mercoledì 5 agosto 2020

Michela Zanarella e la sua "Filosofia del sole"


Luce – sole – cielo – amore… Su queste quattro parole Michela Zanarella fonda la sua "Filosofia" poetica, riunendo in un pregevole testo i suoi versi che parlano liricamente, dicendoci di una realtà interiore in fermento, pronta ad offrirci e a proporci lacerti di verità assolute, quelle che noi tutti mettiamo in sott'ordine ritenendole non adatte o addirittura inutili alla vita cosiddetta razionale di tutti i giorni!
Con "La filosofia del sole", Michela Zanarella, poetessa romana di spessore, propone con un'opera in versi compatta e fluida, le innumerevoli verità della vita e dell'uomo, fondando il suo dire poetico, per l'appunto, principalmente su quei quattro termini e costruendo su di essi e tramite essi, un progetto filosofico-poetico completo ed eccezionalmente convincente e appagante.
La ricerca di una linea esistenziale libera e svincolata da ogni compromesso, da ogni legame costrittivo, anche per necessità sociale, lavorativa, comportamentale, è sempre stata una prerogativa degli spiriti liberi, e in particolare degli artisti e dei poeti. Il contrasto tra vita reale e vita desiderata è evidente, e in Michela Zanarella questo contrasto si esplicita attraverso i suoi versi de "La filosofia del sole": "Guardare quello che resta del sole / mentre la luce si aggrappa alla sera / e chiedersi quanto ci sia di noi / fuori dal corpo", afferma la nostra autrice (pag. 23). È la riflessione consapevole su un'esistenza altra, diversa da questa materiale e corporale, dove le leggi fisiche e anche quelle del vivere sociale, impongono restrizioni e legami (al di là di ogni retorica o morale o etica, nel bene e nel male): una esistenza che sta oltre, non parallela a quella attuale, dove la verità, la luce, il cuore, il sole, siano gli elementi primevi, fondamentali, in grado di liberare l'uomo dal fardello materiale e razionale della corporeità.
Non è una ricerca del trascendente, o anche dal punto di vista religioso la speranza di una "vita migliore" che l'anima buona guadagna dopo la morte. Michela Zanarella aspira adesso, e non "dopo", a questa libertà, inneggiando al sole e all'amore, e come tutti gli eccellenti poeti, anche lei si prodiga con i suoi versi ad indicare e a suggerirci una possibilità di riscatto dalle ombre e dal peccato, una sorta di redenzione dalla materialità delle cose, che si rispecchia nella purezza del cielo e "gioca" con quei quattro termini, ricostruendo un mosaico di autenticità di vita, quale in effetti dovrebbe essere il nostro arduo percorso su questa terra.
A volte si realizza un libro di poesie mettendo insieme vari testi slegati tra di loro, magari rispondenti esclusivamente ad un percorso temporale dell'autore. Michela Zanarella dimostra invece, con "La filosofia del sole", ma certamente anche con la sua produzione poetica precedente, di possedere un progetto chiaro e costruttivo da proporre,  con contenuti e forma stilistica di grande pregio ed efficacia.
Proponiamo ora ai nostri lettori alcuni brani tratti dal libro di Michela Zanarella, invitandoli ad esprimere ulteriori graditi commenti.


Restituire alla vita
lo stesso amore
che ci è stato dato dal cielo
raccoglierlo da terra
come se ci fosse luce
che cresce sotto l'erba.
E se occorre rimediare
farlo tornare questo amore
come un giorno pieno di sole
prima nell'anima e poi nel corpo
perché a volte serve riprendersi il tempo
di una scintilla sulla pelle
l'idea di un bacio che non muore
per scoprirsi prossimi all'infinito.


***

Sistemarsi l'anima
con un segno di luce
un vociare di sole sceso alla finestra
e dirsi disarmati che l'amore
è aria silenzio e viaggio
di un respiro accennato
alla sera.
Il cuore impugna la luna
all'improvviso
fa diventare nettare
l'eco negli occhi.


***

L'idea che ci sia altro oltre il cielo
non soltanto una somma di anime
in mezzo alle nuvole
non un'infinità di luce che ridiventa luce
magari è lassù il tempo per giurare verità
a cuore nudo
per mettere la vita al sicuro
e afferrare il sole con le ossa
magari la luna ci potrebbe dire
se si pronuncia ancora in silenzio
l'amore eterno.


***

Il cielo era luce prima di noi
ha conosciuto le nostre vite precedenti
sa che siamo stati il tiglio e la quercia
sa che non esiste tempo che ci allontani
fu così anche nel mito di Filemone e Bauci
a radici nude nel sole eterno
l'anima sciolta nel vento
pronti a gocciolare amore come polline
e a rinascere tutte le volte
che un fiore s'avvera sulla terra.


*** 

 Dall'altra parte del cielo
saremo sempre gli stessi
con l'anima meno carica di croci
avremo tutto il tempo
per perdonare il corpo
che pensavamo nostro
e per toccare benignamente la luce.
Con il cuore sollevato da terra
ciecamente rinati a nuvola
ci chiameranno i vivi
a farci esili sparsi all'invisibile.


(Testi tratti da "La filosofia del sole", di Michela Zanarella, Edizioni Ensemble, Roma, 2020; prefazione di Dante Maffia)

Michela Zanarella, nata a Cittadella in provincia di Padova nel 1980, è autrice prolifica ed è tra le voci più interessanti della sua generazione. Ha pubblicato le raccolte poetiche Credo (2006), Risvegli (2008), Vita, infinito, paradisi (2009), Sensualità (2011), Meditazioni al femminile (2012), L'estetica dell'oltre (2013), Le identità del cielo (2013), Tragicamente rosso (2015), Le parole accanto (2017), L'esigenza del silenzio (2018), L'istinto altrove (2019).
Le sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, greco, portoghese, hindi e giapponese.
Ha ottenuto il Creativity Prize al Premio Internazionale Naji Naaman's 2016.



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