e una interessante pubblicazione edita da deComporre, "I miei orizzonti di... versi".
Riportiamo qui di seguito una breve riflessione critica sulla sua poesia.
Come spesso accade, il titolo di un libro, specialmente un
libro di poesie, racchiude in esso il programma, l'argomento che l'autore, o
l'autrice nel nostro caso, intende proporre, soprattutto a se stessa, e poi al
lettore, rendendo partecipi gli altri del proprio sentire interiore.
Ora abbiamo questi "Orizzonti di..versi", titolo poeticamente
ambiguo perché gioca con le parole: orizzonti diversi nel senso di altri
orizzonti, orizzonti che stanno al di lè della propria quotidianità, ma nello
stesso tempo, orizzonti costruiti o meglio ricostruiti con l'abilità e
l'efficacia della poesia: di "versi", appunto.
Rita Nappi affronta quindi, con questa sua prima originale
pubblicazione, i suoi orizzonti, e lo fa partendo dal suo mondo interiore,
affacciandosi ad una finestra ideale o virtuale, da cui poter osservare
l’esterno, ma con gli occhi sensibili e attenti del poeta, cioè di una persona
che è in grado di interrogarsi in profondità per poter poi offrire agli altri
il suo punto di vista, in modo creativo, artistico, con una luce di verità in
più, insomma.
La sua poesia affronta quindi angolature diverse, lacerti e
spiragli del mondo esterno, esperienze di viaggio e considerazioni sulla città.
Ma in particolare, tutti questi panorami sono alla fine intrisi d’amore, o in
qualche modo la nostra poetessa fa sì che l’amore ne diventi riferimento
essenziale, argomento portante di tutto il suo dettato poetico. E in effetti, è
l’amore in fin dei conti che anima e illumina tutte le sue poesie…
Il lavoro di Rita non è quindi organizzato per sezioni o per
capitoli, ma costituisce una raccolta completa che spazia su vari fronti, e il
legame sotterraneo che accomuna le singole liriche è il suo stesso stile, la
sua stessa corposità che si evidenzia nei versi quasi sempre lunghi e sostenuti,
a dimostrare la necessità da parte dell’autrice di un discorso esaustivo e
dettagliato che non può esaurirsi in una semplice e probabilmente incompleta
sintesi del contenuto poetico. Con ciò non voglio dire che la poesia di Rita
sia inutilmente pesante e densa di ridondanze, sapientemente evitate. E’ una
poesia che comunque appare ben bilanciata e armoniosa, piacevole da leggere e
ascoltare, comunicativa e coinvolgente. Le sue esperienze di vita, la sua
quotidianità, i suoi affetti profondi, l’amore, le gioie e le delusioni, sono
efficacemente trasfuse nell’atto creativo poetico, da cui ne risulta una poesia
affatto formale e statica, ma capace di offrire spunti riflessivi di notevole
importanza.
La mia essenza
Io dico e voi disponete le mie parole come volete.
Ciò che sono non riflette sul mio corpo,
se volete trovarne un pezzo,
se volete scorgerne l'essenza: iniziate dagli occhi...
Io mostro, spazio, vesto sentimenti;
l'abito da corte è la mia anima,
quel che vedete non sono ornamenti e rose.
Ho la mia spilla sul petto e il manico da giullare.
E voi siete corte e io istrione.
Chi vuol vedere, veda.
Chi vuol amare, ami.
Chi vuol restare, resti.
Io attingo l'estro e voi ne abusate.
Non cerco un fiore,
porgetemi gratitudine.
***
E ti rivedo
E ti rivedo sbiadita nella mente,
una foto in grigio tra pensieri e speranze.
Un ricordo, un solo respiro lontano.
In mezzo a tanti fogli, ti rivedo...
In quelle parole scritte e mai dette,
in quelle ripetute e non ascoltate,
nei rimorsi dei perché...
Nelle rose e nelle orchidee stipate nei cassetti,
c'è ancora il tuo odore.
Quel profumo radicato fin dentro ai polmoni!
E ti rivedo tra le dita, tra i capelli,
nei riflessi delle vetrine...
Nei giorni torbidi di lacrime e fango.
Piove là fuori.
E ti rivedo nei silenzi della tua assenza.
***
Sono di un altro universo
Sono nata qui, in questa terra arida;
non c'è acqua per me che appartengo a un altro universo.
Sento qualcosa che mi brucia dentro,
che vuole gridare...
Solo il vento può asciugare queste lacrime.
Vedo queste nuvole che scappano,
come se mi schivassero...
E mi ritrovo qui, tra le mura della mia stanza.
Mi osservate e giudicate.
Ridete di me, mi disprezzate.
Ecco: mi odiate!
Voi parlate di giustizia,
di morale e di perfezione...
Resto sola contro tutti,
ma al centro del mio mondo trovo te
che mi dai luce e risplendi nei miei giorni.
Sei tu... mio sogno!
Rita Nappi è nata e vive a Napoli. Appassionata di scrittura sin dall'adolescenza, ha partecipato a premi letterari internazionali e nazionali di poesia, ricevendo numerosi attestati e menzioni di merito. Laureanda in Mediazione Linguistica e Culturale presso l'Orientale di Napoli, è stata inserita in diverse antologie poetiche.