domenica 29 agosto 2021

La realtà tecnologica e globalizzata nella poesia della giovane Martina Natale

Con un linguaggio poetico svelto, determinato e moderno, Martina Natale, giovane poetessa napoletana, propone ai nostri lettori alcuni brani inediti della sua recente produzione poetica. Sempre disponibili ad accogliere qui su Transiti Poetici nuove voci, anche al loro esordio, in particolare quando in loro già si intravedono quei semi, quelle tracce che denotano l’inizio di un cammino sicuro e consapevole lungo l’impervia strada del fare poesia, con vero piacere prendiamo in buona considerazione questi versi, peraltro già apprezzati e applauditi in diverse occasioni di incontri letterari a Napoli e in Campania.
La nostra giovane poetessa si è già distinta in alcuni concorsi letterari come “Poesia a Napoli” organizzato dall’Editore Guida, ed inoltre ha pubblicato una sua prima interessante raccolta poetica. Dimostra dunque di avere un dettato poetico originale, adeguato ai tempi, sia nei contenuti che nell’espressione, descrivendo con i suoi versi piuttosto asciutti, una realtà quasi asettica e fredda, invasa ormai dalla tecnologia e dal consumismo, in cui è ormai difficile anche il dialogo e il rapporto umano.
Una poesia quasi di denuncia, dunque, in cui traspare un leggero velo di amarezza per come sia andato perso ogni colore, ogni illuminazione, ogni sentimento, in un mondo sempre più chiuso e superficiale. I versi si susseguono frettolosi, saltando da una microrealtà all’altra, da un flash all’altro, con una tensione costante e pungente, non priva di una certa ironia.



Riti


Più che viaggiare in sé,
Sono le voci
Del personale di volo
Che ti infondono coraggio.
Con formule predefinite in un inglese locale,
Ti comunicano
Di slacciare le cinture,
Che l'aereo sta planando
In un tempo senza ostacoli.

Sono prodotti della globalizzazione customizzati,
Cereali con una determinata quantità
Di zucchero e sale.

Passeggi tra le parole,
Il messaggio risuona nel cuore.
Allentiamo la pressione.
Gli affanni emettono odori di erbe,
Geranio, moquette e,
Immancabile, l'alcol.

Già da qualche ora
Ho i documenti alla mano.
Sistemo il mio bagaglio,
Di modo che sia raggiungibile
E che non infastidisca nessuno.

Respiro e questa è la sensazione
Se chiudo gli occhi.

Riti
Durante una sessione di stretching.
È come se la gente atea, tesa,
In ginocchio, pregasse.


***

Burlesque

La venditrice di abiti vintage:
Incantatrice del centro storico.
Rifornisce danzatrici di burlesque:

Odalische che tengono colti corsi online e propongono contenuti,
Per predicare, a ragione, la libera espressione
Della propria sensualità.

Per quanto idealizzare le persone
Identifichi la permanenza della capacità di lasciarsi affascinare,
Fatico a ricordarmi di non pendere mai dalle labbra di nessuno.

In questo caso, nonostante - come già noto -
La presunta seta fosse 100% poliestere
Resta il fascino, il valore ecologico e l'aspetto ricercato
Del fast fashion d'epoca


***


Albero, how to

Quando
Adorno l’albero
Di Natale,
Ne dispiego i rami
Sintetici
Come gli aculei
D’un istrice.

Innanzitutto,
Partendo dall’alto,
La coreo consiste
Nel girare
Attorno al tronco
Di metallo,
Sistemando le luci
Colorate.

Tutti gli addobbi alati
- Aeroplani, putti,
Angeli e pennuti -
Li posiziono
Nella parte alta
Del fusto.

(Un distinguo
Per le decorazioni
Ritraenti clerici:
Quelle vanno
Al piano terra)

Quindi,
Procedo
Per zone:

Dietro,
La nota retrò
Della finta
Frutta candita;

Davanti,
Ci si sbizzarrisce
Con decorazioni sublimi:
La casetta coi palloncini,
La tazzina di caffè,
Il gobbo scartellato,
Un Babbo Natale
Imbronciato.

Chissà se,
Anche quest’inverno,
Il riscaldamento
Globale ci degnerà
Di qualche tempesta
Di neve.


***


Definizione

Sentirsi sicuri:
Si va risoluti
Con una iena al guinzaglio


***


Wanted

Sembra strano
Come a un poeta
Possano mancare
Le parole.

Sull'uscio
Di casa loro,
Una foto
Le ritrae con
Lo sguardo cattivo,
Un cappello da cowboy
E sotto,
La scritta
"Wanted".

Se ne stanno
Sulla punta
Della lingua,

Ci stazionano
Più del dovuto,

Quando è il momento
Di uscire,
Si distraggono
E restano bloccate

Ne vien fuori
Un discorso
Zigzagato,

Con troppi spazi
Da riempire

Le opzioni
A, B, C, D,
Fino ad F
Non trovano
Soluzione.

Per fortuna,
L'interlocutore
Ci viene
In aiuto.

Ha lui la risposta
Esatta:
Era proprio
Ciò che intendevo!

 

Martina Natale, nata a Napoli nel 1987, è una copywriter, tutor e traduttrice laureata in francese e portoghese. Nel 2018 è stata selezionata fra i finalisti del premio “Poesia a Napoli”, organizzato dalla Guida Editori. Nel 2019 un suo componimento è stato pubblicato in seguito alla partecipazione al concorso Café Vol. V, indetto dalla rivista letteraria Mosse di Seppia. Del 2020 è la raccolta Il posto a cui appartieni.

 

 

 

 



Nessun commento:

Posta un commento

Alda Merini vista da Ninnj Di Stefano Busà