sabato 3 marzo 2018

I viavai di Alessia Iuliano in una nota di lettura di Ilaria Vassallo


Quando si vive nei viavai della vita, accade che si inizia a percepire, invadere d’anima il vento, il tempo, incontrare la notte col pensiero vagante, e sentire “… nella scrittura la voce per il parto di un respiro stupito al tatto dei giorni”.
È così che Alessia Iuliano dà il via a un cammino di luoghi e sensazioni, di rumori ed emozioni, di colori e odori che si fanno spazio tra i versi, e sembrano innescare nel lettore il senso di inclusione, di compartecipazione di esistenze, affinché anche un fiore, le parole, le statue, il silenzio, il muro, possano dare contributi e, in particolare, fare dell’essere umano il mezzo per la loro esaltazione; perché l’uomo e ogni parte che l’attorni possano sentirsi validi e simili nei sentimenti, in quanto pezzo di un complesso e unito Essere. A conferma: “Quando sarai vulnerabile …/ raccogli l’oleandro dai piedi / sul dubbio del cancello / perché riconosca la strada / alle radici di casa.”
Ebbene, l’oleandro, raccolto e non strappato, speranza – constatazione – convinzione che possa come l’uomo sentire il bisogno del terreno, delle radici di casa e accetti l’aiuto… perché io, ancora vulnerabile, possa trarre beneficio, stando con lui, e salvarmi con la condivisione del sentimento.
Ottobre nei viavai infatti mantiene costante la scia di un profondo e costante sentimento di appartenenza da parte di ogni spazio che sia stato riempito o svuotato, di ogni finito che abbia preso parte alla vita e al tempo, e grazie a cui si scopre “… quanto rumore sia morte…”, “…cos’è questo stupore alla gola…”, “… l’odore carne del libro…”, che “Oggi ho paura di morire…”.
“Ma ancora vale il respiro / O la vecchia nostalgia del presente…”, perché se è vero che nel libro si alternano stati di frustrazione, entusiasmo, timore, meraviglia, abbattimento, è anche constatabile che la rivelazione conclusiva di ogni componimento, sia associabile a un grande ancoraggio al tempo presente, che offre pur sempre la possibilità di un’altra verità, di un’altra ricerca, di nuovi occhi per guardarsi intorno e fare strada e farsi fare strada da ogni presenza che abbia colore, confini, un nome.
La poesia di Alessia sembra infatti scritta di getto, nel senso più puro dello scandire l’autenticità senza veli di un momento di riflessione che prende vita su carta senza scrupolo, perché il lettore possa quasi rivivere con la stessa vibrante emozione, l’intensità di una condizione proposta.
Eppure senza punteggiatura giurava / col ventaglio delle vocali amo / amo, eternamente amo / entrambi.” Chi? I viavai e gli attori probabilmente. È questo un bel copione per raccontare e presentare momenti di vita di casa, a casa nel mondo, dove gli occhi giurano e scongiurano, i capelli sono al vento e la mente prende parte, senza corpo, al tornado di anime poetiche che sorreggono l’universo.

(Ilaria Vassallo)

Riportiamo qui di seguito alcuni testi tratti da "Ottobre nei viavai", di Alessia Iuliano, RPlibri


Poi la notte ha provato clemenza

l’altro ieri ad esempio dormiva
come angeli bambini

nella scrittura la voce
per il parto di un respiro
stupito al tatto dei giorni.

***

Quando sarai vulnerabile
a questa parola ti prego
raccogli l’oleandro dai piedi
sul dubbio del cancello
perché riconosca la strada
alle radici di casa.


***

Mi hai insegnato tu
quanto rumore sia morte.

E prima di lei
il bello ideale, più in alto
non valgono polveri
né letture o implacabili sconfitte
il mare – almeno il mare!

lo smeraldo
che in tutto il vicinato
farebbe invidia di noi.


***

Hanno spento le luci
nella hall dell’Olimpo
i cieli piangono risposte
sulle mezzelune dei colli ma
tu non puoi sentirle, tu riposi
finalmente cullato
in nome di quel patto antico.


Alessia Iuliano è nata a Termoli. Ama la bellezza inafferrabile delle cose quando Meraviglia e Bellezza sono irrivelazioni. Si occupa di poesia, musicoterapia, graphic e web design. Collabora con diverse riviste di settore come articolista e traduttrice. Ha tradotto e curato in lingua italiana, per edizioni di pagina, Il ladro di ombre, vincitore del premio “E. Morante Ragazzi”. Suoi testi hanno ricevuto importanti Premi e riconoscimenti nazionali. È presente in numerose antologie e riviste on line. Vincitrice del premio “Le stanze del tempo 2016”, ha pubblicato l’opera prima Non negare nessuno, CartaCanta, 2016.

Ilaria Vassallo (1998) è nata a Nola e vive a Tufino, in provincia di Napoli. Sin dai primi anni dell’adolescenza, nutre una passione intensa per la scrittura poetica accompagnata da letture e studi su poeti contemporanei. Studentessa dell'Università Federico ll di Napoli, ha frequentato durante gli anni del liceo il “Laboratorio di poesia” del poeta e critico Carlangelo Mauro. È stato pubblicato sul n. 33, giugno 2017 di «Capoverso – rivista di scritture poetiche», un suo saggio sulla poesia di Maurizio Cucchi. La sua opera prima è "Una muta vitalità", La vita felice 2017.


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