Ecco dunque una nuova Lucianna
Argentino: nuova non nel senso di rinnovata o diversa, ma certamente
perché ha espanso ancora di più la sua ricerca tematica,
arricchendo il suo ambito poetico con nuove esperienze e nuove
ispirazioni creative. Quello che fa un poeta vero è indagarsi in
continuità, tentando nuovi stimoli e compiendo ricerche sempre più
approfondite nel proprio intimo, onde trarne la perla (poetica) da
offrire a tutti ma che soprattutto si aggiungerà alla collana
preziosa della propria vita artistica e letteraria. Mai fermarsi e
trascurare il richiamo interiore (ispirazione?) che sollecita,
esorta, spinge a iniziare il lavoro creativo. Lucianna Argentino, che
è poetessa sensibile e preparata, lo sa benissimo e quindi anche lei
non può sottrarsi all'impresa, affascinante, misteriosa certe volte,
stimolante e, direi, improrogabile, di tentare nuove escursioni nel
mondo interiore ed esteriore, di solcare nuovi territori, di sognare
nuovi sogni e nuove utopie, di immaginare nuove realtà e, nello
stesso tempo, di riconsiderare nuovi aspetti della storia quotidiana
in cui lei stessa è immersa, insieme a tutti gli altri.
E la storia di ogni poeta che abbia un
minimo di esperienza artistica e letteraria, che viva la poesia in
modo serio e impegnativo, non può che snodarsi così, attraverso i
vari piani della ricerca di sé, del senso del mondo, dei sentimenti
che pervadono l'animo umano, degli aspetti e dei comparti della vita
quotidiana che magari sono sfuggiti alle prime analisi. Lucianna
Argentino, che non è assolutamente poeta superficiale, ha necessità
di cercare sempre oltre, di saggiare nuove connessioni e nuove entità
di rapporti tra il suo cuore, la sua anima, e il mondo esteriore,
cercando di capire meglio cosa c'è ancora da considerare, da
sacralizzare. E la poesia chiama, la interpella, le mostra questi
nuovi lacerti, questi nuovi spaccati di vita che forse prima lei, la
nostra brava autrice, aveva sottovalutato o soltanto intuito. Ma ora
che il frutto è maturo, ora che la sua competenza e la sua
esperienza letteraria glielo possono permettere, ecco che le nasce un
nuovo progetto poetico, che si è materializzato in questo
interessante e densissimo volumetto: In canto a te, edito da Samuele,
una Casa Editrice di tutto rispetto che ha in catalogo Nomi
prestigiosi del panorama poetico italiano contemporaneo.
Ma entrando brevemente nei dettagli, il
tema dell'amore, nel senso più ampio, come pure viene accennato
nell'ottima prefazione di Gabriella Musetti quando parla di Gaspara
Stampa e del codice petrarchesco a proposito del parlar d'amore,
entra sempre, prima o poi, nei registri e nelle ricerche di un poeta
che si rispetti, e pertanto anche la nostra brava poetessa romana non
poteva non rimanerne interessata. In canto a te è da considerarsi un
vero poema d'amore, alla stregua del Canzoniere, tanto per rimanere
in linea con la prefatrice, ma naturalmente in modo diverso per
stile, dettato, struttura e, soprattutto, per le incursioni che la
Argentino propone, coraggiosamente e con grande eleganza e arguzia,
nei vari e molteplici aspetti del tema. Per esempio, l'eros. "Pelle
a pelle quando il desiderio / si quieta – appagato – / il mio
capo sul suo petto / le sue braccia attorno al mio corpo…"
(pag. 42). Non è affatto facile trattare l'eros in poesia, lo si sa
benissimo, in quanto si rischia da una parte di cadere nella
volgarità, dall'altra nella banalità o nella mancanza di grazia.
Lucianna Argentino ha voluto sperimentare, e aggiungo con grande
merito, la tematica dell'amore spingendo forte l'acceleratore della
sua intuizione creativa fino a raggiungere velocità elevatissime,
metaforicamente parlando, per le quali si potrebbe correre il rischio
di impattare contro un muro di indecenza. Ma Lucianna Argentino è
brava e attenta guidatrice e riesce a incanalare la sua verve
poetica nella giusta e misurata direzione, pur addentrandosi molto
all'interno del discorso erotico. Discorso che viene esplicitato in
diversi modi, in particolare attraverso il rapporto lui-lei
visto, descritto e vissuto da una lei che esalta carne e spirito fino
ad affermare "di essere due nell'uno".
Lucianna Argentino chiama a raccolta
tutto il fervore, tutto il magma erotico che ribolle nel suo intimo,
incanalandolo sagacemente e con grande eleganza di stile nel suo
dettato poetico, sempre infiammato e pungente, ma ben controllato e
indirizzato dalla sua sapienza letteraria.
