domenica 6 ottobre 2013

L'irlandese Eamonn Lynskey

Tornando ai poeti esteri, presentiamo qui una interessante voce irlandese: Eamonn Lynskey, che ho avuto il grande piacere di conoscere anni fa, durante una suo viaggio a Napoli. C'è stato con lui, in quest'ultimo periodo, un fitto scambio di testi poetici e di riflessioni, e l'intesa tra di noi sul ruolo della poesia in generale e sul suo evolversi, è stata ottima e proficua, nonostante le difficoltà comunicative di entrambi a causa delle lingue diverse. Ci siamo rivisti ultimamente, sempre a Napoli, e abbiamo a lungo discusso sull'eventualità di seguire un progetto comune di interscambio poetico.
Pubblichiamo qui alcuni suoi testi nella lingua originale, tratti dall'ultima raccolta "And Suddenly the Sun Again", con traduzione in italiano eseguita dall'autore ma riveduta in alcuni punti da me.
La sua poesia, come si potrà notare, è una poesia dell'immediato, della cronaca, del quotidiano, dove spiccano le memorie e i sentimenti, resi con un linguaggio diretto e personale.
Saranno graditi, come sempre, commenti e riflessioni di tutti voi che seguite da tempo questo mio spazio poetico.


New-mown grass


New-mown grass, and once again my head
is filled with smells and sunlight and myself
grown small - Those endless summer afternoons
we built our houses, fortresses and castles
from the grass that lay in fresh-cut mounds
in Islandbridge Memorial Park, my mather
reading romances to keep her mind away
from bills and household worries and away
from him that moment working down the mines

in Lancashire, and his letter that hadn't come.

Erba appena tagliata

Erba appena tagliata, e di nuovo la mia testa
si riempie degli odori, della luce del sole e di me stesso
diventato piccolo - Quei pomeriggi d'estate interminabili
quando noi costruivamo case, fortini e castelli
con l'erba ammucchiata in colline fresche
nel Memorial Park di Islandbridge,
mentre mia madre leggeva romanzi per distrarsi
dalle bollette e dalle ansie di casa, e per non pensare a lui
che in quel momento lavorava in fondo alle miniere
del Lancashire, e alla sua lettera che ancora non arrivava.

Daffodils Along the M50

I never see the daffodils line up
along the motorway but I remember them
that day I drove to work distraught
becouse I'd phoned the week before to say
I'd call to see you sometime soon, but didn't.

They deck the highways every year I think
to tell us something good about ourselves -
despite all evidence to the contrary:
our day-to-day dishonesties, deceits,
our unintended cruelties, neglects.

And every year they tell us to keep close
our friends because we do not know the day,
the hour they will be thieved away, and we
be left alone with those to whom our stay
or passing is a matter of small moment.


Narcisi lungo l'autostrada

Non vedo mai i narcisi in fila
lungo l'autostrada, ma li ricordo
quel giorno che ho guidato sconvolto
perché ti avevo telefonato la settimana prima per dire
che ti avrei visto presto, ma non l'ho fatto.

Decorano le strade ogni anno, penso,
per dirci qualcosa di buono su di noi -
nonostante tutto dimostri il contrario:
le nostre quotidiane disonestà, truffe,
le nostre inconsce crudeltà e trascuratezze.

E ogni anno ci dicono di tenere vicino
i nostri amici, perché non sappiamo né il giorno,
né l'ora che andranno via da noi, e noi
rimaniamo soli con quelli per i quali il nostro stare
o andare, è cosa di piccola importanza.


Times I Hear of Lives Lost

("35 miners die in Ukraine coal mine fire near Kiev",
"25 coal miners killed in north-eastern China" - News reports)

Times I hear of lives lost
underground I hear again
the iron cage clang shut, I hear
you telling of the fear that struck

the earth each time the cables tightened
overhead. Again, I see you
and your fellow colliers
descend through levelled ages, faces

grey with dust no razor gleaned,
no water cleaned - I feel the pick
and shovel cramped against your skull.

 ***

At home on holidays you puzzled
over diagrams I'd made
at school until suddenly you laughed.
"Why, dammit! That's a Davy Lamp!"

Two weeks of holidays and then
the suitcase in the hallway, then
the letters stamped in Manchester
or mining towns in Wales. Some nights

I see you climb from my dark reservoir
of loss, your shoulders cloaked with coal dust,
lamp in hand. I always call
to you. You always turn away.

A volte sento di vite perse

("35 minatori morti in Ucraina, vicino a Kiev",
"25 minatori di carbone uccisi nel Nord-Est della Cina" - titoli di giornali)

A volte sento di vite perse
sottoterra sento di nuovo
la gabbia di ferro che si chiude con fragore, e ti sento
raccontarmi la paura che struggeva

il cuore ogni volta che i cavi si tendevano
in alto. Di nuovo vedo te
e i tuoi compagni di lavoro
scendere tra gli strati livellati, facce

grigie di polvere che il rasoio mai rasava,
l'acqua mai puliva - Sento il piccone
e la pala appesi alla tua giacca,
il casco ben fissato alla tua testa.

A casa, in vacanza, un disegno
che avevo fatto a scuola, ti ha lasciato
perplesso, fino a che hai riso:
"Accidenti! Quella è una Davy Lamp!"

***

Due settimane di vacanza e poi
la valigia nell'entrata, poi
quelle lettere affrancate Manchester
o paesi di miniere in Galles. Qualche notte

ti vedo risalire dal buio, dietro
il mio serbatoio d'ossigeno vuoto,
le tue spalle coperte di polvere di carbone,
lampada Davy in mano. Sempre ti chiamo.
Ma sempre ti giri dall'altra parte.

Eamonn Lynskey è nato a Dublino nel 1949. Scrive poesie fin dal 1980; la sua prima raccolta poetica ("Dispatches & Recollection") è stata pubblicata da Lapwing (Belfast) nel 1998. "And Suddenly the Sun Again", Seven Towers Publication Editore, 2010, è la sua seconda raccolta poetica.

3 commenti:

  1. Davvero dei bei testi, forse perché l'Irlanda è uno dei paesi che più mi è rimasto nel cuore.Poesia colloquiale, diretta.
    Gerardo Santella

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  2. Poesie di un realismo lirico fresco e felice, anche se intriso, come lo deve la buona poesia, di riferimenti che accostano il poeta ad una natura vibratile e inquieta per le aspettative, le soluzioni e le sottrazioni del fatto di esistere.
    Complimenti
    Nazzario Pardini

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  3. Leggo in traduzione, e quindi posso esprimere qualche sensazione più che un commento complessivo. In ogni modo, mi colpisce la forza evocativa che si distribuisce in figurazioni ed immagini di grande efficacia, le quali si collocano in un consono e realistico contesto naturale, degno "paesaggio" di sentimenti profondi e intensi, anche se contenuti da matura consapevolezza e da una lucida, ma partecipe, visione della vita.
    Pasquale Balestriere

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