Un mondo di donne dunque, prevalentemente, protagoniste di vicende dolorose, come quella di Casa senza bambole, o quella del Precipizio, dramma teatrale basato sulla terribile vicenda delle due ragazze violentate al Circeo, ma anche figure centrali che con la loro audacia e coraggio, riescono nonostante tutte le avversità a riconquistare la loro dignità e la loro umanità.
Il luogo comune di Lengua de striga è un lungo coro di voci, un vero e proprio teatro delle voci, come bene suggerisce il sottotitolo del libro, voci di fantasmi dolenti che sussurrano, che si agitano, tentano di emergere, o meglio riemergere alla vita. Sono in fin dei conti le voci delle tante verità, dolorose e sofferenti, che ogni essere umano, in particolare le donne, tenta di esprimere, risalendo l’ardua china sociale del conformismo e dell’ipocrito perbenismo, che le vuole, ancora oggi, sottomesse e disponibili a tutto.
Tiziana Colusso, scrittrice e poetessa ben nota e apprezzata, utilizza qui la modalità del testo teatrale per raccontare le vicende delle sue protagoniste nelle nove scenografie. Ma ciò nonostante, la poesia non manca: la ritroviamo sicuramente nelle atmosfere di fondo, ma anche tra le righe della narrazione, nei personaggi e nei dialoghi, e sicuramente la filigrana poetica di cui sono nutriti i testi contribuisce ad avvalorare ulteriormente il loro contenuto, fornendo ad essi il necessario e gradevole lirismo, la morbidezza del dettato e le coloriture opportune.
La storia presa a riferimento, che sia reale o basata su romanzi o opere di altri autori recenti o del passato, fa da contraltare alla drammaturgia : è come se Tiziana riscrivesse la tragedia accaduta in chiave moderna; ma non c’è sovrapposizione: la vicenda è abilmente reinventata e riscritta, sull’eco di quella più antica. Così ad esempio in Precipizio, che ricalca la storia di Rosaria e Donatella al Circeo, così in Sparizione di Giovanna che richiama l’opera teatrale “Santa Giovanna dei Macelli di Brecht”, e così via anche nelle altre drammaturgie.
Un libro intenso, emozionante e coinvolgente, per il contenuto delle narrazioni e per la grande esperienza dell’autrice nell’utilizzare la drammaturgia per poter veicolare con maggiore efficacia le storie e le scenografie nella loro più complessa realtà e umanità.
Tiziana Colusso, Lengua de striga, Bertoni Editore, 2024
Una vera sorpresa, sul serio, vista riaprendo la connessione alla fine di un lungo convegno. Conoscevo già l'acutezza e l'accuratezza di Giuseppe Vetromile, e tuttavia mi ha commosso che Giuseppe abbia rilevato la "filigrana poetica che nutre" le drammaturgie di LENGUA DE STRIGA. A chi mi chiede se l'ultimo libro è poesia o prosa, io rispondo sempre che la poesia non è un genere letterario ma una qualità dell'anima.
RispondiEliminaTiziana Colusso