lunedì 25 settembre 2017

Lina Sanniti: madre di parole

"Madre di parole" è il riuscitissimo frutto di un lavoro poetico considerevole e impegnativo di Lina Sanniti, di Frattamaggiore, un grosso centro nelle vicinanze di Napoli. Docente di lingua inglese nelle scuole medie, esperta traduttrice (troviamo il suo Nome, ultimamente, in un ottimo lavoro di traduzione in lingua inglese, insieme con Michael Palma, del poemetto "Enchanted Anguish" di Salvatore Violante, pubblicato per i tipi di Gradiva Publications di New York, Direttore Luigi Fontanella), Lina Sannita si avvicina alla poesia da poco, ma già raggiunge livelli importanti in campo nazionale, ottenendo numerosi consensi e affermazioni in concorsi letterari di rilievo. Del resto, non essendo la scrittura poetica un mero e superficiale passatempo, Lina Sanniti affronta questa ardua, ma nello stesso tempo entusiasmante, avventura letteraria con consapevole impegno e studio pertinace, che in breve tempo la conduce ad uno stile poetico originale e interessante.
"Madre di parole" è dunque il risultato ben riuscito di questo suo lavoro sulla parola poetica, di questo suo interrogarsi intimamente sulle condizioni del mondo circostante, ma anche, forse soprattutto, sulla propria interiorità, fonte principale di ogni afflato artistico, scaturigine ed estrinsecazione di fatto delle proprie visioni, del proprio cuore, del proprio tormento (o anche gioia) interiore. "Non sono madre di niente se non di parole", ella afferma in una sua poesia centrale (Madre di parole), per ribadire in effetti una difficoltà sostanziale a spiegare se stessi e il mondo, nella confusione globalizzata e nel degrado sostanziale della quotidianità: solo con le parole, e nella fattispecie con le parole poetiche, si può dare un senso alla vita, un senso all'esistenza.
Lina Sanniti ha dunque lavorato molto su questa sua prima raccolta di versi, realizzando così un'opera completa, che tocca problemi sociali (nella prima sezione, intitolata "Gli spazi vuoti"), argomenti più specificamente esistenziali e intimi (seconda sezione: "Parentesi affettive"), e temi marcatamente riflessivi / filosofici (terza sezione: "Madre di parole").

Riportiamo qui di seguito alcuni brani tratti dalle tre sezioni del libro, con l'invito ai lettori di esprimere, se lo desiderano, ulteriori graditi commenti su questo bel testo, opera prima, della poetessa Lina Sanniti.

(Da: Gli spazi vuoti)

Passi di donne

Il mondo è avido di luce
ogni notte una stella muore
un fiore reciso si abbandona
cede la sua linfa allo sterco.
Il respiro del creato si fa dolente
l'aria s'impregna di spasmi
che il tempo non dissolve, non risolve.

Le strade hanno passi di sangue
impronte cieche, pesanti, silenziose.
Corpi di donne che grondano colpe
ignare di un destino che cuce le bocche,
spezza le reni, sconquassa i cuori.
S'insinua sotto pelle una scheggia di dolore
che il tempo non dissolve, non risolve.

In cerca di un dio a cui dare amore
s'affacciano alla vita figure ridenti
degne madonne dal grembo materno
spose regine di un focolare spento.
Le forti braccia non sono più amiche
e il grido prende il posto delle parole
ma il tempo non dissolve, non risolve.


Case impopolari

Perché a noi faiglie numerose
spettava il premio della casa,
a noi numerose famiglie pietose.

Le palazzine ci accolsero trine
con le loro ringhiose teste di Cerbero
che mangiavano quel ritaglio di cielo
protese le braccia a ferro di cavallo.

Rosse come il succo vivo di melograno
orientavano il vento della nuova solitudine
sulle scale lucide di marmo spettrale
nuovo fresco riparo per l'uomo primitivo.

Dai balconi l'immensa campagna smembrata
non entrava nei nostri occhi di bimbi spauriti
svettavano a sinistra croci di cimitero
a destra piccanti fumarole di fabbrica.

Al centro di tutto i nostri giochi inventati
nel cortile che diventava prateria
a sfidare la noia con corse a perdifiato
e a farci del male con trappole mortali.

Di giorno il vociare delle madri abbatteva le pareti
sepolte vive a contare mollichine per i figli
i padri silenziosi apparivano solo a sera tardi
giusto in tempo per chiudere la porta a chiave.

Nell'alveare delle nostre nuove case
mi mancava più di tutto lo sgabello della nonna
sul quale sapevo saltare e cantare felice.

***

(Da: Parentesi affettive)

La tua assenza

La tua assenza
mi ha lasciato senza fiato
senza un alito di vita
eppure… io respiro!

I nostri ingorghi di parole
hanno trovato un senso
approdando ad un muto deserto
eppure… io mi esprimo!

La mia presenza
ciondola tra spazi e figure vuote
ignara della vita che scorre
eppure… io vivo!

***

(Da: Madre di parole)

Madre di parole

Affido la lingua al filo del fuoco
spengo parole povere di senso
soppeso il vuoto di un vivere scritto
scompongo gli argini carichi di segno.

Bianco il foglio del mio corpo aureo
il guizzo attende d'inchiostro etereo
nell'aria svolazza la rima impertinente
riprendo a memoria il racconto silente.

Non sono madre di niente se non di parole
e anch'esse a volte ramingano sole.


Orizzonti

Sbaglio sempre orizzonti, vista, latitudine,
confondo i volti e le intenzioni
vedo il bene che non c'è o forse c'era.
Seguo la mia ombra smarrita
l'abbraccio e la trattengo
erriamo insieme, siamo 'noi',
per questo le parole mi servono,
danno corpo a quel vuoto.
Anche le parole potrei sbagliare
ma mi assolvo da sola.
Il mondo non si accorge di noi.


I segni del Tempo

L'ho capito fin da piccola che dovevo farmi amico il Tempo.
Ora non temo i suoi segni né la sua ossessiva presenza.
Che importa se la mia pelle è più rugosa
e lo sguardo passa tra il miope e il sognante!
Ci vuole tempo per capire tante cose.
Se il Tempo è mio, il mondo è mio.

Lina Sanniti, "Madre di parole", deComporre Edizioni, Gaeta, 2017. Prefazione di Floriana Coppola.

Lina Sanniti, di Frattamaggiore (Napoli), è docente di Lingua Inglese nella Scuola Media. Ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui il primo premio al Concorso Internazionale di Poesia "Avellino in versi" nel 2015. Con Michael Palma ha curato la traduzione in inglese della silloge "Enchanted Anguish" di Salvatore Violante, Edizioni Gradiva, New York, 2017. "Madre di parole" è la sua prima pubblicazione poetica.


3 commenti:

  1. Orizzonti mi ha molto colpita, belle le altre. Case Impopolari l'avevo già ascoltata in occasione di Veduta Leopardi, manifestazione che si tiene a Napoli durante il mese di maggio. Brava Lina per la sua lirica forte e coraggiosa che lascia intravedere solchi di fragilità...

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  2. Leggo così tante poesie (per lavoro) che mi riesce raramente ormai di emozionarmi così! Brava Lina!

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Alda Merini vista da Ninnj Di Stefano Busà