martedì 22 luglio 2025

I nuovi "Nocturnos" di Giovanni Bracco, con una carta di Papa Francisco

Di Giovanni Bracco, poeta e giornalista di grande talento, originario di Polla in provincia di Salerno ma residente da anni a Roma, abbiamo già avuto modo di apprezzare la sua intensa produzione letteraria in ambito poetico, con alcune riflessioni pubblicate su Transiti Poetici. In particolare, abbiamo sottolineato la sua peculiare linea poetica in “Nocturnes” con una nota del 28 dicembre 2021 (https://transitipoetici.blogspot.com/2021/12/nocturnes-la-drammatica-attualita-nelle.html).
Questa raccolta, veramente complessa e pietra miliare, direi, della già importante e vasta attività letteraria dell’autore, dimostra l’assidua dedizione da parte del nostro Poeta nei confronti di un’opera che sta in effetti all’apice della sua attuale produzione, ritrattandola nuovamente e con ulteriori importanti elementi.
Elemento più rilevante della nuova raccolta è senz’altro la lettera di Papa Francesco, inserita a mo’ di prefazione nel libro. Una lettera che impreziosisce l’opera, con considerazioni di elogio e di fraterni apprezzamenti nei confronti dell’autore. Lettera scritta in spagnolo originale e per la quale non è stata necessaria la traduzione, dando così maggiore risalto ed unicità alla poetica della raccolta.
L’altro elemento è la riproposta della silloge con i testi in italiano e la relativa traduzione in spagnolo, mentre la precedente era con la traduzione in inglese.
Si tratta quindi di un ulteriore proposta per noi lettori, a livello internazionale e, con in più, la luce delle parole di Papa Francesco. Una poesia, quella di Giovanni Bracco, che ancora ci emoziona e ci coinvolge, per la sua intensità e per il suo spessore, in grado di trattare argomenti e stati d’animo i più svariati, dal personale alle più complesse problematiche sociali.

Giovanni BraccoNocturnos, Con una carta del Papa Francisco, Europa Ediciones, Madrid, 2025


martedì 15 luglio 2025

Due poesie di Maria Pia Latorre

Proponiamo qui di seguito alcuni versi della poetessa Maria Pia Latorre, di Bari.

Due sole poesie ma sufficienti per individuare già la grande esperienza poetica dell’Autrice, Maria Pia Latorre, originaria di Bari. I due testi sono tratti dalla recente raccolta È stato per caos, edita da Tabula fati. Nella prima poesia emerge una consapevolezza di lontananza da una realtà osservata con gli occhi e con il cuore desiderosi di vivere stupori e meraviglie: la quotidianità non dà né tempo né spazi per soffermarsi a mirare panorami di cieli che possano far riflettere sulla grandezza del creato, e la poesia colma questa distanza, ricollega le piccole cose alla complessità del mondo.
Nella seconda poesia il senso di distacco assume forma nel ricordo dolorante del padre ammalato, che l’Autrice descrive con versi amorevoli, riproponendo la figura del genitore come se fosse ancora lì ad attenderla, nel gelo di uno sguardo azzurro perduto a interrogare i muri.




Prospettive aeree

Di solito alzo lo sguardo
per parlare col cielo

Certe mattine è incorniciato in una gru
e resta immobile in posa sulla tela

Certe altre conviene spostarsi più in là,
tanto non ascolta nessuno

Poi se passa un aeroplano
ti distrai a chiederti
dove va a finire tutto il nostro stupore

E se ci voli in aeroplano
cambia prospettiva l'umore

Ti metti a considerare
la misura di ogni distanza
il piccolo che era stato grande
ed il grande che non si sa

e resti in attesa che il mondo
si ricomponga come lo hai sempre saputo


***



Casa di mio padre* (In tuo ricordo)

Sono entrata piano
nel tuo silenzio
come un tempo
Ai miei piedi cumuli di singulti
senza più radioattività

"il freddo non passa dalle finestre sprangate"
dicevi

Eppure il gelo è seduto lì
dov'era il tuo sguardo azzurro
a interrogare i muri
Non sopporto il buio quando è freddo
così sono corsa in terrazza
e in un coccio abbandonato
tra l'erba
il tuo dono di fiori per me


* tra queste righe un fascio fiorito di ricordi e il dramma della demenza senile


(Testi tratti da E' stato per caos, Tabula fati ediz.)

Maria Pia Latorre è nata a Bari, il 14 gennaio 1964. Laureata in Scienze pedagogiche, insegnante, autrice di narrativa e di saggi di letteratura giovanile, è stata cultrice di Letteratura dell’Infanzia presso l’Università degli Studi di Bari. Svolge attività di promozione alla lettura e alla poesia. Tra le pubblicazioni per ragazzi: RaccontinascensoreMissione di marzoStrade StrambeLo spettro di AzzurrinaTutti con AgoPasticcio di FataVai IvanNon capisco l’asteriscoSbocciano guaiStelle controventoOlè che tele!, Un gol da gigante, In viaggio con Eco.




Alda Merini vista da Ninnj Di Stefano Busà