giovedì 19 settembre 2024

La "Reveries" di Cinzia Coppola

C’è un delicato velo di malinconia, nei versi di Cinzia Coppola, che qui proponiamo, tratti dalla sua recente raccolta Reveries. Cinzia Coppola è una poetessa avellinese che già da molti anni si dedica alla scrittura poetica e anche alla narrativa, con lusinghieri e meritati successi. Questa sua delicatezza è però accompagnata da un’urgenza del dire, sapientemente esposto, generalmente, in pochi essenziali ed incisivi versi. Una malinconia, dicevo, che è piuttosto un languore, un senso di mancanza, di incompletezza generato dalla consapevolezza del transeunte quotidiano, da una visione di un mondo che passa in fretta e si degrada, si dissipa. D’altra parte, il titolo veramente indovinato della raccolta, Reveries, indica proprio questo senso del divagare, di pensieri e riflessioni le più svariate, che la realtà circostante suscita nell’autrice. Ma attenzione! Qui non si tratta di una mera passeggiata, di un tranquillo sognare ad occhi aperti sulle cose e sui fatti del mondo, non è un semplice scarrellare da un quadro all’altro della realtà, bensì è un consapevole osservare, nei dettagli anche minimi, il mondo! Come solo un artista creativo può fare! Come solo un poeta, una poetessa, può fare! Con la sua sensibilità, con il suo intuito, con la sua disponibilità a meravigliarsi e a dispiacersi, addolorarsi, di fronte alla natura che le mostra tutti i variegati aspetti del suo evolvere.
Reveries non è dunque un superficiale viaggio nell’effimero, come il titolo potrebbe suggerire, bensì è un percorso ben studiato e progettato, sulla base di intuizioni emotive ed elaborazioni riflessive sul fluire della realtà circostante e sul proprio stato d’animo influenzato dai fenomeni esterni. Acuta osservatrice, Cinzia Coppola sa tradurre in voce poetica la voce del mondo e gli intimi sussurri della propria anima. La sua poesia è precisa, breve, ma anche allusiva, laddove dà spazio ad altri significati, ad altre possibili interpretazioni.

Certe mezzelune

 

Certe case restano sempre chiuse

perché nessuno ci entri dentro.

Sono ombre di qualcosa,

riempiono i minuti,

i tramonti estivi

e certe mezzelune.

Pensi sempre che poi varcherai la soglia

sapendo che sono solo un miraggio.

 

 

***

 

Senza titolo

 

Sono nata

per ultima.

potevo fiorire ma in ritardo

sotto cieli stranieri.

Mi piaceva la sua voce

che mi sembrava piantasse viali alberati

tra lo stomaco e il cuore.

Cadono fiori appassiti dal davanzale.

 

 

***

 

Questo amore

 

Questo amore è come una casa in collina.

Si può entrare quando fuori piove.

Io ci vado quando voglio,

ti porto quando non ci sei

e quando non lo sai.

Poi chiudo la porta per non farti uscire.

 

 

***

 

Fiori sepolti

 

Sono fiori sepolti

le parole,

le ore di studio,

e il volo d’uccello.

Ho trovato nuove lusinghe in altre frasi,

in altri libri.

I ricordi sfumano piano

in un sonno agreste.

 

 

***

 

La condizione umana

 

Oltre tutti i limiti inconsci

c’è una lingua di pianura che emana improvvisi bagliori verdi.

Ogni gestazione è rischiarata,

solo che la cornice è doppia.

Allora si nuota nella sorpresa

di parole fiorite dalle immagini,

tutte le volte diverse

anche se le pronuncio sempre io.


(Brani tratti dal libro: Cinzia Coppola, Reveries, Delta3 Edizioni, 2023; prefazione di Alessia Amato)

Cinzia Coppola è nata ad Avellino, dove vive. Laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Salerno, insegna Lettere in un Istituto di Avellino. Ha cominciato a pubblicare versi nel 1997 partecipando alla Rivista Poeti Irpini e Post-Avanguardia, Delta3 Edizioni, e nel 1998 alla Rivista Altofragile di Franco Arminio.

Nel 2018 il suo racconto intitolato Avellino City entra a far parte della raccolta di autori vari Punti Cardinali edita dalla Casa Editrice romana Chance Edizioni.

Ha contribuito con la sua testimonianza professionale al libro Fare scuola con le storie, curato da R. Tiziana Bruno, edito nel 2022 dalla Casa Editrice Erikson.

Reveries è la sua prima raccolta poetica.



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