Il Premio è stato fondato da Bonifacio Vincenzi, direttore editoriale di Macabor nonché poeta e attivissimo operatore culturale che si prodiga da anni nell’organizzare importanti incontri ed eventi letterari, in particolare nel nostro sud peninsulare, e validissimi premi letterari, quali, appunto, il Pollino.
La pubblicazione di questo libro è, tra l’altro, il risultato di un lavoro intenso e certosino, di altissima qualità, il che sta a denotare la grande serietà e professionalità degli organizzatori del Premio, laddove ben difficilmente, in altre iniziative del genere, seppur lodevoli e validissime, è possibile che l’autore premiato riceva un così ampio trattamento critico-letterario.
In questo libro, infatti, c’è praticamente tutta l’attività letteraria di Brina Maurer, almeno fino al 2025. Sono esaurientemente riportate note critiche sulla sua attività, scritte da personalità importanti del panorama letterario nazionale, e poi vi è un dettagliato curriculum con i premi e i riconoscimenti ottenuti. La figura dell’autrice e la relativa vena letteraria sono ampiamente descritte nelle prefazioni e introduzioni di Angela Greco AnGre e Caterina Lazzarini, curatrici del libro.
Chiude il volume una interessante sezione antologica con brani poetici e di narrativa tratti dalle ultime opere dell’Autrice.
Soltanto per motivi di spazio, e per offrire ai nostri lettori qualche esempio di buona poesia, riportiamo qui di seguito alcuni versi.
Da L’innocenza usurpata, 2021
(La stesura del libro risale al periodo ottobre-novembre
2017)
Crocifissione blasfema
Con le unghie spezzate e i denti insanguinati
la ragazza aveva difeso
la sua inviolabilità
soltanto nella finzione del pensiero.
Nella realtà, invece,
il respiro soffocato
e la paralisi
l’avevano salvata
fingendosi morta.
Poi una vita agra,
spesa a dimenticare e nascondere
il proprio corpo,
ma non le sue ferite.
Sanguina,
il mosaico di vetri aguzzi,
e l’anima oscilla
come carne appesa al gancio.
Senzafigli, ella desta invidie
e accuse di egoismo,
come se la sua testa,
servita su un vassoio d’amianto
al mattatoio,
non fosse mai stata sulle spalle.
Senzasesso, ella irrita persino
la donna che scruta
nel suo ventre:
–ecografia di vergine adulta
brucia la santità
sull’altare della follia –.
E gli anelli
non chiudono
la perfezione,
bensì creano supporti,
che divengono ceppi alle caviglie.
Per piedi ancora inchiodati
al trauma
della croce.
***
A merenda, dalla mamma
Non gli bastava
la pelle di animali abbattuti
a fini alimentari,
da prendere a calci.
I ragazzini del quartiere
Italian History X,
annoiati in un pomeriggio assolato
di inizio estate,
catturarono
un inerme gattino di strada,
per disputare
la partita della loro vita.
La creatura
–poco più che cucciolo e già orfano,
miracolosamente sopravvissuto
a un difficile inverno –
si era fidata
di quel sorriso e di quelle mani.
Ma poco dopo il branco
–tutto umano –
se lo passò di piede in piede,
in un cerchio di fratellanza
che garantiva l’impunità.
L’ultimo colpo di tacco
e il lancio più lungo.
Poi ognuno a casa propria,
dalla mamma per l’ora del tè.
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