Il dettato poetico dell'Argentino, in
questo libro, è il suo solito, un'impronta sua originale ben
distinguibile, uno stile di scrittura elevato grazie al quale subito
si riconosce la qualità ottima del suo dire: un'esposizione diretta
e penetrante. I testi poetici si alternano di tanto in tanto con dei
brani di prosa poetica che, in qualche modo, introducono i brani
successivi. Ma vi è dell'altro, in questo libro che, nonostante la
piccola ma elegante veste tipografica, caratteristica tipica della
Collana della Samuele Editore, meraviglia sempre di più per lo
spessore davvero alto del contenuto: un poema nel poema: Il Poema
della luce o del terorema della ricorrenza, posto al termine del
libro, dal quale teorema fisico, la nostra brava Lucianna trova
ispirazione per un lungo racconto poetico. Ma lasciamo ora ai nostri
affezionati lettori di proporre ulteriori commenti, dopo aver letto
il libro o i testi poetici che riportiamo qui di seguito.
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Perdonami
per non aver compreso allora
quanto profondo fosse l'amore
questo che ha attraversato
primavere renitenti e inverni caparbi
e approda ora alla nostra estate piena
con lo stesso volto
gli occhi arrossati dal rimpianto
le mani giunte in preghiera
per la grazia del qui e ora
noi liberi dal per sempre
ché eterno sarà l'essere stati.
***
Mi tiene
in cattività il corpo di lui
in cui sto fiera e indomita
finché afferrandomi i fianchi libera il desiderio
e lo sento dilatarsi nelle viscere
accolgo il suo volere nel mio, a lui mi piego
spiego la mappa del nucleo ventromediale
ed è volo radente – saliva e sudore –
la gioia feroce – la lotta e la furia
la rabbia pacifica – di essere due nell'uno
che sfugge all'amplesso.
Poi. La santità dell'abbraccio.
***
Non hanno
lettere le parole
che le sue mani tracciano sul mio corpo.
Sono fuoco aria acqua terra
elementi primi di ciò che nasce e si separa
– quadruplice radice di ogni pensiero
che in noi si fa carne incorruttibile
e gioca con la sana imperfezione del tempo
– noi sfera dell'universo in espansione
nella materia oscura del nostro domani.
***
Mi offro
alla sua lingua
mentre la mia erige il suo desiderio
lava nella mia bocca
– lui Efesto a dimora nelle mie viscere
addolcisce il metallo di quanto in me non ha pace
e batte, batte il ritmo,
scandisce la musica composta
dai nostri strumenti accordati
fino alla sosta improvvisa che fa il respiro
quando la sua carne affonda nella mia carne.
***
Strega
folle brucio sul rogo del suo corpo,
sfavillo felice sotto il crepitìo delle sue mani
ardo di sapienza verticale
nella combustione dell'abbraccio esotermico
– lui il legno io la pietra focaia.
Danzo il sabba senza giudizio
attorno al fuoco mistico del noi veggente
l'estasi terrena – io e lui complici
nell'infinita scienza della carne.
(Testi tratti da In canto a te, di Lucianna Argentino, Samuele Editore,
2019; prefazione di Gabriella Musetti)
Lucianna Argentino è nata a
Roma nel 1962. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: “Gli
argini del tempo” (ed. Totem, 1991) con la prefazione di Gianfranco
Cotronei; “Biografia a margine” (Fermenti Editrice, 1994) con la
prefazione di Dario Bellezza; “Mutamento” ((Fermenti
Editrice,1999) con la prefazione di Mariella Bettarini e postfazione
di Plinio Perilli; “Verso Penuel” (edizioni dell’Oleandro 2003)
con la prefazione di Dante Maffia; “Diario inverso” (Manni
editori, 2006), con la prefazione di Marco Guzzi; “L'ospite
indocile” (Passigli, 2012) con una nota di Anna Maria Farabbi; il
poemetto “Abele” (Ed. Progetto Cultura, Le gemme 2015) con la
prefazione di Alessandro Zaccuri; “Le stanze inquiete” (Edizioni
La Vita Felice, 2016); “Il volo dell’allodola” (Edizioni Segno,
2019) con la prefazione di Gianni Maritati; “In canto a te”
(Samuele Editore, 2019. Il 29 settembre del 2019 le è stato
assegnato il Premio Caro Poeta 2018 durante la quinta edizione di “La
parola che non muore” Festival a cura di Massimo Arcangeli e
Raffaello Palumbo Mosca presso il Borgo La Commenda (Montefiascone,
Viterbo).
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